29 Ott 2024

Millefiori per la biodiversità: il Forte Tenaglie strappa un’altra area dall’abbandono

Scritto da: Valentina D'Amora

Il Forte Tenaglie fa di nuovo parlare di sé. La parte più complessa della fortificazione sta per essere riqualificata e rinaturalizzata attraverso il progetto Millefiori, che recupererà un'area in abbandono attraverso il ripristino dei tradizionali terrazzamenti e la semina di varie specie di piante e fiori. Ne abbiamo parlato con Giacomo D'Alessandro.

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Genova - Siamo tornati al Forte Tenaglie per raccontarvi di Millefiori, il progetto che rinaturalizzerà una grande area ancora degradata, quella ai piedi del terrapieno ottocentesco. Dopo un tour guidato dell’area storico-naturalistica del Forte, la scorsa domenica – a seguito dell’allerta meteo per temporali del sabato, l’evento di inaugurazione è slittato di un giorno – tra caldarroste, vin brulé e chiacchiere attorno al fuoco, Giacomo D’Alessandro, consigliere dell’associazione La Piuma Odv, ha colto l’occasione per spiegare ogni dettaglio del progetto.

«Sta per avere inizio la terza e più complessa parte di ristrutturazione del Forte Tenaglie», ha raccontato Giacomo. «Si tratta dell’area che si trova sotto il muraglione e che ad oggi risulta pulita, bonificata e camminabile solo in minima parte». Grazie a questo progetto, a essere ricostruiti saranno proprio i tradizionali terrazzamenti, presenti fino a settant’anni fa, che consentivano la coltivazione e di conseguenza una migliore regimentazione delle acque piovane.

Area progetto Millefiori Forte Tenaglie
L’area del Forte Tenaglie che sarà interessata dal progetto Millefiori. Credits: Luca D’Alessandro

Un buon terrazzamento infatti garantisce non solo il controllo e la gestione idraulica del terreno, ma anche il corretto deflusso delle acque pluviali e lo smaltimento di quelle in eccesso. «Questo consentiva una maggiore sicurezza sia dell’area del Forte che di tutti i quartieri della città che si trovano a valle». In più regalava anche più biodiversità.

SEMINEREMO MILLEFIORI”, IL PROGETTO PER PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ

Cioè? «Adesso è noto che alcune forme di manutenzione del territorio aumentano la biodiversità, mentre un certo tipo di abbandono e di deriva ambientale la diminuiscono e la soffocano in qualche modo», spiega Giacomo. Negli ultimi decenni infatti si è assistito a un graduale degrado del paesaggio terrazzato, spesso associato anche a un impoverimento complessivo del paesaggio in generale. 

Millefiori ci permette di mettere mano a un’area importante, sempre con un occhio di riguardo all’ambiente e al patrimonio culturale


L’obiettivo ora è proprio il ripristino di questa biodiversità, che avverrà recuperando l’area, sistemando le fasce e gli scoli dell’acqua e con la piantumazione di molte specie di piante e di alberi. «Le fioriture di conseguenza andranno a implementare l’attività del nostro apiario didattico, prezioso anche per far sperimentare alla cittadinanza il rapporto con le api e per farne capire la grande importanza nel nostro ecosistema».

IL COINVOLGIMENTO DELLA CITTADINANZA

La giornata è stata occasione anche del lancio del programma triennale di eventi: «Da inizio 2025, con una cadenza bimestrale, il Forte ospiterà una serie di giornate dedicate proprio al progetto Millefiori, per approfondire insieme ai cittadini tutti i temi legati alla gestione sostenibile del territorio». Scuole, gruppi e associazioni potranno poi prenotare dei laboratori ad hoc e delle visite guidate per aumentare la consapevolezza nei bambini, nei giovani e negli adulti su come il degrado ambientale condizioni la salute delle persone e delle comunità.

millefiori

«Il progetto Millefiori ci consente finalmente di arrivare allo allo step più complesso del restauro del Forte Tenaglie, quello della zona ai piedi del terrapieno ottocentesco», sottolinea D’Alessandro. La prima parte della ristrutturazione, quella del pianoro superiore, con la Casa del Telegrafo, è iniziata nel 2014 e ha portato al recupero di una struttura dove s’è poi installata una casa famiglia – ce ne ha parlato lo stesso Giacomo D’Alessandro in questo articolo.

La seconda sezione, che in questi dieci anni è stata bonificata grazie soprattutto al grande impegno del volontariato, è quella che adesso è in ballo con il progetto di recupero finanziato dal Comune di Genova attraverso il PNRR – ve lo abbiamo raccontato qui. «Questa terza parte era quella che rimaneva esclusa da tutto e risultava in qualche modo la più complessa, ma attraverso il progetto Millefiori abbiamo la possibilità di metterci finalmente mano, sempre con un occhio di riguardo all’ambiente e al patrimonio culturale, ma anche alla destinazione d’uso sociale».

Il progetto Millefiori è sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo, grazie al bando Simbiosi: Insieme alla natura per il futuro del pianeta.

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