Eticar: “Ecco come rendere le assicurazioni auto più economiche e sostenibili”
Seguici su:
Girando in macchina avete mai prestato attenzione alle targhe delle automobili intorno a voi? La prossima volta fateci caso, potreste imbattervi in targhe straniere, ormai sempre più numerose. Le polizze assicurative molto costose sono una delle cause, se non la causa principale, di questo fenomeno dilagante. Ma andiamo con ordine.
Con il decreto sicurezza del 2018 la circolazione di veicoli immatricolati all’estero e di proprietà di persone residenti in Italia si era ridotta notevolmente. Con l’introduzione dell’articolo 93-bis del codice della strada però – che vieta la circolazione dei veicoli esteri di proprietà di persone residenti in Italia da oltre tre mesi, ma consente la circolazione dei veicoli esteri nella disponibilità di soggetti residenti in Italia diversi dai proprietari residenti all’estero – si è verificato un aumento del numero di veicoli stranieri circolanti in Italia.
Il fenomeno dell’esterovestizione, ovvero la pratica di immatricolare un veicolo all’estero per evitare tasse o normative più rigide in Italia, è diffuso al livello nazionale, ma soprattutto in Campania e tra i motivi ci sarebbero, appunto, premi troppo alti e insostenibili che favoriscono così l’evasione assicurativa. Su 50mila targhe polacche circolanti in Italia, 35mila si registrano solo a Napoli. Secondo Antonio Coviello, ricercatore CNR-Iriss, docente di marketing assicurativo nell’università di Napoli Suor Orsola Benincasa – in condivisione di personale CNR – nonché Garante nazionale degli assicurati (ANDCI), occorrono interventi contro il caro assicurazioni per favorire una più ampia mutualità.
Nasce anche da questa necessità la proposta di legge «in materia di applicazione del premio minimo su base nazionale, ai fini dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli, in mancanza di sinistri negli ultimi dieci anni» che, secondo Coviello, porterebbe maggiore equità tra gli automobilisti di tutto il territorio nazionale. Allo stato attuale infatti le tariffe assicurative si differenziano in base a diversi elementi di rischio, a partire dalla residenza del proprietario del veicolo.
Questo vuol dire che gli automobilisti residenti a Prato o Napoli hanno costi assicurativi più elevati rispetto ai residenti di Belluno o Enna nonostante un analogo comportamento alla guida. Correggere queste differenze e rendere i premi più sostenibili per tutti è dunque una delle soluzioni possibili e c’è chi lo fa già. Da diversi anni esiste Eticar, la polizza assicurativa etica RCA voluta da CAES in collaborazione con il Gruppo Assimoco, un’espressione di mutualità unica nel panorama assicurativo italiano. Il Consorzio Assicurativo Etico Solidale (CAES) – la cui storia vi abbiamo raccontato qui – è una realtà nata con l’obiettivo di fornire soluzioni assicurative etiche, solidali e trasparenti, che fa parte di Assimoco.
Se ogni compagnia assicurativa in Italia conta circa 109 diverse tariffazioni, Eticar ne ha solo 12 e per il cliente di Napoli con lo stesso profilo, la stessa auto e la stessa classe di merito di un cliente residente in qualsiasi altra città italiana, non ci sono differenze di premio. Questa forte valenza mutualistica favorisce così una maggiore equità della tariffa.
CAES inoltre rinuncia a gran parte dei proventi economici di Eticar, che vanno a favore della rete dell’economia solidale: se l’andamento tecnico rapporto sinistri/premi del portafoglio Eticar lo consente, parte del premio corrisposto dagli assicurati viene restituito, sotto forma di contributo. Più utenti si assicurano e più virtuoso è il loro comportamento automobilistico, più vantaggiose saranno le condizioni per tutti.
Eticar quindi diventa uno strumento di sostegno economico al circuito del consumo critico, ovvero la pratica di organizzare le proprie abitudini di acquisto sulla base di criteri ambientali e sociali. Tra le unicità c’è anche l’esistenza di una commissione che annualmente incontra i rappresentanti delle realtà assicurate, CAES e Assimoco per migliorare il progetto.
«Nelle ultime commissioni tecniche abbiamo portato sul tavolo la prospettiva di una polizza consumo che tenga conto dei chilometri percorsi nell’intero anno. Se usi meno l’automobile devi essere premiato, paghi per quello che consumi. Inoltre sono state introdotte agevolazioni per una mobilità sostenibile a 360 gradi, che non vuol dire avere la macchina ibrida o elettrica», commenta Gianni Fortunati, Presidente Consorzio Caes Italia.
Eticar ad esempio premia la mobilità sostenibile con uno sconto del 15% sulla garanzia responsabilità civile per le nuove polizze emesse a favore dei clienti titolari di un abbonamento annuale ai mezzi pubblici in corso di validità. L’unico “difetto” – che in realtà difetto non è e anzi punta a favorire una maggiore consapevolezza e consumo critico – è che non tutti possono accedere ai servizi offerti da Eticar.
Bisogna infatti essere aderenti ai gruppi di acquisto solidale censiti sul sito della Rete di Economia Solidale, ma anche soci di Banca Etica, Amnesty International e dell’Associazione Nazionale Banche del Tempo. La trasparenza e affidabilità di Eticar dimostrano che esiste un modo diverso di fare assicurazione RCA, che mette l’essere umano e l’ambiente al centro del rapporto senza assecondare le logiche di puro profitto.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento