Plastic Free, anche l’attività di cleanup può diffondere comportamenti virtuosi
Seguici su:
Caltanissetta - «I comportamenti virtuosi possono essere contagiosi». Ne è profondamente convinto Salvatore Butera, referente provinciale di Plastic Free. Associazione di volontariato indipendente e apartitica, Plastic Free nasce in Italia nel 2019 e si diffonde rapidamente in tutto il territorio nazionale. Oggi conta referenti in ben trentadue paesi in tutto il mondo. L’obiettivo è accrescere la consapevolezza dei rischi dell’inquinamento da plastica in particolare e diffondere una cultura civica di tutela degli spazi comuni e di riduzione dei rifiuti.
In Europa la produzione di plastica – e quindi di rifiuti dovuti al suo utilizzo – è aumentata esponenzialmente in appena pochi decenni. Si è infatti passati dal milione e mezzo di tonnellate del 1950 ai 359 milioni di tonnellate del 2018. È però necessario chiarire che riciclare i rifiuti plastici può essere una soluzione, ma non basta.
Il problema maggiore che ostacola il riciclaggio della plastica riguarda la qualità e il prezzo dei prodotti riciclati, se paragonati con quelli prodotti da zero. Le aziende che trasformano la plastica hanno bisogno di una grande quantità di plastica riciclata, la produzione deve rispondere a specifiche di controllo molto severe e il prezzo deve restare competitivo.
INTEGRAZIONE SOCIALE E ATTIVISMO
Per questo Plastic Free si è posta l’obiettivo ambizioso di ridurre entro il 2030 l’utilizzo della plastica, specialmente di quella monouso, raggiungendo oltre 1 miliardo di persone in tutto il mondo. A Caltanissetta il gruppo di Plastic Free nasce tre anni fa. Dal 2023, Salvatore Butera ne diventa referente provinciale, dedicandosi con tutte le forze alla causa e dividendosi tra attivismo ambientale e il suo lavoro come agente commerciale: «Ho iniziato quasi per caso, ma mi sono appassionato talmente tanto da metterci tantissime energie e quasi tutto il mio tempo».
«Sin da subito abbiamo iniziato a collaborare con altre associazioni e realtà del territorio come il Cara di Caltanisetta», ha spiegato Ilaria Vincitore, dottoressa in scienze agrarie e volontaria di Plastic Free. Lo scorso aprile, ad esempio, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, tra i settanta volontari che hanno preso parte all’attività di cleanup si sono aggiunti venticinque ragazzi, ospiti del centro di accoglienza.
Sono stati raccolti rifiuti plastici e scarti edili, per un totale di oltre una tonnellata di rifiuti. Una cifra significativa, su cui varrebbe la pena riflettere. «Cerchiamo soprattutto attraverso l’esempio, di diffondere comportamenti virtuosi», sottolineano. Da qui l’intenzione di replicare le attività di cleanup e in futuro rendere Caltanissetta un comune plastic free. «Stiamo lavorando in questa direzione grazie alla rete territoriale e all’impegno e la passione dei volontari», precisa Salvatore Butera.
Si tratta di un vero e proprio riconoscimento che viene destinato a tutti quei Comuni che si sono distinti grqzie all’adocione di una serie di misure – dalla gestione dei rifiuti all’abbandono illecito dei rifiuti, fino alle attività di informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza – finalizzate a migliorare il proprio territorio per il bene dell’ambiente e per il bene dei cittadini di domani.
UN’ATTIVITÀ RIVOLTA ALLA COMUNITÀ
Per il 28 e il 29 settembre Plastic Free ha organizzato a livello nazionale un’attività di cleanup e sensibilizzazione che coinvolgerà contemporaneamente più di trecento città italiane e sei paesi europei. A Caltanissetta l’appuntamento è per il 28 settembre presso l’area di parcheggio pullman di Via Guastaferro. «Avevamo già provveduto a ripulire quest’area e le strade circostanti. A distanza di un anno la situazione non è cambiata e abbiamo ritrovato montagne di rifiuti», commenta con amarezza il referente di Plastic Free Caltanissetta.
«Serve dare l’esempio, contagiare la comunità e spingerle a delle pratiche virtuose. Trasmettere quel senso civico che mi ha portato a unirmi a Plastic Free». Di solito ogni attività di cleanup è preceduta da un sopralluogo e qualche semplice indicazione su come raccogliere i rifiuti e differenziarli. «Il nostro scopo non è sostituirci agli enti proposti, ma diffondere una cultura del rispetto degli spazi comuni e una graduale diminuzione dell’impiego della plastica», aggiungono.
Gli eventi sono aperti a chiunque voglia dare il proprio piccolo contributo. «Durante i precedenti cleanup abbiamo avuto modo di constatare quanto ancora si debba lavorare per contrastare l’inquinamento», concludono. «Tuttavia siamo sempre di più ad avere a cuore il nostro pianeta – la partecipazione agli eventi di cleanup ne sono la prova – e ciò che ci accomuna è la speranza. La speranza di ritrovarci in un mondo migliore». E voi, ci sarete?
Per iscriverti all’attività di cleanup, clicca qui.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento