Daniel Tarozzi al TEDx Lerici: “Siamo programmati per amare tutte le forme di esseri viventi”
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La Spezia - Sabato 12 ottobre si è tenuto il TEDx Lerici: il suggestivo borgo ligure ha ospitato diverse persone che si sono raccontate ai microfoni di uno dei plachi più famosi del mondo, quello del TEDx appunto, che nelle città di ogni paese invita e presenta chi con la sua attività o con il suo esempio sta contribuendo a portare avanti un cambiamento concreto.
Fra gli oratori del TEDx Lerici c’era anche Daniel Tarozzi, direttore responsabile di Italia Che Cambia, che ha presentato un racconto che, mischiando la sua storia professionale e personale, ha condotto il pubblico in un viaggio dal forte impatto emotivo lungo diverse tappe, dal significato del mestiere del giornalista alla necessità di fronteggiare la crisi ambientale. Perno cruciale del discorso il concetto di biofilia.
«Ho incontrato il professor Giuseppe Barbiero dell’Università della Val d’Aosta e lui mi ha spiegato che esiste un concetto che si chiama biofilia», racconta Daniel. «Sapete cos’è la biofilia? È la capacità di amare la vita. Tutta la vita, non solo la mia, anche quella degli altri, degli esseri umani, dei cani e dei gatti, dei vegetali. È innata, ce l’abbiamo tutti. Ma c’è una “fregatura”: la biofilia è una predisposizione e quindi se non la attivi, se non la educhi, non si sviluppa».
Proseguendo, il direttore cita concetti e personaggi chiave nella visione del mondo di Italia Che Cambia e in generale di tutte le persone che credono nel cambiamento: dalle città in transizione al fondatore di Sea Sheperd Paul Watson – attualmente in carcere –, dalla decrescita alla “moltitudine inarrestabile” teorizzata dall’attivista e scrittore americano Paul Hawken, dalla permacultura a Julian Assange, il giornalista che ha passato anni in galera per aver detto la verità.
Ma i veri e le vere protagoniste del cambiamento siamo – o almeno potremmo essere – noi. Voi. «Per favore aiutatemi, aiutiamoci», è l’appello rivolto al pubblico del TEDx Lerici alla conclusione dell’intervento. Perché lo stesso Dante – ricorda Daniel – aveva relegato gli ignavi nell’antinferno, poiché indegni persino di stare nel regno dell’Ade. Il messaggio conclusivo è dunque questo: stare a guardare, far finta di nulla, voltare la testa dall’altra parte equivale a prendere una posizione. E non è quella giusta.
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