Il topo camminante, il murales che accompagna bambini e bambine a scuola
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Genova - Era una mattina, insolitamente più fredda delle altre mattine di settembre. Molti bambini, mano nella mano chi con i propri genitori e chi con i relativi nonni, venivano condotti verso quello che sarebbe stato un normalissimo primo giorno di scuola. All’inizio, tutto pareva seguire le medesime regole d’una consueta quotidianità.
Oramai le palette per la spiaggia erano state stivate nell’armadio e insieme a tutti gli altri ricordi estivi se ne sarebbero state rinchiuse a dormire almeno fino a che non fosse ritornata la loro calda stagione. Così anche i costumi da bagno s’erano rassegnati, sostituiti da intonsi grembiuli, e tutto era già stato predisposto affinché si potesse seguire un tragitto ordinato, senza incidenti o imprevisti, così per ogni giorno a venire e via uno dietro l’altro.
Ma la Vita non è questa, pare dica qualcuno invisibile, nascosto dietro a queste parole. Improvvisamente, proprio al capo di un corteo di bambini che per raggiungere i palazzi della scuola dovevano passare dinanzi a uno sbiadito parco giochi, si sentì un grido talmente vivace e squillante che poteva ricordare quello di chi, da immigrante, ha visto per primo e per la sua prima volta la terra promessa.
E rivolgendosi ai presenti, la voce di una bambina capace di vedere più lontano degli altri, avvertì tutti che qualcosa era finalmente arrivato: «Guardate! Il muro! Che bello! E quello è…un topo!». Un topo? Forse non vede bene, la piccola. Eh no, vedeva benissimo. C’era proprio un topo bianco dipinto sulla parete, un disegno dei fumetti sorridente e buffo, ma pur sempre un topo! Ecco fatto: per quel muro, per quei giardini pubblici e per quella bambina entusiasta s’era accesa una nuova realtà.
Molte mattine prima di quella fredda mattina, quel parco giochi – seppur voluto e costruito per i bambini – era stato poco a poco trascurato e più nessuno s’era preso cura di lui, cosicché le sue mura divennero ogni giorno sempre più infelici. S’erano macchiate di insulti, di disperazione e di bestemmie, ed erano così rimaste per lungo tempo, immobili.
Un bel giorno il parco giochi in persona capì che era diventato necessario un suo intervento, vide che era vitale fare qualcosa e decise di parlare ai bambini. Loro lo avrebbero ascoltato. Durante le loro fugaci visite, durante i momenti di gioco nel parco, sussurrò ai bimbi che le mura che lo circondavano potevano essere migliorate, ancor meglio se colorate. Insomma, potevano tornare le mura di un parco giochi per bambini. E non lo disse per se stesso, lui non sentiva affatto questa necessità, ma lo disse per i bambini stessi che lì giocano, che lì vivono momenti preziosi della loro storia.
E i bambini, che lo seppero ascoltare, passarono silenziosamente il messaggio a tutti, nella speranzosa attesa che qualcuno dopo averlo ricevuto fosse disposto a fare il primo passo. E, finalmente qualcuno arrivò! E si mise proprio al centro delle mura del parco giochi! Era un topo, un sorridente e innocuo topo bianco: era stato chiamato il topo camminante. E intorno a lui, al posto del grigio che prima dominava, un’esplosione d’ogni colore!
In quel normalissimo primo giorno di scuola, era quel topo che era stato indicato dall’entusiasmo di una bambina. Così adesso è il topo camminante ad accogliere i bambini nel bel mezzo d’un arcobaleno di colori brillanti e insieme a lui ci sono anche il Cambiamento, il Rinnovamento e la Trasformazione che, come fossero delle vivaci creature neonate, si presentano alla piazza e a tutti i suoi abitanti, residenti e di gente di passaggio, e vengono accolte dai loro sorrisi. E attenzione, il sorriso è contagioso. Ciò che accadrà dopo il momento di adesso non è dato a sapersi, è roba da profezie, ma siamo certi che da quando la Gioia è presente, tutto è possibile.
Per avere il consenso di questo operato gratuito, l’associazione OIA’ ha proposto la propria idea al Comune di Genova, all’ufficio del volontariato del Municipio VII ponente di Genova, che ha consentito, attraverso il Patto di collaborazione con il Cittadino, al rinnovamento della parete e di conseguenza dei Giardini Capponi. È dunque un’attività volontaria e solidale, nata dalla decisione di cittadini che si sono disposti e conseguentemente attivati. Attraverso il patto con il Cittadino, chiunque può proporre un progetto che sia finalizzato a migliorare lo stato delle cose nella propria piazza, nel proprio quartiere e perfino in quello di altri.
Questa azione solidale espressa dall’associazione OIA’ fa parte del progetto itinerante Il cammino delle stelle, un viaggio che dall’Italia raggiunge Santiago de Compostela in Spagna, passando nei cammini di pellegrinaggio e dove, durante il percorso – con un camper – si realizzano incontri, esposizioni, laboratori, murales e attività connesse all’arte, all’empatia, all’ecologia e alle storie. Così il Cambiamento, il Rinnovamento e la Trasformazione sono ora solo gli occhi di tutti.
Quanto vale tutto questo? Per noi tre, coloro che hanno accompagnato su quel muro il topo camminante, ha il valore dello stesso vivere. È la Vita. Grazie a tutti i bambini, i residenti, i passanti e coloro che ci hanno salutato, sorriso e perfino abbracciato. Grazie a tutti coloro che guardando quelle mura a colori, ritroveranno in loro qualcosa che avevano trascurato o dimenticato.
Questo è un atto d’amore incondizionato che questa piazza aveva chiesto e noi siamo onorati che abbia accettato la nostra risposta. Grazie Genova. E fu così che ci furono altri murales, in altre città lungo il percorso del Cammino delle Stelle, che ospitarono la Gioia e i Colori de il topo camminante.
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