5 Set 2024

A Reggio Calabria arriva S-Info, il progetto europeo per l’informazione sostenibile

Scritto da: Redazione

S-Info è un progetto europeo che si propone di creare un modello operativo per un attivismo mediatico sostenibile anche per tentare di “abbandonare l’idea che i giornalisti e il loro pubblico siano spettatori nei processi politici e sociali”. Le opportunità del progetto saranno presentate nel corso della festa di bizzòlo - una festa del giornalismo, che si terrà a Reggio Calabria dal 10 al 17 settembre.

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Reggio Calabria - A Reggio Calabria sbarca S-Info: Sustainable Information, Informazione sostenibile. Si tratta di un progetto europeo avviato a dicembre 2023 e sostenuto dall’Unione Europea, che si estende su un periodo di due anni e si sviluppa contemporaneamente in Belgio, Italia, Malta e Romania. Il progetto S-Info si propone di creare un modello operativo per un attivismo mediatico sostenibile, per produrre giornalismo d’inchiesta dando voce a chi lavora in prima linea ogni giorno ed è spesso messo a tacere o privo degli strumenti necessari per raggiungere un vasto pubblico. E affronta temi cruciali come i diritti sociali, l’ecologia e la corruzione.

Durante la festa del periodico bizzòlo – che si terrà in riva allo Stretto dal 10 al 17 settembre, il programma completo lo trovate qui –, arriva un’opportunità da non lasciare scappare per le organizzazioni e gli attivisti calabresi e non solo. Il 12 settembre, a partire dalle 19, i promotori Antonio Pio Lancellotti e Valentina Zoccali presenteranno il progetto nel corso del talk Voci dal bizzòlo. La puntata, come di consueto, verrà registrata e mandata in onda su Gemini network, il network delle radio indipendenti. 

Segnaliamo che, nel corso della festa, all’interno della Galleria, sarà visitabile una mostra fotografica tematica di Fabio Itri: il tema di quest’anno è “Meridioni e paralleli”. «Chiediamo ai reggini e ai meridionali lo sforzo di percepirsi non solo come il Sud di qualcuno, ma anche come il Nord di qualcun altro», prosegue la direttrice del periodico, la giornalista Tiziana Barillà. «Abbiamo fatto nostro quanto imparato da una lezione popolare dello scorso anno, quella di Daniele Castrizio: siamo cerniera, tra le due sponde del Mediterraneo».

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In programma poi tre lezioni popolari aperte alla cittadinanza che si succederanno tra la Galleria di Palazzo San Giorgio e la scalinata del Teatro comunale Francesco Cilea. Inoltre la Galleria ospiterà un piccolo studio di registrazione da cui verranno trasmesse le puntate di Voci dal bizzòlo, incontri radiofonici con persone ed esperienze del mondo della fotografia e del giornalismo.

In Calabria arriva un’occasione per rafforzare la collaborazione tra giornalisti indipendenti e associazioni di base o singoli attivisti. Perché coglierla? Intanto perché quando attraverso i social media narriamo un fatto pubblico, raccontiamo, fotografiamo, condividiamo informazioni, siamo tutti citizen journalists. Ma ciò non significa che tutti e ognuno possano diventare giornalisti con un semplice clic.

Se il citizen journalism si è rivelato prezioso in diverse occasioni, come durante le proteste di piazza Tahrir in Egitto nel 2011 o le manifestazioni dei gilet gialli in Francia nel 2018, è anche vero che presenta qualche importante limite nell’accuratezza delle informazioni, nella verifica delle fonti e nell’etica stessa del giornalismo. Spesso le informazioni pubblicate dai cittadini possono essere inaccurate o fuorvianti oppure soggette ai pregiudizi e agli interessi personali del cittadino-giornalista. 

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Spesso il citizen journalism non rispetta gli standard professionali del giornalismo. Per questo la collaborazione tra giornalisti e cittadini oggi è ancora più preziosa. Quello che serve sono nuove alleanze per creare o potenziare collaborazioni nella narrazione – rigorosa e giornalistica. La risposta alla polarizzazione e alla propaganda dilaganti nel dibattito contemporaneo sono lentezza, prossimità e complessità.

Quando entrano in gioco i professionisti dell’informazione – mediando, producendo, selezionando e curando le notizie in modo accurato e indipendente – possiamo parlare di public journalism: la definizione più simile a quel che molti di noi chiamano mediattivismo, un vero e proprio incubatore di esperimenti di giornalismo civico. Il mediattivista non cerca scoop, non punta alla conflittualità né alla spettacolarizzazione, ma agisce per aiutare le comunità e i cittadini a prendere consapevolezza della complessità dei problemi.

Quando attraverso i social media narriamo un fatto pubblico, raccontiamo, fotografiamo, condividiamo informazioni, siamo tutti citizen journalists

Per dirlo con le parole di David K. Perry, è «il tentativo di abbandonare l’idea che i giornalisti e il loro pubblico siano spettatori nei processi politici e sociali». Si tratta di un processo di costruzione delle notizie che vede i giornalisti collaborare insieme a cittadini e organizzazioni della società civile nella raccolta di dati, informazioni, mappe. Esattamente quello che S-Info ci chiede di costruire insieme. 

S-Info è una casa comune dove costruire tutto questo. Un luogo sicuro e inclusivo dove c’è posto per tutte e tutti tranne che per le discriminazioni di ogni tipo. È una chiamata a cui è impossibile non rispondere. Perché alla domanda “quale futuro per il giornalismo indipendente in Europa?” una possibile risposta è “dipende da noi”. L’appuntamento per i calabresi – e non solo – è per giovedì 12 settembre dalle ore 19 presso la Galleria di Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria, oppure sulla piattaforma sinfo-project.eu.

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