Progetto Hike: alla scoperta degli itinerari culturali e dei benefici di mettersi in cammino
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Bari, Puglia - Alla stazione di Bari Centrale venerdì mattina c’è già un gran traffico. L’appuntamento è all’ingresso principale, dove si aspettano i taxi. Ci riconosciamo dagli zaini voluminosi, l’abbigliamento tecnico e le scarpe da cammino. Iniziamo a essere numerosi, più o meno una ventina, quando saltiamo sul treno per Torre a Mare, un quartiere del capoluogo pugliese, un tempo villaggio di pescatori.
Il suo nome lo deve proprio a una torre difensiva che sorge un po’ più in alto della piazza principale che declina verso il mare. Da questo quartiere, tra la curiosità e le domande degli assidui frequentatori delle panchine in piazza, iniziamo a camminare. Ci aspettano circa 12 chilometri incuneati nella campagna pugliese, per strette strade costeggiate di vigneti, orti e ulivi.
Si inaugura così il primo week-end di cammino del progetto Hike, finanziato grazie al programma Erasmus+ per avvicinare più persone possibile al semplice movimento all’aria aperta lungo alcuni dei più belli itinerari culturali d’Europa, come la via Francigena. Antica rotta di pellegrinaggio e oggi importante arteria culturale, la Francigena parte da Canterbury attraversa la Francia, la Svizzera e l’Italia fino alla tomba di Pietro in Vaticano. In quanto itinerario culturale, oggi ne è stato riconosciuto il prolungamento storico fino al Santuario di Santa Maria di Finibus Terrae a Leuca (LE), dove anticamente i pellegrini giungevano prima di proseguire verso la Terra Santa.
SUL SENSO DI CAMMINARE
Mentre cammino in silenzio gli spallacci dello zaino iniziano a indolenzirmi le spalle e mi ricordano la lista di cose che avrei dovuto fare se non fossi partita. Rimugino sul lavoro che mi aspetta appena avrò posato lo zaino, mi fanno rimpiangere di essermi portata dietro il portatile. Mi tornano in mente le parole di Le Breton sull’andare lentamente e di quanto camminare sia essenziale come tutte le cose inutili. Mi confortano o forse distraggono dal paesaggio, dalle preoccupazioni. Quando poi ci riaffacciamo sull’Adriatico tempestoso, quasi nessuna voce o pensiero può sovrastarlo.
Camminando fianco a fianco, Elena Dubinina, project manager di Hike, mi racconta com’è nato il progetto e quali saranno le prossime attività. Insieme a lei ci sono Luca Bruschi, il direttore dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, e Simona Spinola, responsabile della comunicazione. A documentare con scanzonata allegria le giornate di cammino Nico Colucci, che sul suo blog Il Cammino del Cretino dispensa con ironia preziosi consigli per chi vuole mettersi in cammino ma non sa da dove iniziare.
«Volevamo avvicinare il maggior numero di persone possibile allo sport e al movimento in generale», mi racconta Elena Dubinina. «L’idea iniziale è nata subito dopo il Covid per poi svilupparsi in un progetto che coinvolgesse soprattutto chi di solito non pratica sport. Spesso ci si lascia scoraggiare, impigrire oppure mancano le opportunità. E quindi abbiamo pensato a qualcosa che fosse davvero alla portata di tutti. Cosa c’è di più semplice di camminare?».
SPORT E MOVIMENTO: IN ITALIA, GRECIA E TURCHIA CI SI MUOVE MENO CHE NEL RESTO D’EUROPA
Secondo le linee guida dell’OMS, in età adulta si dovrebbero fare tra i 150 e i 300 minuti di sport a settimana. Rispetto alla media europea (45%), in Italia, Grecia e Turchia si registrano le percentuali più alti di persone che non hanno mai praticato sport o esercizio fisico. Da qui la scelta di coinvolgere nel progetto Hike questi tre paesi affacciati sul Mediterraneo, affini per stili di vita, abitudini alimentari e condizioni climatiche. Il progetto accende i riflettori sulla possibilità di avvicinare a delle abitudini fisiche più salutari anche chi solitamente non pratica sport e cercare di capire come questo possa incidere sullo stile di vita, il benessere e l’umore.
«Tramite un questionario realizzato dal professor Murat Son, docente della Facoltà di Scienze dello Sport dell’Università di Kocaeli in Turchia, stiamo raccogliendo in modo anonimo vari dati sullo stato di salute dei partecipanti e il loro stato d’animo in relazione a quanto tempo dedicano alle attività sportive e all’aperto. Ai partecipanti che si rendono disponibili – prosegue Elena Dubinina – abbiamo rilevato pressione sanguigna e battiti cardiaci prima di camminare e subito dopo, trasmettendo in forma anonima i dati, che verranno poi analizzati dal gruppo di ricerca».
LUNGO GLI ITINERARI CULTURALI D’EUROPA
Al centro del progetto Hike ci sono i benefici del movimento, la socialità, ma soprattutto la commistione tra benessere psico-fisico e scoperta del territorio. Non a caso le escursioni organizzate ripercorrono per alcuni chilometri degli itinerari culturali come la via Francigena in Puglia, la via Egnatia in Grecia e la via della Tolleranza in Turchia. Hike infatti coinvolge in Italia l’Associazione Europea delle Vie Francigene, Culture Routes Society in Turchia e Paths of Greece. Oltre alle amministrazioni dei comuni toccati dall’itinerario e la Regione Puglia.
Hike vuole accrescere la consapevolezza dei partecipanti e delle comunità del valore culturale inestimabile di questi itinerari percorsi nei secoli dai Romani, i Bizantini e i pellegrini in età medievale. Il progetto infatti prevede ore di cammino intervallate a workshop tematici – come quello in apertura all’Università di Bari sulla preparazione fisica – e ad attività sportive e culturali alla scoperta dei territori, dallo yoga sul lungomare di Mola di Bari, prima tappa dello scorso week-end, alla visita della Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare.
Il prossimo appuntamento è dal 27 al 29 settembre, quando da Torre Canne si raggiungerà Brindisi, con un workshop sulla sicurezza durante le escursioni a chiusura delle giornate di cammino. Le escursioni e le attività in programma sono aperte a tutti, basta iscriversi sul sito di Hike. A ottobre invece si camminerà in Grecia, lungo la via Egnatia, antica via romana costruita tra il 146 e il 120 a.C. E a novembre, sarà la volta della Turchia, sulla Via della Tolleranza, che da Izmit (Nicomedia) giunge a Iznik (Nicea).
Grazie al progetto Hike diverse realtà e associazioni locali potranno essere coinvolte, diffondendo una cultura del benessere e della valorizzazione del patrimonio culturale dei territori attraversati. «Lavorando al progetto ci siamo resi conto di sostanziali differenze tra i paesi coinvolti. Ad esempio in Turchia i sentieri, eccetto rare eccezioni, non sono ben segnalati e gli itinerari storici sono interrotti o resi difficilmente accessibili a causa di una selvaggia espansione dei centri urbani – conclude Elena Dubinina – mentre in Italia, dopo la pandemia, c’è stato un crescente avvicinamento a questi itinerari storici, grazie al turismo di prossimità».
Nel frattempo si scambiano due chiacchiere, si parla di cammini già percorsi o di quelli che non ci si è ancora decisi a fare. Si scoprono affinità, interessi in comune, a volte sfugge qualche confidenza, di quelle che lasci per strada e che qualcuno che ti cammina a fianco in quel momento può raccogliere prima di proseguire sui suoi passi. Per tre giorni, guidati dal vento e dall’esperienza della nostra guida, Claudio Focarazzo, ci siamo immersi nell’esperienza del cammino, coccolati dall’accoglienza alla fine di ogni tappa e la gioia di nuovi incontri. Alcuni sono passeggeri, altri durano oltre ogni aspettativa. Con tutti ci si dà appuntamento, prima o poi, ma sempre in cammino.
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