10 Set 2024

L’Istituto di Pirri e la sfida della Scuola senza zaino, un modello che promuove il benessere

Scritto da: Sara Brughitta

La Rete di scuole Senza Zaino - Per una scuola comunità è attiva da oltre vent'anni. Questo modello si traduce in azioni di innovazione didattica e organizzativa che riguardano docenti, studenti e studentesse, genitori, dirigenti e la comunità del territorio in cui è inserita e che vanno ben oltre la semplice riduzione del carico dato dallo zaino. In Sardegna l'Istituto Comprensivo Pirri 1 - 2 svolge un ruolo fondamentale come Scuola Polo per il modello Scuola Senza Zaino, promuovendo l'importanza del benessere per tutte le persone che frequentano gli spazi scolastici.

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Cagliari - Nell’immaginario collettivo quando si fa riferimento alla scuola la si associa allo zaino colmo di libri e spesso anche di stati emotivi poco piacevoli. “Scuola senza zaino” è una realtà che invece capovolge questa visione, a partire dal nome. Si tratta infatti di un modello educativo nato in Italia che, attraverso la riduzione del carico di materiali da trasportare, promuove una didattica più flessibile e meno stressante, in grado di valorizzare le competenze individuali e di creare un ambiente favorevole all’apprendimento. 

In Sardegna, l’Istituto Comprensivo Pirri 1 – Pirri 2 – composto da 8 scuole, di cui 3 dell’infanzia, 3 primarie e 2 secondarie di I grado, situate nella Municipalità di Pirri – da circa un decennio ha adottato tale approccio, svolgendo un ruolo fondamentale come Scuola Polo per il modello “senza zaino”, incoraggiando un approccio educativo innovativo e inclusivo. A raccontare questa realtà Valentino Pusceddu, dirigente dell’Istituto.

scuola senza zaino
LA SCUOLA SENZA ZAINO IN SARDEGNA

«Questo modello si basa sull’idea di creare una scuola che sia non solo un luogo di apprendimento – spiega Valentino Pusceddu – ma anche un centro di comunità dove gli studenti, le famiglie e il territorio collaborano attivamente per favorire una crescita armoniosa e integrata». La funzione di promozione e diffusione delle attività nella rete nei territori di competenza consente all’istituto di diffondere buone pratiche educative, supportare la formazione degli insegnanti e coinvolgere le famiglie nel processo educativo.

«Uno degli aspetti distintivi della scuola senza zaino è l’importanza data al movimento e all’integrazione del corpo e della mente nell’apprendimento. A differenza dell’insegnamento tradizionale, che spesso separa il cognitivo dal fisico, questo modello educativo valorizza il ruolo delle neuroscienze, riconoscendo che il benessere fisico può influenzare positivamente la capacità di apprendere e assimilare le informazioni».

Innovarsi è fondamentale: di recente è infatti stata creata l’aula del benessere per rispondere alla necessità di dare vita a partire dagli spazi a una scuola fondata appunto sul benessere, cercando di integrare attività fisica e apprendimento e favorire così la creazione un ambiente scolastico stimolante e salutare. Un approccio olistico all’educazione che punta a formare non solo studenti competenti, ma anche individui equilibrati e pronti a affrontare le sfide del mondo contemporaneo; un ambiente in cui ogni studente può sentirsi supportato e compreso.

Quando viviamo un’esperienza intensa dal punto di vista emotivo, il nostro cervello tende a codificarla in modo più efficace

EMOZIONI E MOVIMENTO PER L’APPRENDIMENTO

L’approccio della Scuola senza zaino riflette la crescente e sempre più diffusa attenzione verso il benessere psicofisico degli studenti. La creazione di un’aula benessere in un istituto scolastico sardo rappresenta un tentativo concreto di affrontare il problema ad esempio dell’ansia, che colpisce giovani e adulti. Secondo Valentino Pusceddu, «l’ansia infatti può avere un impatto significativo sull’apprendimento, poiché tende a distrarre e a ridurre la capacità di concentrazione».

Utilizzare il movimento come strumento per alleviare lo stress e l’ansia è un metodo che pare efficace. In questo contesto, l’aula benessere può diventare un rifugio in cui gli studenti possono impegnarsi in attività che promuovono la calma e la serenità mentale, incoraggiando inoltre un apprendimento più favorevole. «L’aspetto emozionale è fondamentale nella formazione dei ricordi, poiché le emozioni influenzano non solo il modo in cui viviamo un evento, ma anche come lo ricordiamo in seguito. Quando viviamo un’esperienza intensa dal punto di vista emotivo, il nostro cervello tende a codificarla in modo più efficace. Questo significa che i ricordi legati a emozioni forti sono spesso più vividi e duraturi».

Pertanto, utilizzare l’aspetto emozionale può essere una strategia funzionale anche per insegnanti e formatori, permettendo di creare un legame forte tra il contenuto presentato e le esperienze personali degli studenti che frequentano la Scuola senza zaino. Educare non significa solo veicolare informazioni ma anche arrivare al cuore delle persone, rendendo l’apprendimento un’esperienza più profonda e memorabile.

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ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E DELLA DIDATTICA

L’organizzazione degli spazi nella scuola senza zaino si distacca nettamente dalla tradizionale aula scolastica. Gli ambienti sono progettati per favorire l’apprendimento attivo e l’esplorazione: non ci sono banchi ma spazi aperti e flessibili che incoraggiano la collaborazione e la creatività. Essi sono attrezzati per consentire esperienze sensoriali, permettendo agli alunni di interagire con materiali e strumenti diversi, esplorando e sperimentando in modo diretto. In tale contesto assume un ruolo centrale l’agorà dove studenti e studentesse esprimono i propri sentimenti e stati d’animo, un momento di connessione che aiuta a ridurre l’ansia e a creare un ambiente più sereno e collaborativo.

Capita, secondo i racconti che arrivano da studenti e studentesse, di sentirsi sopraffatti dall’incertezza e dalla pressione che possono caratterizzare l’esperienza scolastica, per cui avere uno spazio dove esprimersi liberamente diventa fondamentale. Anche in questo caso, l’approccio non solo favorisce un clima di fiducia e rispetto reciproco, ma permette anche di costruire una comunità scolastica basata sull’ascolto e sulla comprensione. La giornata nella Scuola senza zaino di Pirri viene poi pianificata insieme: gli studenti sono coinvolti nella definizione delle attività, il che li conferma protagonisti della loro stessa esperienza educativa. Una modalità che non solo aiuta a orientare le loro aspettative, ma promuove anche una maggiore partecipazione e motivazione.

SUL SISTEMA EDUCATIVO ITALIANO

La questione della valutazione nel sistema educativo italiano è un tema caldo e complesso. Nella scuola primaria nel 2020 sono state abolite le votazioni numeriche in favore di valutazioni più descrittive, per poi ritornare ad aprile 2024 a una revisione della valutazione alla scuola primaria con il ritorno ai giudizi sintetici. Tuttavia, la situazione nella scuola secondaria è diversa. Il mantenimento delle votazioni numeriche comporta il rischio di stress per gli studenti, che spesso si identificano troppo con il voto finale, considerandolo come il solo indicatore del proprio valore e delle proprie capacità. Ciò può portare a un approccio all’apprendimento più orientato al risultato che al processo.

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Il preside menziona un’ottica differente nella valutazione, in cui questa dovrebbe essere considerata uno strumento al servizio dell’apprendimento. «La valutazione deve fornire informazioni utili agli studenti, aiutandoli a capire non solo dove si trovano, ma anche come possono progredire. Nella Scuola senza zaino questo approccio è ulteriormente enfatizzato, poiché la valutazione si concentra non sul risultato finale, ma sul percorso che porta a quel risultato».

La sfida consiste nell’integrare approcci che promuovano l'”imparare a imparare”, anziché ridurre il valore degli studenti a un semplice numero. La strada verso una valutazione più integrata e significativa è ancora lunga, ma il dialogo e la sperimentazione in questo ambito sono fondamentali per costruire un’educazione più inclusiva e rispettosa delle caratteristiche individuali.

SCUOLA COME PUNTO DI RIFERIMENTO COMUNITARIO

Quello della riqualificazione sociale attraverso la scuola è un tema sempre più dibattuto e l’esperienza del preside in questo caso illumina in merito a come una scuola possa trasformarsi in un punto di riferimento per una comunità in difficoltà. «Uno dei primi passi per la riqualificazione è stata l’attribuzione di un’identità forte alla scuola, un elemento essenziale per combattere il senso di emarginazione. Offrendo indirizzi come quello sportivo e musicale, la scuola non solo ha cercato di attrarre più alunni, ma ha anche cercato di integrare diverse realtà sociali e culturali».

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Il curriculum innovativo non è soltanto un modo per diversificare l’offerta formativa della Scuola senza zaino, ma rappresenta anche un’opportunità di inclusione attraverso attività che normalmente potrebbero essere inaccessibili, come nel caso del windsurf. Tali occasioni di crescita e socializzazione, generalmente riservate a chi ha un adeguato supporto economico, vengono qui rese disponibili a tutti gli studenti, abbattendo barriere e trasformando i privilegi per pochi in esperienze formative preziose, accessibili a tutte e tutti.

La scuola senza zaino non è quindi solo un fenomeno legato alla diminuzione del peso fisico dello zaino, ma è una realtà che si collega a una visione più ampia della scuola come comunità educante. Essa suggerisce che ogni ambiente scolastico può trarre beneficio da approcci più flessibili e innovativi, che rispondano alle esigenze di un mondo in costante cambiamento. Pertanto, la sua realizzazione potrebbe rappresentare una necessità in molte realtà educative, promuovendo un’educazione più autentica e adatta ai bisogni del XXI secolo.

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