Scorie radioattive in Sardegna, il comitato del Sarcidano: “Non diventeremo la pattumiera d’Italia”
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Sud Sardegna - Per quanto riguarda il deposito di scorie nucleari, la valutazione dei siti idonei in Sardegna va avanti. A spiegarlo è stato qualche giorno fa il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin a margine di un convegno a Roma alla sede di Confindustria sull’Energy Release. «Il deposito unico delle scorie nucleari non lo vuole nessuno? E allora ne facciamo tre: uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. La procedura di Valutazione di impatto ambientale sui siti idonei a ospitare depositi di scorie nucleari va avanti», ha dichiarato il ministro facendo riferimento ai 51 siti individuati nella CNAI (Carta nazionale delle aree idonee) in 6 regioni, fra le quali la Sardegna.
«Non permetteremo che sia in Sardegna», ha replicato in merito la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, precisando inoltre come l’Isola abbia «già pagato dal punto di vista ambientale: la Sardegna non è la discarica d’Italia, qua sarà molto complicato per il ministro dell’Ambiente poterlo anche solo proporre». E anche il Comitato No Scorie – Sarcidano per la Sardegna, parla chiaro: «Lotteremo strenuamente per non diventare una pattumiera nucleare».
LA NOTA DEL COMITATO NO SCORIE
«In un momento in cui in Sardegna non si parla d’altro che di aree idonee in collegamento alla transizione energetica, sentire la locuzione siti idonei quasi ad annacquare la semantica e apprendere che la valutazione sta andando avanti, alla luce del fatto che l’Amministratore delegato della Sogin abbia un cognome sardo, ci lascia perplessi e sconcertati», dichiarano dal Comitato No Scorie. «Il ministro oltretutto non parla più di Deposito Unico, ma di tre depositi di scorie a media e bassa intensità: uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. Riguardo le scorie ad alta intensità la proposta brillante è quella di lasciarle all’estero pagando pegno per generazioni».
Il 13 dicembre 2023 il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato la CNAI con la mappa delle 51 aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari. Otto di queste sono in Sardegna: Albagiara, Assolo e Usellus; Albagiara e Usellus; Mandas e Siurgus Donigala; Segariu e Villamar; Setzu, Tuili, Turri e Ussaramanna; Nurri; Ortacesus; Guasila. Già nel 2011 l’Isola aveva espresso un parere contrario al deposito con un referendum regionale consultivo proposto da Sardigna Natzione Indipendentzia. La risposta al quesito “sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?” fu “Sì”, per il 97,13% delle persone votanti (il 59,98% degli elettori).
“Ancora una volta quindi notiamo come il “processo democratico” e la “consultazione pubblica” di cui la Sogin si è riempita la bocca negli anni scorsi siano completamente messi da parte, come sempre succede quando i direttivi cambiano guardia, che siano Consigli dei ministri o amministrazioni di aziende a partecipazione statale poco cambia”, sottolinea in una nota il Comitato No Scorie Sarcidano.
“Ora si rimette tutto in discussione compresa la questione del Deposito unico che si vuole moltiplicare per tre, andando contro la Sogin stessa e cambiando ancora una volta le carte in tavola. Nel comunicato stampa del 12 settembre la Sogin infatti precisa di aver ricevuto mandato per l’incentivazione diretta alle comunità ospitanti il DNPT – Deposito nazionale e Parco tecnologico. Quindi chi ascoltare? Il ministro che dovrebbe essere a capo all’azienda preposta o l’azienda preposta che promette democrazia, viene commissariata e ora ammicca a libertà d’incentivazione non particolarmente trasparenti?”.
“CONTINUIAMO A DIRE NO”
Alle 51 aree in Italia dove si potrebbe costruire il deposito, nessuno dei Comuni interessati ha risposto sì. Eppure, come commenta Marta Serra del Comitato No Scorie, «è tornata l’ombra delle scorie radioattive nell’Isola. In questo momento di crisi a causa della speculazione energetica in cui si parla spesso di aree idonee, vediamo ora il ministro parlare di siti idonei riguardo il deposito unico che però, ha detto, potrebbe non essere più tale. Tutto in contrapposizione con il comunicato della Sogin di settembre dove si specifica che, oltre ad aver portato avanti l’iter per la costruzione della CNAI, è stata concessa la possibilità di dare incentivi alle comunità che accetteranno il deposito unico e il parco tecnologico».
«Noi non sappiamo più a chi credere, siamo ovviamente contro le aree idonee in tutte le loro declinazioni. Ricordiamo che le aree ritenute idonee e pubblicate nella CNAI per il Deposito Unico in Sardegna coinvolgono i territori di 15 Comuni, di cui uno in Sarcidano, a Nurri. Ma ricordiamo anche una volta per tutte che in Sardegna non ci sono aree idonee né siti idonei, perché non abbiamo nessuna intenzione di ospitare né il Deposito unico né uno dei tre millantati. Lotteremo strenuamente come sempre per non diventare la pattumiera nucleare nazionale».
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