Alla FiorIsteria di Genova arriva #Riciccami, per trasformare i mozziconi in giacconi e peluche
Seguici su:
Genova - Il centro storico di Genova da qualche anno pullula di progetti belli, fatti da persone che si mettono insieme e lavorano per migliorare la vivibilità del luogo in cui vivono. Tra i quelli che stanno cercando di innescare un cambiamento concreto, partendo da idee molto semplici ma efficaci, c’è il Patto di Sussidiarietà del Centro Storico, meglio conosciuto come Sestiere del Molo – ente capofila, la Cooperativa IL CE.STO – che tra falegnameria sociale, Emporio Solidale e innumerevoli altre iniziative, sta cercando di restaurare quest’ala di centro storico, compresa tra i sestieri di Prè, Molo e Maddalena.
La FiorIsteria del Molo, in piazza San Donato si colloca proprio qui: basta entrarci dentro per respirarne la visione e l’atmosfera e uscirne con la sensazione che sia non tanto un negozio di fiori, quanto piuttosto un luogo di incontro, una piccola oasi di colore dove chiacchierare in serenità, sporcarsi le mani con la terra, parlare di piante, fare esperienze a contatto con il verde e – perché no? – cercare il proprio benessere.
Siamo andati a trovare Paola Olivieri, la referente di questo progetto che, in occasione del primo compleanno di FiorIsteria, ha lanciato un’iniziativa di economia circolare che vuole dare nuova vita a un prodotto che, ancora oggi, è considerato un rifiuto indifferenziato: il mozzicone di sigaretta.
Paola, parlaci di #Riciccami e della vostra idea di lanciarla proprio soffiando la prima candelina di FiorIsteria.
Visto che il primo compleanno cadeva proprio in concomitanza con la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, abbiamo pensato di organizzare un’iniziativa diversa dalla classica festa in piazza con focaccia e vino. Avevamo in testa qualcosa che coinvolgesse attivamente il territorio, così abbiamo deciso di collaborare con una giovane startup modenese, Human Maple, che ritira e ricicla i mozziconi di sigaretta.
E come vi siete mossi?
Abbiamo contattato AMIU [l’azienda che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti e della tutela dell’ambiente a Genova, ndr], la quale si farà poi carico di portare ai ragazzi di Human Maple i mozziconi raccolti. Una volta giunte a destinazione, le cicche verranno separate, ripulite e tutto il materiale recuperato si trasformerà in imbottiture di giacconi, peluche ma anche pannelli termoisolanti.
Ora le sigarette raccolte dove si trovano?
Abbiamo questa sacca gialla, vedi? Non sembra molto grande, ma contiene l’equivalente di quattro “sigarettone”, le quali contengono a loro volta quattromila mozziconi l’uno. Abbiamo portato i nostri raccoglitori in alcuni negozi amici dei dintorni, come la gelateria di San Bernardo, Cibus, Veracruz, Kowalski e per ora siamo arrivati a riempirne due e mezzo.
La cosa bella sarebbe che l’iniziativa si diffondesse un po’ ovunque, anche perché i mozziconi sono proprio dappertutto. Dal punto di vista del fumatore, eccetto per chi si dota di posacenere portatile, è molto difficoltoso trovare un luogo dove gettare le sigarette: in giro ci sono dei bidoni che teoricamente hanno lo scomparto dedicato proprio alle cicche, ma in realtà sono vecchi, inutili e sporchi. Vedo che la gente ultimamente è un po’ più attenta, quindi conto che con il tempo si riuscirà a convogliare in una raccolta differenziata più specifica.
E il giorno del lancio di #Riciccami com’è andata?
Quella sera in sole due ore abbiamo raccolto circa 5600 mozziconi! L’abbiamo impostata in forma di gioco, infatti hanno partecipato tantissimi bambini che, in cambio di un bicchiere pieno di cicche, hanno ricevuto in regalo una piantina grassa. Quello che stiamo facendo secondo noi è solo un punto di partenza, una miccia per innescare una riflessione più ampia, una buona pratica.
L’ideale sarebbe che da questa piccola iniziativa prendesse vita qualcosa di diffuso, magari di quartiere, a costo zero o comunque minimo per i negozianti e che venga in qualche modo supportato dal Comune, visto che la risposta del territorio c’è stata. E sarebbe bello se, pian piano, venissero anche installati tanti raccoglitori dedicati proprio alle sigarette, come quelli delle pile esauste.
I vostri prossimi passi?
La raccolta di mozziconi continua in piazza San Donato, proprio davanti a FiorIsteria, dove è possibile continuare a portarli affinché vengano poi inviati a Modena. Abbiamo lanciato dei semini e abbiamo scoperto che attecchiscono, quindi ci piacerebbe creare una rete tra AMIU, Human Maple e i cittadini genovesi… work in progress!
Parlaci della Fioristeria: com’è nata?
Fioristeria è un sogno diventato realtà, nato all’interno del patto di sussidiarietà del Sestiere del Molo. Ci siamo resi conto che una cosa che mancava e che invece era molto richiesta e desiderata da questa parte di centro storico era proprio un negozio di fiori. La gente aveva bisogno di verde, non solo di vederlo, ma anche di interagirci. Così, prima ancora di aprire, abbiamo visto che c’era una risposta attiva da parte degli abitanti: mettere un vaso di piante, vedere che chi vive qui scende, le bagna e toglie la spazzatura intorno, ha creato nel tempo un sistema virtuoso. Abbiamo quindi fatto un’opera di rinverdimento, una sorta di esperimento sociale. E sta andando molto bene.
E quindi solo dopo avete aperto il negozio?
Sì, il negozio è diventato il nostro presidio sul territorio a 360°: chiunque abbia un problema, di qualunque genere, viene qui, chiede, si informa, si confronta. Siamo diventati un punto di riferimento per chi vive in zona perché prima ci siamo presi cura del territorio e solo dopo abbiamo aperto questo negozio di prossimità.
Il punto è proprio questo: non abbiamo aperto dal nulla, siamo arrivati e con pazienza abbiamo iniziato a fare anche qui quello che facevamo già poco più su, ai Giardini Luzzati, partendo dalle cose semplici. Abbiamo messo un vaso con dei fiori, aggiunto una piantina, poi un’altra ancora, abbiamo dato una pulita alla strada, una sistemata della piazzetta. Dopodiché, sfidando la diffidenza iniziale, abbiamo messo tutto questo a sistema, siamo partiti con Fioristeria e siamo diventati riconoscibili.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento