Nella squadra del Cagliari c’è Pully, il fenicottero rosa che sta riscrivendo il legame tra calcio e tifoseria
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Quello che accade nel Cagliari Calcio con la mascotte Pully è una trasformazione che va oltre il semplice gesto sportivo e che parla di legami, di territorio e soprattutto di ascolto. Un atto, quest’ultimo, che in questi tempi può essere rivoluzionario. Ancor più quando si è consapevoli di aver sbagliato o in quelle occasioni in cui si è coscienti del fatto che si sarebbe potuto fare qualcosa in più. Il calcio non prevede solo il confronto sul campo tra due squadre, ma ha diversi attori protagonisti stretti tra loro da fili tessuti da una fede comune.
Il pallone è oramai uno dei pochi fenomeni di massa dal punto di vista culturale e come tale ha regole non scritte. Come ogni legge consuetudinaria, il tempo e la pratica possono cambiare alcune righe dei libri fondamentali del rapporto tra squadra e tifosi. Capita così che anche una mascotte possa finire sotto la curva ad ascoltare gli incitamenti dei tifosi dopo una pesante sconfitta tra le mura amiche. E compiere così un gesto solito ma in maniera differente, che in poco tempo fa il giro del mondo. Dando inizio a una storia diversa per Pully, il fenicottero rosa sempre in campo per il Cagliari.
LA CRONACA
Il 15 settembre il Cagliari gioca contro il Napoli. Una gara sentita dall’ambiente rossoblù per via di un rapporto non amichevole con la tifoseria partenopea. La squadra di Davide Nicola ha bisogno di punti per provare a invertire subito la rotta dopo un inizio tentennante, ma dopo aver retto contro gli uomini di Conte esprimendosi bene nei primi 45’, nel secondo tempo crolla. La partita finisce così con il risultato di 0-4, un passivo pesante, forse troppo. La squadra decide di andare sotto il settore nord ad ascoltare il tifo più caldo e le sue richieste per un cambio di passo che appare subito necessario e che è in parte arrivato nelle settimane seguenti. Con loro c’è anche Pully.
Non è la prima volta che accade, ma in più di una situazione il fenicottero rosa con la maglia rossoblù addosso si è visto nelle vittorie, preso in simpatia anche dai calciatori stessi. Nel giorno della sconfitta però la sua presenza assume un tono diverso. La postura e l’inclinazione del becco danno la parvenza di una tristezza che finisce in breve tempo sui social. “Il fenicottero Pully chiede scusa ai tifosi del Cagliari dopo il 4-0 inflitto dal Napoli”, scrive con annessa foto la pagina social La Ragione di Stato, abile nel raccontare il calcio con ironia e sagacia.
Ciò che fino a quel momento era rimasto nella bolla cagliaritana così esplode, naviga pure un oceano arrivando nella notte fonda italiana sul profilo ufficiale X da oltre quindici milioni di follower che parla di calcio della ESPN, la più nota emittente televisiva statunitense dedicata interamente allo sport. Si apre così un capitolo nuovo in cui Pully è l’osservato speciale nelle sue reazioni finali riprese dalle più note pagine social. La Ragione di Stato in un successivo post lo definisce “autentico fenicottero vertical”, la pagina Calciatori Brutti chiede di smettere di farlo soffrire a seguito del passo falso con l’Empoli.
Ma c’è spazio anche per la gioia, quando dopo il successo rocambolesco con il Torino per 3-2 la mascotte saltella ed esulta insieme ai calciatori dopo il fischio finale. Un momento ripreso sui social da diversi utenti e che sottolinea una fidelizzazione al personaggio che fa avvicinare anche chi non abita tra i confini isolani.
CAGLIARI E SA GENTI ARRUBIA
Eppure la storia di Pully nasce proprio in Sardegna. Presentato a gennaio del 2023 in occasione della sfida interna contro il Como, quando sulla panchina dei rossoblù tornava a sedere Claudio Ranieri in Serie B, Pully è appunto un pullo. Un cucciolo di quei fenicotteri rosa che popolano lo stagno di Molentargius, una delle zone umide più importanti d’Europa e che si estende tra Cagliari e Quartu Sant’Elena e in cui “su mangoni” ha trovato casa costantemente dagli anni Novanta. La Sardegna tutta è però un habitat ideale per quella che nell’Isola è oramai nota come “Sa Genti Arrubia”, la gente rossa, il colore di cui si tingono le ali dell’uccello.
Può essere osservato non solo a Cagliari, ma anche nell’Oristanese, tra Santa Giusta e Cabras, nell’Oasi Biderosa di Orosei o nelle zone limitrofe ad Olbia. “Sa genti arrubia” è un’espressione che rende chiaro il rapporto tra i sardi e il fenicottero, considerato un componente della comunità senza alcuna distinzione tra umano e animale. E forse è questo il punto a favore di una mascotte ideata dall’agenzia Sosor e disegnata da Lorenzo Solina, scelta dai tifosi più piccoli del Cagliari che fanno parte del progetto “Scuola di tifo del Cagliari Calcio” nato nel 2015. Da una decisione presa dalle nuove generazioni di appassionati, Pully è diventato una parte importante del progetto della società del capoluogo.
Il piccolo fenicottero è un fattore di coinvolgimento per i tifosi isolani e non, un assetto importante di quella che in termini anglofoni si definisce brand identity, in cui un simbolo diventa subito ricollegabile alla società in questione. La partecipazione sempre più evidente di Pully all’interno delle dinamiche di quanto accade all’interno dello stadio avvicina il modello della mascotte del Cagliari a quelle comuni negli Stati Uniti, dove la mascotte si trasforma in attore protagonista soprattutto durante gli intervalli.
Tutto ciò significa anche marketing, come dimostrato dalla linea di prodotti pensata dal Cagliari dedicata al suo cucciolo di fenicottero. Un aspetto, quello della strategia di vendita, non più secondario nel mondo calcistico e che modella ai giorni d’oggi quel rapporto tra squadra e tifosi che si fonda su leggi consuetudinarie che il tempo e la pratica possono cambiare. Ma l’ascolto, resta. Come dimostrato da Pully, autentico fenicottero vertical.
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