Bioedilizia e comfort: il futuro degli edifici sostenibili in mattoni di canapa
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Caserta, Campania - Nell’era della sostenibilità la bioedilizia sta guadagnando terreno e il progetto della Cecere Management è un esempio di come i materiali naturali possono trasformare anche il settore edile. La società, specializzata nello sviluppo immobiliare sostenibile, ha scelto la canapa come materiale principale per alcuni complessi residenziali: quello ad Aversa, in provincia di Caserta, è stato il primo nel suo genere in Campania e tra i primi in Italia. Energicamente autosufficiente, regola naturalmente la temperatura interna garantendo un risparmio energetico fino al 70% rispetto ai materiali tradizionali; la natura riciclabile dei mattoni in canapa fa in modo che questo progetto divenga un modello di edilizia resiliente e sostenibile.
«In Italia purtroppo la pratica dell’utilizzare sempre gli stessi materiali ha ancora troppa forza. La mia azienda ha deciso di bloccare questo statismo e di investire in prodotti che provengono dalla natura e che si rigenerano. Il mercato del settore immobiliare e quello dell’edilizia sono terribilmente fermi, ma nuovi materiali e nuove tecnologie possono aiutare la nostra società a mettere in atto una rivoluzione verde», spiega il CEO della Cecere Management, Yari Cecere.
MATTONI IN CANAPA
I mattoni in canapa – o bio-mattoni – sono un materiale edilizio ecologico e altamente innovativo; composti principalmente da canapulo – il legno interno dello stelo della pianta di canapa –, presentano caratteristiche uniche in termini di isolamento termico e acustico, contribuendo al mantenimento di temperature stabili senza necessità di climatizzazione. Privi di materiali sintetici e derivati del petrolio, riducono l’accumulo di muffa e umidità e ciò favorisce una regolazione naturale della temperatura.
«Grazie all’isolamento che riesce a dare la canapa sotto il profilo termico e acustico raggiungiamo valori di efficienza che nell’edilizia tradizionale si ottengono solo con doppie lavorazioni. L’altro vantaggio che è importante evidenziare è che essendo un materiale totalmente naturale ha un potere di traspirabilità molto elevato; inoltre la canapa è una pianta che ha un grosso potere di assorbimento di CO2», dichiara Yari Cecere.
Al di là delle motivazioni ecologiche, quella dei mattoni in canapa risulta essere su larga scala anche una scelta economica per le aziende: «Nonostante il costo della materia prima sia molto più elevato rispetto al blocco tradizionale, la scelta del mattone in canapa è a tutti gli effetti vantaggiosa non solo per l’azienda, ma anche per l’ambiente. Il materiale tagliato viene riutilizzato quasi in toto per la coibentazione dei sottotetti e la durata dei mattoni e il risparmio energetico che ne comporta incentiva il cliente a investire in questa tipologia di abitazione».
BIOEDILIZIA
Nunziare IV, il progetto residenziale ad Aversa della Cecere Management, lo scorso giugno si è aggiudicato il Premio Ingegner Claudio Cicatiello, riconoscimento annuale nato per supportare start-up e giovani imprese italiane che sviluppano soluzioni innovative e sostenibili nel settore ambientale. “Molte imprese fanno green, ma di rado la comunicano. Per l’innovazione dei processi, l’applicabilità al mercato e la comunicazione efficace la Cecere Management si è aggiudicata il Premio Ingegner Claudio Cicatiello“. Questa è la motivazione letta dal gruppo di esperti durante la consegna della targa nella sala regionale allestita alla Mostra d’Oltremare a Napoli.
La bioedilizia sta guadagnando popolarità anche in Italia, grazie anche a progetti come quelli di Cecere Management: «L’utilizzo del mattone in canapa è estremamente vantaggioso soprattutto dove le temperature sono elevate. Inoltre questo prodotto ha delle radici ben consolidate, soprattutto nella regione Campania dove in passato veniva coltivata e veniva utilizzata insieme all’argilla o al fango per la produzione di mattoni naturali».
«La Cecere Management non ha fatto altro che compiere un piccolo passo indietro nel passato con lo sguardo rivolto verso il futuro», conclude Yuri Nunzio Cecere. Non solo canapa, ma anche paglia, argilla, sughero, riso: il futuro dell’edilizia è nei prodotti composti da materiali che non richiedono processi industriali complessi o utilizzo di agenti chimici e che si distinguono per l’efficienza energetica e per l’impatto minimo sull’ambiente.
IL FUTURO DELL’EDILIZIA SOSTENIBILE
«Ciò che molto spesso manca è il desiderio di ricercare e scoprire nuovi materiali per l’edilizia. Noi imprese abbiamo un potere abnorme: possiamo cambiare le sorti del nostro pianeta. C’è necessità che ogni aspetto della nostra quotidianità divenga ecosostenibile: le nostre case, i nostri uffici, i nostri stabilimenti. Potremmo fare molto per migliorare la nostra vita e per migliorare la vita delle generazioni future del nostro pianeta», afferma il CEO della Cecere Management.
Il futuro dell’edilizia sostenibile è da ricercare nella progettazione, nella costruzione e nella gestione degli edifici. «Le soluzioni ci sono e sono a portata di mano, a cominciare dai tetti delle nostre abitazioni. Abbiamo 1.490 Km2 di superficie sopra le nostre teste, a disposizione delle rinnovabili che con il fotovoltaico potrebbero soddisfare l’intero fabbisogno elettrico del settore residenziale nazionale, senza la necessità di occupare ulteriore suolo», consiglia Cecere.
Quindi non solo canapa, ma anche grandi e piccoli accorgimenti che ogni singolo cittadino può attuare ogni giorno. «Con il progetto Nunziare IV e con l’investimento nei mattoni di canapa ci siamo differenziati dalla massa, dai costruttori tradizionali che erigono edifici poco sani in cui vivere. Realizzare abitazioni comuni, eseguite con velocità e senza attenzione, non è ciò che interessa alla mia azienda. Ai valori di sostenibilità ambientale affianchiamo, da sempre, la sostenibilità della salute. Lo facciamo avvalendoci della collaborazione di esperti tecnologi che ci aiutano a scegliere materiali validati da scrupolosi protocolli di emissività; provenienti esclusivamente da liste certificate ufficialmente riconosciute».
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