Costruiamo gentilezza: i detenuti della casa circondariale preparano pizze a forma di cuore
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Torino - Dalle panchine viola su cui sono riportate frasi positive per promuovere atti gentili all’assessorato alla gentilezza, adottato in decine di Comuni italiani, che ha il compito di mettere a disposizione della comunità strumenti per generare un cambiamento sociale propositivo. Dai compiti della gentilezza, finalizzati a diffondere buone pratiche sociali, empatia, solidarietà e buon vivere a scuola e in famigli, fino al Club della Gentilezza da asporto, che impegna bambini e le bambine in gesti concreti a favore della comunità in cui vivono, in particolare dei suoi anziani.
Le iniziative della rete Costruiamo Gentilezza sono sempre più diffuse e abbracciano ormai tanti territori e tanti ambiti, con un focus ovviamente su quello educativo e scolastico, dove si forgiano le coscienze degli adulti di domani, come confermano anche le parola dell’insegnante per la gentilezza Giovanna Porzio: «La scuola, in questo modo, non è soltanto un luogo dell’apprendimento delle conoscenze, ma è anche uno spazio in cui i bambini vengono educati a stare in una comunità e imparano a dare il giusto valore a tutti quei principi che fanno di noi dei buoni cittadini e delle buona cittadine».
L’ultimo spazio che è stato festosamente invaso da un’iniziativa volta a diffondere la cultura gentile è la casa circondariale di Ivrea, che ha deciso di aderire al progetto nazionale Costruiamo Gentilezza. Lo scorso anno infatti, l’istituto penale è stato il primo a inaugurare una panchina viola della gentilezza – a proposito: perché questo colore? Perché è l’unione del rosso, che simboleggia la concretezza, e del blu, ovvero la profondità. «La panchina era stata realizzata dai detenuti e posizionata all’interno dell’Istituto per sensibilizzare sull’importanza di adottare un comportamento gentile verso il prossimo per poter vivere bene nella comunità», spiega Luca Nardi, Presidente Associazione Cor et Amor, che porta avanti molte campagne per la gentilezza.
Lo stesso penitenziario ha voluto dare continuità alla progettualità inaugurando a fine settembre 2024 al proprio interno una pizzeria della gentilezza, la prima in un carcere. «L’impegno preso è di preparare le pizze a forma di cuore su richiesta, senza costi aggiuntivi rispetto a quelli del menù. A insegnare al pizzaiolo del carcere a fare le pizze a forma di cuore è stato un pizzaiolo professionista che si è reso disponibile volontariamente, supportato dai proprietari della pizzeria per cui lavora».
I primi a degustare le pizze a forma di cuore sono stati gli agenti della polizia penitenziaria, dando il buon esempio. A questo proposito l’Ispettore superiore Gambino, comandante del carcere, ha spiegato che «la pizza a forma di cuore rappresenta amore, famiglia e serenità. Un messaggio di speranza».
L’occasione inaugurale è stata un pomeriggio di giochi con mamma e/o papà rivolto ai detenuti e ai loro figli minorenni organizzato dalla Casa Circondariale eporediese con le associazioni Cor et Amor, Sogni Scalzi di Vercelli e Insieme è…di Più di Biella a conclusione del quale i bambini e i ragazzi partecipanti hanno potuto trascorrere con i propri genitori un momento di unità familiare giocando insieme e mangiando poi le pizze a forma di cuore tutti insieme.
Dopo il successo di questa prima esperienza, la direttrice del carcere Alessia Aguglia e il coordinatore della rete Costruiamo Gentilezza Luca Nardi hanno sottoscritto il menù “Pizza & Gentilezza”, con cui vengono riconosciute le pizzerie gentili. Erano presenti anche l’assessore di Ivrea Gabriella Colosso, gli assessori alla gentilezza Daniela Ferro di Bollengo ed Erina Patti di Quincinetto e il garante dei detenuti locale Orso Giacone Raffaele.
A conclusione dell’iniziativa Alessia Aguglia ha commentato: «La gentilezza è una forma di cultura comportamentale, occorre avere il coraggio di diffonderla e praticarla, anche all’interno di un carcere, ritengo che possa contribuire validamente ad una effettiva risocializzazione del detenuto. Con i giochi della gentilezza abbiamo provato a regalare ai nostri detenuti un momento di “normale convivialità”, per la prima volta, si sono svolti all’interno un carcere e grazie a essi le famiglie hanno potuto vivere insieme un pomeriggio di serenità e spensieratezza, anche attraverso la pizza a forma di cuore, simbolo di amore, che è stata un’opportunità per i detenuti di sentirsi più vicini ai propri familiari».
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