La Bibliotechina Ambientalista Silvio Paoselli: un polo di cultura nel cuore di Capaccio
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Salerno, Campania - Il prossimo 2 ottobre aprirà ufficialmente le sue porte alla comunità di Capaccio la Bibliotechina Ambientalista Silvio Paoselli, un progetto nato da un gruppo di amici spinti dal desiderio di creare una “piccola nicchia ecologica”, un luogo di incontro per la comunità di Capaccio che desidera imparare a vivere più in armonia con la natura, attraverso pratiche rispettose e sostenibili, scambi di conoscenze e attività che promuovono la consapevolezza ambientale e il rispetto per il territorio.
Per presentare la Bibliotechina Ambientalista alla città, il 30 settembre si terrà uno spettacolo teatrale di Ulderico Pesce su Costabile Carducci, storico personaggio di Capaccio. L’evento si terrà proprio nella piazza davanti la sua casa natale. «Abbiamo pensato che fosse un modo significativo di presentare la bibliotechina alla città», mi ha raccontato Pietro D’Alessio, uno dei fondatori del progetto.
Pietro mi ha raccontato di aver studiato per diventare medico, ma da ormai quattordici anni ha cambiato vita per dedicarsi a lavori agricoli, al volontariato e alla promozione di attività culturali e sociali sul territorio. «Da tre o quattro anni ho ricominciato a lavorare part-time come medico per autofinanziare una piccola impresa agricola individuale, oltre che diversi progetti e attività in cui mi impegno».
LA BIBLIOTECHINA AMBIENTALISTA SILVIO PAOSELLI
Lo chiamavano il “mugnaio buono” Silvio Paoselli, che nel 2015 si tolse la vita in seguito alla messa all’asta del suo mulino. Non ci sono stati dubbi nel voler intitolare a lui la bibliotechina, come segno di rispetto e riconoscenza per un uomo che per tutta la vita ha lavorato con dedizione e amore per la sua terra, una vittima innocente che la Bibliotechina vuole ricordare e omaggiare.
La Bibliotechina non è solo un luogo dove si raccolgono e si conservano libri, ma un progetto che riflette un forte impegno verso l’ecologia e la cultura del “saper fare”, anche secondo metodi tradizionali e spesso preindustriali. «Abbiamo circa 1200 libri in biblioteca, di cui un centinaio dedicati alla cultura ecologica e al saper fare. In più ci sono testi che trattano di agricoltura sostenibile, bioedilizia, conservazione dei semi; altri che trattano il paesaggio, il territorio e aspetti culturali, artistici e storici di Capaccio, ma abbiamo anche classici greco-romani, libri di narrativa, saggistica e filosofia».
Quasi tutti i libri che compongono il catalogo della biblioteca sono stati salvati da Pietro, che li ha raccolti dalla strada, dai cassonetti della spazzatura o da soffitte che stavano per essere svuotate. «Ho iniziato a raccogliere libri dai cassonetti molto prima che venisse l’idea della bibliotechina. Poi, quando mi sono trasferito a Capaccio per coltivare un pezzo di terra finalmente di proprietà, mi sono ritrovato anche dei locali che non sapevo bene come utilizzare», racconta.
«Così, insieme a un gruppo di amici disponibili e appassionati – Enzo, Mahe, Corrado, Francesca, Antonella, Peppe e Carmen – abbiamo immaginato una bibliotechina sala da tè, un punto di incontro, di scambio di conoscenze e pratiche, un luogo dove condividere discussioni e riflessioni su tematiche ambientali in tutte le declinazioni possibili, anche quelle sociali».
PRIMA DELLA BIBLIOTECHINA
Pietro e il suo gruppo sono impegnati da molto tempo in numerosi progetti ambientalisti. «Abbiamo organizzato in paese la presentazione di un libro sullo sfruttamento in agricoltura e partecipato a festival locali con momenti di riflessione sui consumi energetici. Tempo fa abbiamo anche fondato un gruppo informale chiamato Semi Vaganti Cilento».
Da diversi anni inoltre il gruppo gestisce una Casa dei Semi, dove vengono organizzati scambi di semi. «Lo facevamo appoggiandoci a un’altra associazione, ma abbiamo intenzione di continuare questa tradizione attraverso la bibliotechina». Un paio d’anni fa è nata la “Discotrebbia”, «una discoteca itinerante per trebbiare legumi o cereali – mi ha spiegato Pietro – che abbiamo portato in varie realtà per promuovere la cultura agricola e stimolare un confronto».
LA BIBLIOTECHINA AMBIENTALISTA AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ
L’obiettivo di Pietro e di tutto il gruppo della bibliotechina non è solo quello di creare un luogo dove sarà possibile consultare e studiare libri, ma anche regalare un punto di incontro stimolante alla comunità. Ci saranno cineforum, laboratori manuali e persino sessioni di karaoke. «Vogliamo creare un ambiente sociale accogliente – spiega Pietro – dove le persone possano incontrarsi, scambiare idee e imparare insieme. Abbiamo imparato dalla natura la forza della diversità».
La biblioteca sarà aperta nei giorni dispari, nel pomeriggio, fino alle 21:00. «Abbiamo pensato di cominciare così, ma abbiamo intenzione di crescere ed evolvere insieme alla comunità. Ogni piccolo passo è pensato in un’ottica ecologica, proprio come una pianta che cresce lentamente, ma diventa forte con il tempo». Inoltre, la Bibliotechina vuole collaborare insieme alle altre attività del paese, non creando competizione, ma sinergie. «Stiamo diventando un circolo ARCI, con l’intenzione di proporre collaborazioni che rafforzino i legami comunitari».
UN PROGETTO IN EVOLUZIONE
La Bibliotechina non è ancora aperta, ma ha già raccolto l’eredità di una lunga esperienza in progetti legati alla tutela ambientale e all’ecologia. «Negli ultimi 14 anni ho visto tanti progetti nascere e fallire e ormai ho fatto esperienza di quello che può andare male nel far nascere un’attività di questo tipo. Ci piacerebbe mettere questa esperienza a disposizione di chi desidera avviare un progetto basato sui nostri stessi valori, perché non è assolutamente facile né scontato che un progetto di questo tipo sopravviva», ha concluso Pietro.
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