Kore Siciliae, a Enna aziende dell’agroalimentare si raccontano per lo sviluppo del territorio
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Enna - Comincia oggi, nel cuore della Sicilia, una cinque giornate di eventi, incontri, masterclass, proiezioni e degustazioni nell’ambito del progetto Kore Siciliae, che riunisce 55 imprese attraverso tre consorzi – Geofood, Geoturismo, Geomarket – con l’obiettivo di far conoscere il territorio ennese, la sua storia e le sue tradizioni. Artisti, produttori, artigiani e guide che scommettono sulle proprie eccellenze locali.
Fino al 23 settembre Enna sarà il palcoscenico di storie di aziende e territori, con un focus sul tema agroalimentare e sui prodotti del territorio di Kore Siciliae, il loro valore salutistico e nutraceutico. Tra i tanti ospiti anche le imprese del Consorzio Sapori di Demetra, i rappresentanti del CNA e di Rocca di Cerere Geopark, a testimoniare il lavoro fatto fin qui all’interno della visione sinergica di Kore Siciliae. Ci tiene a ribadirlo anche Silvia Turco, agricoltrice e vice presidente del Consorzio Sapori di Demetra.
«Noi abbiamo sovvertito il termine competizione in collaborazione, abbiamo dimostrato che nonostante la nostra terra sia caratterizzata da un forte individualismo, è possibile cooperare e collaborare insieme. Credo molto nel lavoro fatto fin qui, dalla prima fase di formazione per demolire i muri dell’individualismo, a riunioni, collaborazioni con diverse figure del marketing, della comunicazione, del turismo, della cultura. Sinergie importanti che ci hanno permesso di andare avanti bene a partire dalla conoscenza del territorio che viviamo».
KORE SICILIAE RACCONTA L’UNICITÀ DEL TERRITORIO ENNESE
Superare l’individualismo è ovunque necessario e non solo per il territorio ennese, perché è nelle diversità che si possono superare le difficoltà. E in effetti le aziende raggruppate nei tre consorzi di Kore Siciliae sono il motore del progetto. Affinando la capacità di raccontare il proprio capitale ambientale, culturale ed enogastronomico, contribuiscono a generare nuove possibilità di lavoro per la comunità e inedite opportunità verso proposte e mercati ancora inesplorati, oltre a essere un’opportunità per invertire la tendenza allo spopolamento.
E come suggerisce il titolo di uno dei talk che si svolgerà durante il fitto calendario di appuntamenti, “Il bello viene da dentro”, è proprio da questo patrimonio inestimabile che nei Comuni di Enna, Aidone, Assoro, Calascibetta, Nissoria, Leonforte, Piazza Armerina, Valguarnera e Villarosa – tutti appartenenti al Rocca di Cerere UNESCO Global Geopark – nasce l’ambizione di unire il patrimonio culturale, geologico, artistico e archeologico con quello del luogo e dei prodotti di cui sono espressione.
Ogni territorio è un manufatto sociale, un’infrastruttura pensata e costruita da chi la vive e le aziende sono le protagoniste, spesso inconsapevoli, della memoria identitaria dei luoghi. Il viaggiatore è fruitore di un territorio che si manifesta come paesaggio culturale e consuma la cultura che si è stratificata nel corso del tempo.
IL TURISMO ESPERIENZIALE E IL FUTURO DEL TERRITORIO ENNESE
«Stiamo diventando pionieri del turismo del futuro, il turismo esperienziale. Noi abbiamo città turistiche, ma sono ancora a misura d’essere umano, accoglienti e dove è possibile stupirsi costantemente. Un giorno si può scoprire come fare il formaggio, un altro come si semina lo zafferano, un altro ancora puoi passarlo con me in laboratorio. Il gioco di squadra premia, 55 imprese si mettono insieme per un unico obiettivo: un passaggio innovativo per un diverso futuro imprenditoriale», racconta Angelo Scalzo, presidente del consorzio Sapori di Demetra e artigiano.
Da 35 anni ha un laboratorio di restauro nel centro storico di Enna, negli anni diventato un luogo di aggregazione di poeti, pittori, restauratori e di scambi culturali e artistici. «Oggi con la tecnologia possiamo osservare bellezze anche molto distanti da noi, ma poter vedere di persona la tecnica della foglia d’oro degli antichi Egizi non ha prezzo. Questa è una delle tante meraviglie che faccio conoscere ai turisti che vengono a trovarmi», continua Angelo Scalzo.
Paesaggio e cibo possono essere protagonisti di una nuova conoscenza del territorio anche attraverso una politica di “marketing dell’autentico” in cui il prodotto turistico, artigianale ed enogastronomico viene offerto in un contesto territoriale fatto di valori culturali, ambientali, etici e salutistici che lo contraddistinguono e lo raccontano.
AREE INTERNE, SPOPOLAMENTO E TURISMO
«Non c’è dubbio che il turismo sia un fattore economico importante, porta risorse dall’esterno, ma è anche un potenziale elemento di ulteriore indebolimento delle aree interne, un’economia di tipo estrattivo. Si va nelle aree interne per godere di una natura meno inquinata, di alcuni siti Unesco, di buon cibo, per poi tornare alla propria vita mentre queste aree continuano a vivere le solite difficoltà», sottolinea Fausto Carmelo Nigrelli, Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Università di Catania.
Il turismo in Italia e soprattutto nelle aree interne è un tema da bilanciare e riequilibrare con altri comparti dell’economia. «Bisogna trovare un equilibrio tra i luoghi, gli spazi, le comunità, la natura e i fruitori, qualunque sia la classe sociale di appartenenza. Per poter accogliere il turismo bisogna sviluppare catene di valore corte, agricoltori locali, artigianato locale».
«Va trovato il modo di riattivare l’economia agricola in particolare con prodotti che hanno specificità, legati ai territori, accompagnando i produttori a occupare delle fette di mercato non solo interni ma anche esterni e legare a questa rinata economia agricola il turismo esperienziale, il turismo di ritorno, di prossimità. Lo stesso vale per l’artigianato», conclude Nigrelli. E questa è proprio l’esperienza autentica di Kore Siciliae, un viaggio attraverso le parole e i gesti dei mastri artigiani, degli agricoltori e allevatori, delle guide locali che conducono passo dopo passo alla scoperta delle origini di questi luoghi.
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