Seguici su:
Campania - Un obiettivo ambizioso e fondamentale quello di rendere l’isola di Capri un’isola accessibile a tutti, senza distinzione. Capri senza barriere è un’associazione che ogni giorno, dal 2016, si impegna per abbattere le barriere fisiche e sociali che impediscono a persone con disabilità motorie e sensoriali di godere pienamente delle bellezze capresi. Attraverso progetti di accessibilità, adattamento dei percorsi dell’isola, eventi inclusivi e sensibilizzazione sul territorio, Capri senza barriere trasforma la visione di un’isola più accogliente in realtà.
In un mondo dove viaggiare è sinonimo di libertà e scoperta, l’accessibilità rappresenta ancora un ostacolo per molte persone con disabilità, soprattutto quando si tratta di destinazione iconiche come Capri con le sue scogliere spettacolari, il mare cristallino e i vicoli pittoreschi. Seppur sognata da molti, è spesso inaccessibile a chi si trova a dover affrontare barriere fisiche o sensoriali. Scopriamo insieme il lavoro di Capri senza barriere, il loro impegno, le iniziative e come il loro lavoro di squadra, con volontari, istituzioni locali e privati, sta trasformando l’isola.
CAPRI SENZA BARRIERE
«L’idea di fondare questa associazione si è palesata in me e in alcuni amici nel 2016: Capri è un’isola e in quanto tale purtroppo presenta ancora tante barriere architettoniche tra scale, discese e salite. Le persone con disabilità devono, e bisogna pretenderlo, essere parte attiva della società e devono poter fare tutto ciò che un normodotato può fare quotidianamente: fare la spesa, andare al parco, fare vita associativa, andare a scuola. Io sono padre di un ragazzo con disabilità e ogni giorno per noi è una lotta», racconta Michele Lembo, presidente dell’Associazione Capri senza barriere.
L’associazione si occupa di promuovere e realizzare l’accessibilità sull’isola di Capri, affinché ogni persona, indipendentemente dalle proprie capacità motorie, possa vivere appieno le meraviglie del territorio. La missione di Capri senza barriere è quella di abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle mentali e culturali che ruotano attorno alle persone con disabilità, creando un ambiente inclusivo e accogliente per tutti, residenti e visitatori.
«La nascita della nostra associazione ha riscosso grande successo: l’isola aveva bisogno che qualcuno si facesse portavoce delle difficoltà dei figli della sua terra. Abbiamo ricevuto fin da subito grande adesione da parte degli istituti scolastici e dalle associazioni del territorio. Le istituzioni, seppur vincolate di un turismo talvolta sfrenato ma pur sempre importante per un’isola come Capri, hanno da subito preso le nostre parti», continua Michele. «Uno dei primi progetti realizzati è stata la passerella, lo scivolo, che conduce direttamente in acqua giù a Marina Grande. Il mare è di tutti ed è per tutti!».
La realizzazione di progetti e la sensibilizzazione e formazione non solo degli abitanti, ma anche dei visitatori dell’isola di Capri sta facendo cambiare l’isola: «Con i nostri progetti sportivi stiamo portando l’inclusione nella vita delle persone con disabilità: tennis, danza, trekking, nuoto… Il mondo nasce alla portata di tutti, dobbiamo soltanto ricordarcene».
Capri è da secoli una meta iconica, non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per la sua ricca storia archeologica: l’imperatore Tiberio la scelse come luogo di ritiro trasformandola in una residenza imperiale; siti archeologici, resti di antiche ville, templi, grotte sacre, sono sparsi in tutta l’isola offrendo uno scorcio affascinante sulla vita e la cultura delle civiltà che vi hanno abitato e che hanno saputo sfruttare e convivere con la posizione strategica di Capri nel mar Mediterraneo.
«Trasformare Capri in una meta accessibile significa rendere anche le zone archeologiche accessibili. Lavorare con la soprintendenza e con tutti gli organi amministrativi che si occupano dell’archeologia di Capri è una sfida per la nostra associazione, ma nulla ci spaventa. Offrire a tutti la possibilità di fare un viaggio tra popoli, cultura e storia è ciò che ci siamo prefissati. La buona volontà e la tanta voglia di fare ci permettono di lottare ogni giorno e di realizzare passo per passo tutti i nostri obiettivi», conclude Michele.
ACCESSIBILITÀ, UN DIRITTO DI TUTTI
Cosa significa abbattere le barriere architettoniche, tecnologiche e sociali che limitano o impediscono alle persone con disabilità di partecipare pienamente la vita quotidiana e comunitaria? L’accessibilità non solo migliora la qualità della vita delle persone con disabilità, ma arricchisce tutta la cittadinanza promuovendo una società più equa, accogliente e inclusiva. Garantire accessibilità significa permettere a tutti di contribuire, apprendere, viaggiare e lavorare per sé stessi e per gli altri.
«Sin dagli albori della nostra associazione il nostro obiettivo è stato quello di portare la sensibilizzazione nelle scuole: l’interazione con presidi, maestri, professori e alunni ci ha permesso di far comprendere quali sono i disagi delle famiglie e delle persone con disabilità. Da padre di un figlio disabile mi sono sempre impegnato a far comprendere alle istituzioni, ai genitori e ai ragazzi che siamo tutti uguali e che le problematiche cognitive, sociali, sensoriali e fisiche non devono essere mai la strada per la divisione».
Vivere ventiquattr’ore al giorno, 365 giorni l’anno, accanto a una persona con disabilità in un territorio come Capri è ciò che spinge associazioni come Capri senza barriere ad adoperarsi per rendere l’isola attiva tutto l’anno. «È importante portare a conoscenza della disabilità. Fare in modo che di essa si parli tutti i giorni e che mai nessuno si stanchi di sollecitare e creare progetti di interesse. Né associazioni, né le istituzioni».
IL FUTURO DI CAPRI
Rendere un’isola accessibile alle persone con disabilità è una sfida complessa ma realizzabile: richiede interventi dedicati a garantire che ogni parte dell’isola, dai trasporti sino ad arrivare alle attrazioni turistiche, sia fruibile per tutti. «Dal 2016 a oggi qualcosa è cambiato, ma c’è ancora tanto da fare. La partecipazione, l’aggregazione e la consapevolezza sono aumentati: le barriere, quelle invisibili, quelle mentali, la disabilità sono ancora un tabù. Ma noi lavoriamo, lavoriamo, ogni giorno, tutti i giorni ininterrottamente».
Traghetti e imbarcazione accessibili, formazione del personale, rampe e ascensori per le aree archeologiche, passerelle e sedie job, guide e percorsi naturali, strutture ricettive accessibili: sono un piccolo tassello nel mare di accessibilità. La scelta di adottare misure che possano permettere all’isola di Capri di diventare non solo accessibile, ma anche accogliente per chiunque, dimostra che l’inclusione è un valore fondamentale che caratterizza la comunità.
«Io e i membri dell’associazione Capri senza barriere siamo fermamente convinti che attraverso la sensibilizzazione, il sostegno dei volontari e dei cittadini, si possa arrivare dappertutto. Alla base della nostra associazione c’è la cooperazione. Il cuore e l’anima del nostro lavoro è l’umanità: possiamo sbagliare, ritornare sui nostri passi, cambiare strada; nessuno ci vieta di essere umani e fin quando ne avremo il diritto, avremo il dovere di far ascoltare le nostre voci».
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento