19 Set 2024

Casa green ed efficienza energetica. Cosa si può fare quando si è in affitto?

Scritto da: Benedetta Torsello

Case green o abitazioni a emissioni zero sono uno dei prossimi obiettivi fissati dall’Unione Europea per rendere gli immobili sempre più efficienti sul piano energetico. Ma come rendere la propria casa green quando si è in affitto? Vediamo qualche consiglio utile e alla portata di tutti grazie anche al contributo di Benedetta Gaglioppa, esperta di sostenibilità degli edifici.

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Entrata in vigore lo scorso maggio, la nuova direttiva europea sulla prestazione energetica degli immobili (EPBD – Energy Performance of Building Directive) mira a ridurre progressivamente le emissioni climalteranti degli edifici europei e raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio e il miglioramento dell’efficienza energetica. Ma cosa si intende per casa green?

Innanzitutto si tratta di abitazioni a emissioni zero – o quasi – con una domanda energetica molto bassa. Ma non basta: è necessario che il consumo totale annuo di energia primaria sia coperto da energia da fonti rinnovabili generata in loco o nelle vicinanze, fornita da una comunità di energia rinnovabile, proveniente da un sistema efficiente di teleriscaldamento e teleraffrescamento o da energia da fonti prive di carbonio. L’ideale sarebbe che sia stata progettata in modo da ottimizzare il suo potenziale di produzione di energia solare, consentendo quindi l’installazione successiva di tecnologie solari efficienti sotto il profilo dei costi.

Casa green

Si tratta quindi di intervenire in fase progettuale o di ristrutturazione degli immobili per rispondere alle indicazioni della direttiva europea. E se invece siamo in affitto, come possiamo migliorare l’efficienza energetica della casa in cui abitiamo? Senza girarci troppo intorno, chi è in affitto può far ben poco a livello strutturale. Se si abita in un condominio inevitabilmente si dovrà fare i conti con gli altri inquilini e l’amministratore condominiale. Ma si può senza dubbio spingere il proprietario affinché si preoccupi di fare una diagnosi energetica dell’abilitazione: «Verificare lo stato di salute dell’edificio è il primo passo», sostiene Benedetta Gaglioppa, ingegnere energetico, consulente ed esperta di sostenibilità degli edifici e degli impianti.

Pur non potendo accollarsi costosi lavori strutturali, gli inquilini possono adottare numerose accortezze per rendere la propria, una casa green. Mantenendo, ad esempio, la giusta temperatura nell’abitazione e utilizzando le termovalvole. «In base ai nostri comportamenti e a qualche accortezza – prosegue Benedetta Gaglioppa – possiamo gestire efficacemente i consumi termici, elettrici e la ventilazione o areazione, che se fatta nel modo giusto contrasta la formazione di muffe e umidità senza però disperdere troppo calore e mantenendo quindi un’adeguata temperatura interna».

RISCALDAMENTO E TERMOREGOLAZIONE

La prima cosa da fare in una casa green è impostare una temperatura interna di massimo 19°C. La regolazione è affidata a un dispositivo – il termostato – che va ad agire sulla caldaia in relazione alla temperatura rilevata nel punto in cui è installato. Tipicamente, la temperatura viene regolata per l’intera abitazione attraverso un solo termostato. In caso di abitazioni suddivise in più zone termiche – ad esempio, zona giorno e zona notte –, i termostati comandano altrettante valvole di zona, consentendo di regolare separatamente la temperatura.

Casa green

È fondamentale installare nel punto giusto il termostato, in modo che possa rilevare correttamente la temperatura: deve essere collocato ad almeno 1,5 metri da terra, in posizione centrale nell’abitazione per una lettura della temperatura media più accurata, su una parete interna e mai su pareti fredde che danno sull’esterno per non alterare il rilevamento della temperatura domestica. È consigliabile non posizionarlo dietro porte, tende o arredi e neppure in ambienti con condizioni d’umidità e temperatura particolari come i bagni e le cucine. Ma soprattutto a una distanza di almeno 1,2 metri da fonti di calore e lontano dall’esposizione diretta a ai raggi solari e a correnti d’aria.

Ci sono numerosi tipi di termostato, da quello analogico al cronotermostato digitale con controllo remoto, che oltre alla selezione della temperatura dell’aria interna e alla regolazione degli orari di accensione giornaliera, a seconda della zona climatica, consente di intervenire anche sulla temperatura dell’acqua di mandata all’impianto di riscaldamento. Oggi è possibile trovare sul mercato dei cronotermostati di ultima generazione che, oltre alle funzioni di un normale cronotermostato digitale, offrono la possibilità di connettersi a internet, di impostare anche a distanza, programmi di regolazione secondo le proprie necessità nonché di monitorare i consumi tramite display o tramite altri dispositivi come tablet e smartphone.

casa green 3

Per regolare la temperatura di ogni singolo ambiente della propria abitazione si utilizzano delle valvole che controllano la portata dell’acqua all’interno del corpo scaldante, in modo da garantire negli ambienti la temperatura desiderata. Esistono tre principali categorie di valvole termostatiche: tradizionali o con comando termostatico; elettroniche o con comando elettronico; smart o connesse o con comando connesso, regolabili anche tramite app. Anche in questo caso è fondamentale scegliere accuratamente dove posizionarle. Mai in cassettoni o dietro tende o sotto mensole sporgenti, dove la misura della temperatura ambiente può risultare falsata.

Un altro trucchetto fai da te consiste nel posizionare della semplice carta stagnola da cucina sulla parete retrostante i radiatori. La lamina d’argento rifletterà il calore in una stanza piuttosto che lasciarlo fuoriuscire inutilmente attraverso le pareti di una casa. Si tratta di un semplice stratagemma che può contribuire al risparmio energetico della vostra abitazione, non disperdendo il calore prodotto dall’impianto di riscaldamento.

Per rendere la propria casa green e più efficiente dal punto di vista energetico ci sono alcuni piccoli comportamenti quotidiani da adottare. Alcune abitudini sbagliate rischiano infatti di creare inutili dispersioni di calore e di ridurre l’efficienza degli impianti di riscaldamento, sprecando energia e diminuendo il comfort delle abitazioni.

Se si abita in un condominio inevitabilmente si dovrà fare i conti con gli altri inquilini e l’amministratore condominiale

«Ad esempio è sempre consigliato schermare le finestre durante la notte con persiane, tapparelle o tende per ridurre la dispersione di calore – prosegue Benedetta Gaglioppo –, evitare di asciugare i panni sui termosifoni per non aumentare il livello di umidità e per non ostacolare il riscaldamento. Così come è bene evitare di posizionare divani, tende o altri oggetti davanti ai termosifoni ed eliminare l’aria dai radiatori per permettere all’acqua di circolare liberamente e riscaldare al meglio l’ambiente».

RICAMBI D’ARIA: ISTRUZIONI PER L’USO

Persino gestire al meglio i ricambi d’aria, può contribuire a rendere green la vostra casa. Innanzitutto perché rinnovare l’aria che respiriamo permette di eliminare i batteri e le sostanze inquinanti. Questi si formano e si accumulano in un ambiente chiuso e isolato dall’esterno. Anche i detersivi, le vernici, le colle dei mobili possono liberare nell’aria sostanze maleodoranti e dannose per la nostra salute, contribuendo al cosiddetto inquinamento indoor.

Casa green

All’interno della nostra casa green bisognerebbe mantenere un livello di umidità che oscilla tra il 40 e il 70%. Al di sotto di questo range il clima diventa troppo secco, le mucose tendono a seccarsi, i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione. Al contrario, se il livello di umidità è eccessivo, si forma condensa sulle parti fredde dell’edificio, come le pareti perimetrali e le finestre, che può portare alla formazione di muffe e conseguenti allergie.

Una soluzione è quella di installare un termo-igrometro che permette di tenere il livello di umidità sotto controllo. Questo misura l’umidità relativa, la temperatura e il punto di rugiada. È possibile impostare un allarme quando il livello di umidità supera i parametri consigliati: sarà quello il segnale che è il momento di arieggiare. Per il ricambio d’aria dell’abitazione sono necessari pochi minuti per 2-4 volte al giorno. Naturalmente le abitazioni occupate tutto il giorno e da più persone dovranno essere ventilate con più frequenza rispetto a quelle poco vissute.

Alcune accortezze possono ridurre gli sprechi energetici e conservare il calore interno. Ad esempio è sempre meglio evitare di aprire le finestre quando l’impianto è acceso per non sprecare inutilmente energia e privilegiare gli orari più caldi della giornata. La maggiore differenza di temperatura rispetto all’interno velocizza la ventilazione, quindi in inverno occorrerà tenere le finestre aperte per pochi minuti. Un altro importante consiglio è di evitare di aprire le finestre una sola volta nell’arco di tutta la giornata e per una lunga durata: ciò raffredderebbe considerevolmente la temperatura delle pareti interne.

Casa green

È preferibile aprire più volte e per pochi minuti e creare corrente per velocizzare i tempi di areazione, tenendo aperte simultaneamente tutte le finestre dell’appartamento e le porte interne. Mentre è meglio evitare di tenere tutto il giorno le finestre socchiuse o con apertura a ribalta, perché il ricambio d’aria non è efficace e porta solo a dispersione di calore a un lento raffreddamento dei locali interni.

RISPARMIO ELETTRICO PER UNA CASA GREEN

Non da ultimo, per rendere green anche una casa in affitto, ci sono alcuni semplici consigli che permettono di ridurre il risparmio elettrico. Sostituire le lampadine a incandescenza con quelle a LED può essere un primo passo. Generalmente il consumo LED oscilla tra i 3 e i 10 watt orari. Il consumo stimato per 500 ore di luminosità è di 500 kW, ovvero meno della metà rispetto a quello di una lampadina a risparmio energetico, che consuma invece 1150 kW. Tradotto in percentuali, il risparmio energetico derivante dall’impiego di lampadine LED è vicino al 95% se confrontato con le lampadine a incandescenza, dell’85% rispetto alle lampade alogene e del 60% rispetto alle lampadine fluorescenti.

Restano sempre validi alcuni noti consigli come scegliere elettrodomestici ed alta efficienza e bassi consumi, spegnere gli apparecchi anziché lasciarli in standby e – perché no? – optare per degli interruttori smart. Questi dispositivi domotici permettono di monitorare in tempo reale i consumi degli apparecchi ad essi collegati, e gestirne anche il funzionamento da remoto tramite smartphone e comando vocale. Insomma, siete ancora convinti che non si possa rendere green anche una casa in affitto?

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