18 Set 2024

Rivoluzione verde? Si può! Voglio un mondo pulito libera Salerno dai rifiuti

Voglio un mondo pulito non è solo la denominazione di un'associazione, è anche il grido di tanti e tante che lottano per una società consapevole della centralità della natura. Eventi di clean up, sensibilizzazione nelle scuole, solidarietà e "far gruppo", tutto nel nome dell'ambiente, naturale e urbano: dall'azione di uno si è creata una community di oltre 15mila follower attivi e consapevoli.

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Salerno, Campania - Nella splendida Salerno, una città a picco sul mare, ricca di storia e bellezze naturali e sede della prima Scuola medica, l’impegno civico verso la salvaguardia del territorio è la mission dell’associazione Voglio un mondo pulito. Pulizia e valorizzazione delle aree verdi, delle spiagge cittadine e delle aree urbane: questo gruppo di volontari lavora quotidianamente per combattere l’inquinamento e sensibilizzare la comunità al rispetto dell’ambiente, non solo naturale.

Cittadini di ogni età sono impegnati in attività di pulizia e di educazione ecologica: «Salerno può e deve diventare un modello di città attenta al suo ambiente!». Queste le parole del presidente di Voglio un mondo pulito, Francesco – ai più conosciuto come Ciccio – Ronca, ideatore e fondatore dell’ associazione, ormai àncora della città di Salerno.

mondo pulito
IL MARE D’INVERNO, RIFUGIO SILENZIOSO E TANA DI SPAZZATURA

«Era il 6 marzo 2019, ero al mare – amo il mare, soprattutto d’inverno – e davanti a me avevo una visione straziante: le spiagge e il mare stesso erano divenuti sede di rifiuti. Quel giorno e in quel luogo cominciai a chiedermi come avrei potuto aiutare la mia terra e il mio mare. La risposta seppur banale fu immediata: sporcandomi le mani. Così cominciai a ripulire quella spiaggia», racconta Ciccio Ronca, presidente e ideatore di Voglio un mondo pulito.

Sebbene inizialmente l’idea non fosse quella di fondare un’associazione, ma semplicemente di dare libero sfogo a un’azione singola, di lì a poco nacque Voglio un mondo pulito: «Al termine della giornata di raccolta pubblicai una foto su Facebook invitando gli altri a dedicarsi, a partire dal giorno successivo, nel loro tempo libero alla pulizia dell’arenile. Il giorno dopo non ero più da solo, amici e conoscenti risposero numerosi alla mia richiesta di aiuto, al mio invito per un mondo pulito».

Da quel giorno l’associazione è divenuta una vera e propria comunità green: dalla spiaggia si è spostata verso il centro urbano e ogni settimana le tonnellate di plastica, rifiuti, bottiglie, vestiti abbandonati e cicche di sigarette raccolti non fanno altro che spronare i volontari a fare sempre di più e sempre meglio. «La mia pagina inizialmente era denominata “Voglio un mondo pulito” perché non volevo limitarmi solo a Salerno e volevo che Salerno potesse essere solo l’inizio», spiega il presidente.

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I maggiori eventi di clean up si svolgono sulle spiagge, subito dopo troviamo gli spazi verdi, le passeggiate, fino ad arrivare ai giardini pubblici e alle strade di periferia. L’associazione è divenuta punto di ritrovo: la pagina Facebook che conta 15000 follower e dimostra come la consapevolezza ambientale e il desiderio di un mondo pulito siano sempre più percepiti come necessari per sé e per il prossimo.

LA LOTTA ALLE CICCHE DI SIGARETTE

Secondo uno studio dell’istituto superiore di sanità, in Italia la maggioranza (59%) degli adulti fra i 18 e i 69 anni non fuma o ha smesso di fumare (17%), ma 1 italiano su 4 è fumatore (24%). Il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette, tuttavia 22 fumatori su 100 ne consumano più di un pacchetto.

Con una media di 15 sigarette al giorno sulla base di 13 milioni di fumatori, vengono consumati circa 72 miliardi di cicche all’anno. Un dato davvero allarmante, considerando la mancanza di normative che ne limitino la dispersione nell’ambiente: quella alle cicche di sigarette è una vera e propria lotta dell’associazione Voglio un mondo pulito, che in ogni giornata di clean up ne porta a casa una busta piena.

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“Nicotina, benzene, gas tossici come ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio -210, acetato di cellulosa e plastica sono solo alcuni degli elementi inquinanti che rimangono nella parte di sigaretta non fumata. I mozziconi imbrattano marciapiedi e spiaggia e sono da considerare un rifiuto pericoloso per l’ambiente che, come tale, dovrebbe essere trattato.”, viene sottolineato in un approfondimento della redazione dell’Università degli studi di Napoli Federico II.

Vorrei un giorno poter chiudere l’associazione Voglio un mondo pulito, sapendo che finalmente un mondo pulito è realtà e non utopia

La soluzione? Installare contenitori per la raccolta di cicche e sensibilizzare all’uso di posacenere portabili: alcuni paesi stanno iniziando a classificare i filtri delle sigarette come rifiuti pericolosi, aumentando così i costi di pulizia e caricandoli sui produttori di tabacco. L’altra soluzione? Sensibilizzare, sensibilizzare, sensibilizzare! Non abbiamo un pianeta di riserva.

VOGLIO UN MONDO PULITO, MA ANCHE UMANO

«In questi cinque anni tante volte ho provato a interfacciarmi anche con la politica del mio paese – pur essendo la mia un’associazione apartitica –, ma molto spesso sono tornato a casa amareggiato. La politica, se non sana, usa semplicemente le associazioni per fare campagna elettorale», ci racconta Ciccio. Ma la natura non ha bisogno né di campagne elettorali né di false promesse. Ciò che fa grande un’associazione e i suoi progetti sono le persone e i volontari che donano il proprio tempo.

«Ciò che più mi fa star male a volte è non riuscire a trasmettere il messaggio che ciò che noi facciamo non è pulizia, ma tutela ambientale vera e propria. Spesso nei commenti alle nostre giornate rimbomba il giudizio e tutti puntano il dito verso l’altro», continua il presidente di Voglio un mondo pulito. «A volte la frustrazione prende il sopravvento, ma ciò che poi mi scuote e mi dona la forza di continuare è vedere che attorno a me ci sono tante persone e che anche associazioni che non si occupano solo ed esclusivamente di ambiente, si rimboccano le maniche».

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Sin dagli albori Voglio un mondo pulito ha collaborato con numerose associazioni del territorio: alcune tra queste sono Marea – un centro culturale –, l’associazione EcoMondo – nostra ospite nelle scorse settimane – e La brigata – unità di strada, un gruppo di volontari impegnati a distribuire cibo e beni di prima necessità alle persone indigenti e senza fissa dimora della città di Salerno.

«Per quanto piccolo e poco possa essere ciò che facciamo, ha impatto sulla coscienza delle persone: nelle ultime settimane a fronte dei soliti 300 chili di rifiuti raccolti in spiaggia in passato, ne abbiamo raccolti 80. Ciò è anche merito della sempre maggiore sensibilizzazione nei confronti dei più piccoli: dare voce ai bambini e ai ragazzi è essenziale per la crescita della nostra società», prosegue Ciccio Ronda. «Ciò che sogno per la mia associazione è che la città e il mare non abbiano più bisogno di noi. Vorrei un giorno poter chiudere Voglio un mondo pulito, sapendo che finalmente un mondo pulito è realtà e non utopia».

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IL MUSEO VIRTUALE MOWASTE

Tra la Campania e la Puglia, grazie alla collaborazione tra Voglio un mondo pulito e l’associazione 3Place di Riccardo Moschetta, nasce il museo dei rifiuti abbandonati, il museo MoWaste. «Questo progetto nato dalla sinergia tra le nostre associazioni dà la possibilità ai rifiuti di essere messi in vetrina: quelli raccolti hanno anni, se non decenni, e molto spesso sono provenienti da Stati diversi da quelli in cui vengono ritrovati», spiega il presidente di Voglio un mondo pulito.

Anni ’60, ’70, ’80 e ’90 hanno la maggiore sui ritrovamenti; le zone interessate toccano non solo il Mar Mediterraneo, ma il mondo intero. Lo scopo di questo progetto virtuale è quello di sensibilizzare innanzitutto sulla necessità di un’azione concreta per il riciclo e lo smaltimento dei rifiuti. Vedere con i propri occhi quanto un rifiuto possa avere vita propria è davvero sconvolgente. Questa tipologia di museo rappresenta un’ottima risorsa per sensibilizzare e far comprendere al pubblico quanto urgente sia la consapevolezza ambientale.

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