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Siracusa - È un orto ad avere generato Piano Terra, l’associazione nata ad Augusta come presidio di libertà e speranza in un territorio spesso oggetto di soprusi e di disastri dalle dimensioni incalcolabili. Prima realizzato a casa di uno dei fondatori, Daniele Ballotta, poi un orto più grande all’interno di quella che oggi è la sede dell’associazione dove si condividono idee, visioni e progetti per un futuro più sostenibile. Anche il logo dell’associazione, una lumaca, è un richiamo alla terra, e “piano” sta per sostegno/appoggio – su cui costruire – e lentezza, quel tempo necessario per pianificare i processi indispensabili per qualsiasi cambiamento.
La terra e la sostenibilità ambientale dunque sono gli elementi centrali da cui avviare qualsiasi forma di riflessione. Del nucleo originario sono soprattutto Andrea e Giovanna a mantenere e dare continuità a questo esperimento. «Non è semplice, adesso abbiamo anche un affitto da pagare. Non partecipiamo a bandi e gare, ci piacerebbe che questo luogo possa esistere con il solo supporto delle persone. I primi a farlo siamo noi», racconta Andrea Tringali, presidente dell’associazione.
C’è chi li sostiene da Roma, chi dalla Francia, qualcuno dai territori limitrofi. Piano Terra – Orti Sociali è «un contenitore da riempire» con eventi, attività e incontri in linea con i principi che regolano l’associazione. Ma anche laboratori di cucito, di restauro di piccoli oggetti di legno e di scrittura creativa, presentazioni di libri e dibattiti su questioni sociali per un futuro ecologico più equo e condiviso. Come è stato di recente con la ricercatrice e antropologa Luisa Mohr, dell’Università di Catania, che sta per cominciare la sua ricerca di dottorato sulle relazioni socio-ecologiche nella zona costiera tra Augusta e Siracusa, il tratto di costa più inquinato della Sicilia.
«Vorremmo che più persone partecipassero, Piano Terra – Orti Sociali è davvero un luogo in cui si respirano benessere, visione, speranza e bellezza. Il contesto intorno non è facile e noi siamo sempre in prima linea a denunciare la speculazione edilizia nei nostri territori, le discariche che vengono approvate a cuor leggero, l’inquinamento. Forse qualcuno ci identifica come soggetti scomodi, ma è solo a fin di bene, speriamo che questo territorio possa prima o poi risplendere. Non aspiriamo a un grosso seguito, ma un pubblico consapevole e felice di supportarci. Noi ci mettiamo tutto il nostro impegno senza alcuna retribuzione», continua Andrea.
Ed è a Piano Terra – Orti Sociali che ha fatto tappa la Carovana per una Sicilia aperta solidale promossa da Carovane Migranti, Mem Med-Memoria Mediterranea, Caravana Abriendo Fronteras. Sempre a Piano Terra si è svolto il campeggio di ecologia politica che ha visto giovani provenienti da tutta Europa, tranne che da Augusta. E a Piano Terra la nave di Freedom Flotilla, ferma nel porto di Augusta per un problema, ha chiesto aiuto.
La cura e il rispetto per l’ambiente, l’accoglienza, la socialità, l’economia circolare sono alla base dei valori dell’associazione e Andrea, ingegnere ambientale specializzato in bonifiche e depurazione delle acque, cerca di trasmettere la sua esperienza, insieme a Malik di Galline Felici, anche ai ragazzi delle scuole di Librino con corsi di educazione ambientale e costruzione di orti e giardini.
Lo stesso avviene a Piano Terra – Orti Sociali. Per finanziare lo spazio affittato infatti si vendono le uova delle galline che vivono liberamente nell’orto, si fa il pane con il lievito madre e si vendono i funghi coltivati, oltre a organizzare pranzi sociali di autofinanziamento. Ci si prende cura della socialità facendo attenzione al territorio. Piano Terra – Orti Sociali ha sempre seguito in prima linea, insieme ad altri comitati, quanto avviene ad Augusta e partecipato per dare un contributo alla visione di una città più eco-sostenibile e davvero rispondente all’interesse dei suoi abitanti.
Dal piano urbanistico alle discariche, dal polo petrolchimico a Punta Izzo, il tratto di costa dove per anni è stato attivo un poligono di tiro per lo svolgimento di esercitazioni militari con armi da fuoco. «Chi compra i nostri prodotti sa di appoggiare una controcultura spesso non accettata. Sa che quei soldi sono impiegati per tenere alta l’attenzione su certi temi», conclude Andrea. E in un contesto in cui si respira spesso aria malsana, dove l’industria ha spento i sogni e le vite di molte persone, a Piano Terra – Orti Sociali si riflette, ci si confronta e si fa ricerca a partire dalla semplicità della terra che sta all’origine di tutto.
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