11 Ott 2024

Con il progetto “In viaggio da sola”, Diana Bancale esplora e racconta il mondo

I viaggi in solitaria per le donne sono molto più che semplici avventure: nonostante i pregiudizi e le sfide, Diana ha deciso nel 2014 di iniziare a viaggiare per il mondo da sola. Emancipazione, libertà e scoperta personale hanno abbattuto gli stereotipi e hanno permesso a "In viaggio da sola" di affrontare l'ignoto con coraggio.

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Campania - Diana Bancale, napoletana d’origine ma cittadina del mondo, ha deciso nel 2014 di aprire un blog sui suoi viaggi. Da allora il suo spazio web è diventato destinazione di tanti che come lei hanno un pezzo di cuore in ogni stato del mondo – il suo profilo Instagram conta quasi 40.000 follower. «Dopo la laurea, quando ho iniziato a lavorare, sono passata da un impiego all’altro. Trovavo occupazioni che mi permettevano di avere uno stipendio, ma sentivo di non avere più sogni. Lavoravo per avere quei 15 giorni di vacanza d’estate o per le ferie di Natale», racconta Diana nella home del suo canale YouTube.

CHI È DIANA BANCALE

«Ho cominciato a viaggiare in solitaria quando ormai ero adulta: dopo il primo fine settimana fuori ho capito che potevo fare tutto da sola, potevo arrivare dall’altra parte del mondo da sola e comunque sentirmi forte», racconta Diana Bancale. Dalla passione per il giornalismo e per i viaggi è nato il suo desiderio di raccontare e raccontarsi attraverso il suo blog e poi attraverso i social network: «L’idea del blog è stata successiva al Master in turismo e gestione dei social media; ho pensato che attraverso il blog avrei potuto unire la mia passione per la scrittura con quella dei viaggi».

Diana Bancale

«Le mie esperienze mi hanno permesso di far capire al mondo che per una donna viaggiare da sola è possibile: “In viaggio da sola” è il progetto attraverso il quale ho raccontato cosa significhi visitare il mondo in solitaria. Ha da subito destato grande attenzione, perché per la prima volta non era un uomo a viaggiare da solo, ma una donna». Col tempo sono arrivati i primi inviti e i primi viaggi stampa; il blog è divenuto un trampolino di lancio e un diario personale si è trasformato in un lavoro a tutti gli effetti.

Nulla a che vedere con il fantomatico posto fisso, l’ambito e agognato lavoro a tempo indeterminato: «L’intervista nel 2017 con l’Huffington Post mi ha teletrasportato nelle vite di tante persone che nella mia scelta ritrovavano un po’ di sé; mi piace pensare che con me molti hanno trovato il coraggio di andare contro le aspettative altrui, sia delle persone che ci circondano, che di quelle che ci amano; con me hanno capito che una seconda strada è possibile, sempre».

Seguo il mio ritmo e il mio senso di libertà

Diana Bancale è una travel blogger che attraverso i suoi canali porta serenità e positività nella vita dei suoi quasi 40.000 followers. «Quotidianamente, anche quando sono in viaggio la pratica della meditazione mi aiuta a ricollegarmi con la vita reale e con la quotidianità, è la mia coccola in qualsiasi parte del mondo io sia. Mi piace mostrare quanto di più bello c’è al mondo; ognuno di noi merita di avere gioia nella propria vita e con le mie stories, le mie foto e i miei video porto un po’ del mondo nelle case degli italiani e non solo».

DONNA E VIAGGIATRICE

“Il fenomeno del viaggio in solitaria per le donne è in forte crescita: tale tendenza è evidente non solo nei paesi anglofoni come Stati Uniti e Regno Unito, ma anche in Italia, dove il numero di viaggiatrice solitarie continua a crescere, con un incremento del 11,1% rispetto agli anni precedenti”, scrive GreenMe. Nonostante siano così ancora tanto vivi i tabù, il viaggio in solitaria per le donne rappresenta non solo un’opportunità di avventura, ma anche un modo per affermare la propria indipendenza come persona e superare i pregiudizi legati agli stereotipi.

Diana Bancale

«La scelta di nicchia di parlare e raccontare il viaggio in solitaria è arrivato a molte donne. Il mio mostrarmi spontanea, naturale, con le mie debolezze e con le mie insicurezze, ha fatto sì che il mio blog divenisse popolare e mi avvicinasse alle persone», continua Diana Bancale. «Per chi si approccia al mondo del viaggio in solitaria consiglio sempre di cominciare con città cosmopolite, dove si ha la possibilità di crearsi da zero, dove nessuno ci conosce e dove vi è meno riluttanza nei confronti delle donne viaggiatrici».

La sicurezza e il buon senso, quando si è da soli soprattutto, vanno anteposti a qualsiasi cosa. Viaggiare da soli dà però altre possibilità: ci si mette alla prova, si può essere chi si vuole, si può essere finalmente sé stessi, senza il timore di essere giudicati; si ha la possibilità di buttarsi e vincere quelle piccole timidezze, quei piccoli limiti, che quotidianamente combattiamo.

IL FUTURO INIZIA OGGI

«Se quattro anni fa mi avessero detto che il mio lavoro sarebbe stato scrivere di viaggi non ci avrei creduto; avrei pensato che quello fosse un sogno. Ora sto facendo quello che ho sempre sognato: giro il mondo, conosco posti e persone, visito musei, scrivo e creo contenuti su ciò che vivo. Ciò che sogno per il mio futuro è avere ancora per molti anni le energie e il desiderio di vivere il mondo». Nessun itinerario prestabilito, tanto desiderio di scoperta, costante curiosità e spirito di avventura sono alla base dell’indole di Diana Bancale.

Diana Bancale

«Pur avendo un compagno, una famiglia e delle amicizie importanti, ciò che non può mai mancare nella mia vita è viaggiare da sola. La mia natura molto selvaggia mi spinge a sconvolgere sempre gli itinerari: seguo il mio ritmo e il mio senso di libertà. Uno dei viaggi che più mi ha plasmato è stato il Vietnam: il calore delle persone e la loro semplicità mi ha fatto sentire al sicuro; nonostante sia stato un viaggio molto complesso, sia dal punto di vista logistico che di comunicazione, mi sono sentita a casa e questo viaggio mi ha donato tanto».

Al di là della bellezza paesaggistica, il Vietnam le ha fatto vivere delle emozioni fortissime: durante questo viaggio Diana Bancale ha ascoltato la sua solitudine ed è rientrata a casa ricca. Progetti futuri? «Piuttosto che organizzare tutto in ogni dettaglio, preferisco farmi trascinare dalla corrente. Il mio itinerario di massima è quello di poter continuare a vivere il mio sogno. Quale paese desidero visitare? L’Australia». Una terra di contrasti e di meraviglie, un continente dove il rosso del deserto si mescola con il blu profondo dell’oceano. Un luogo antico, forgiato dal vento, dove la natura regna incontrastata e l’orizzonte sembra non avere mai fine: lì Diana Bancale sogna di poter perdere i suoi occhi color cielo.

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