18 Set 2024

In Sardegna arriva Zarcle, l’applicazione che trasforma piccole incombenze in opportunità comunitarie

Un’app tutta italiana che rivoluziona il concetto di supporto quotidiano, facilitando l'incontro tra domanda e offerta di servizi e al tempo stesso contribuendo a cementare i legami comunitari e i rapporti interpersonali. Si chiama Zarcle ed è arrivata in Sardegna da poco. Scopriamo meglio come funziona.

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“Se non puoi farlo tu, ci pensiamo noi”. Basterebbe lo slogan a far intuire l’utilità di Zarcle, ma è in realtà addentrandosi tra il suo funzionamento e le opportunità che offre che si rivela un’innovazione alla base capace di andare oltre i proclami, trasformando un’app in uno strumento comunitario, concreto e immediato che semplifica la vita quotidiana e connette le persone. Ma andiamo per gradi.

La prima notizia è che sbarca anche in Sardegna Zarcle, l’app italiana che promette di cambiare l’approccio alla quotidianità e alla comunità di chiunque abbia bisogno di supporto per le piccole incombenze giornaliere. Corrisponde, sotto alcuni punti di vista, alla digitalizzazione e resa contemporanea di un concetto che nell’Isola è da tempo diffuso: s’agiudu torrau, quel sistema ovvero di aiuto reciproco che nei secoli ha fatto la comunità. La seconda notizia sta nella funzionalità di questa applicazione: grazie al suo sistema di abbinamento automatico, semplifica la ricerca di operatori per qualsiasi tipo di servizio, eliminando la complessità delle piattaforme tradizionali e garantendo la possibilità di scegliere il meglio. A chi chiede e a chi offre.

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COSA È ZARCLE?

Disponibile su App Store e Play Store, Zarcle connette domanda e offerta di servizi in maniera immediata e intuitiva, facilitando così la gestione di quelle attività che spesso si perdono nella calendarizzazione giornaliera: piccoli lavori, commissioni o mansioni quotidiane. Si tratta di una app tutta italiana, che mette in contatto chi ha bisogno di un servizio con chi è in grado di offrirlo. «Lo stile di vita per molti di noi sta cambiando – spiega Giuseppe Volpi di Zarcle –, per tanti è diventato più frenetico e spesso si convive con la sensazione di non sapere come fare un qualcosa. Ci ritroviamo a chiederci a chi possiamo delegare, ecco noi abbiamo provato a dare una risposta a questa domanda».

«L’approccio comunitario è alla base di Zarcle: c’è qualcuno intorno a te che può aiutarti, basta chiedere. Nell’app esprimi la tua necessità e offri l’esigenza a chi potenzialmente questa cosa la sa e la può fare». Basta quindi aprire Zarcle, inserire la propria richiesta e in pochissimi secondi individua il miglior operatore disponibile nella zona, tenendo conto di criteri come prezzo, disponibilità e distanza. L’obiettivo è quello di creare un sistema che permetta a chiunque di trovare il supporto giusto per le proprie esigenze, dalla manutenzione domestica alla cura degli animali, passando per servizi di trasporto e semplici commissioni.

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«Non ci sono liste o preventivi complicati, solo una risposta veloce e la migliore soluzione per l’utente. Questo sistema semplifica la vita di chi cerca aiuto e offre nuove opportunità a chi vuole mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze», aggiunge Giuseppe Volpi.

Qualche esempio? Se si cerca una persona per sistemare uno spazio verde, basta scrivere la richiesta e selezionare la durata stimata del lavoro. Verrà proposto l’operatore più vicino che ha già accettato di svolgere il servizio, offrendo il prezzo più adatto. Spetta all’utente poi confermare la risposta, comunicare con la persona e ottenere il servizio. «Sia che tu abbia bisogno di un giardiniere, di qualcuno che porti a spasso il cane, un passaggio o semplicemente di un aiuto per fare la spesa, Zarcle permette di trovare la soluzione più rapida e conveniente: la sua forza sta nell’immediatezza».

Chi cerca un servizio trova rapidamente una soluzione, e chi offre un servizio ha il pieno controllo sulle proprie attività

OPPORTUNITÀ PER CHI CERCA E PER CHI OFFRE

Non solo chi cerca un servizio può trarre beneficio da Zarcle, ma anche chi vuole offrirlo. Gli operatori infatti possono scegliere liberamente quali richieste accettare, quando lavorare e a che tariffa: chi cerca un servizio trova rapidamente una soluzione e chi offre un servizio ha il pieno controllo sulle proprie attività. Questo crea un sistema flessibile in cui ogni operatore può decidere in autonomia come gestire le proprie attività: si può offrire disponibilità a svolgere mansioni specificando la categoria di interesse, la disponibilità oraria e giornaliera, inserendo la posizione e il raggio di azione entro il quale si intende svolgere servizi.

La prestazione con Zarcle non può però considerarsi un lavoro a tutti gli effetti, ma un supporto reciproco, un do ut des. «Gli operatori sono liberi di scegliere se e quando prestare un servizio, liberi di scegliere la tariffa oraria e oltretutto sono loro a incassare, non la piattaforma. Se la richiesta di servizio capita nella fascia oraria in cui le persone sono disponibili possono valutare se farla o non farla, affinché sia concesso il massimo della libertà e delle opportunità possibili; dal punto di vista economico è una cosa in più che chi vuole può fare per arrotondare e avere un’entrata aggiuntiva».

Lo schema è quello di un marketplace in cui tutti possono partecipare, sia come richiedenti che come operatori. Questo permette a chiunque abbia delle competenze, anche piccole, di metterle a disposizione della comunità e guadagnare in modo flessibile. Il pagamento avviene direttamente tra utente e fornitore, la piattaforma trattiene una piccola commissione sugli incassi degli operatori, garantendo trasparenza e semplicità.

Zarcle
UN’ECONOMIA CIRCOLARE DI SUPPORTO RECIPROCO

Zarcle si basa su una visione comunitaria e circolare del lavoro ma prima ancora, della quotidianità: «Noi condividiamo il tempo – spiega sempre Volpi – mentre stai tornando dal lavoro potresti dare un passaggio a una persona che si trova sul tuo tragitto, oppure chiedere a qualcuno di fare una commissione per te prima che il supermercato chiuda: da una parte do una mano a qualcuno dall’altra condivido il mio tempo».

«Abbiamo scelto di digitalizzare questa pratica e renderla più semplice– conclude –, né migliore né peggiore, semplicemente più facile. Passare dal chiedere “conosci qualcuno che”, allo scrivere quello che serve e trovare una risposta. Se non puoi farlo, ci pensa Zarcle». Un’app che vuole quindi essere una risposta concreta a un bisogno crescente di praticità e flessibilità, trasformando il tempo in un’opportunità e dimostrando anche che non siamo soli a questo mondo e che, a volte, basta solo chiedere.

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