4 Set 2024

Il Parco dei Camaldoli e i volontari dell’associazione Agrifoglio, custodi del verde

A Napoli tutto può accadere, anche avere un polmone verde circondato da abitazioni e vicoletti! Ai Camaldoli è possibile immergersi in un percorso naturalistico tra boschi di quercia, lecci e castagni, con in sottofondo i versi della ghiandaia. L'associazione Agrifoglio promuove e protegge il parco da quasi vent'anni: scopriamo insieme il loro lavoro a contatto con la natura.

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Campania - Chi mai si aspetterebbe che in pieno centro vi sia un bosco? Probabilmente nessuno, ma a Napoli tutto è possibile e attraversando strade trafficate e piene di colori, si arriva a un bosco degno delle più belle favole: il parco dei Camaldoli. Distribuito su di una superficie di 147 ettari, il parco sovrasta il ben più conosciuto Eremo dei Camaldoli, un antico monastero fondato nel XVI secolo dai monaci camaldolesi.

Il parco, dopo anni trascorsi in uno stato di quasi abbandono, è stato negli anni riqualificato grazie alla sinergia di associazioni ed enti statali; tra le più attive, la prima a essersi occupata del Parco dei Camaldoli è l’associazione Agrifoglio – simbolo di buona sorte e serenità. È stata fondata nel 2007 da un gruppo di volontari, già impegnati in ambito associativo. L’azione propulsiva per la fondazione di questa associazione è stata di Francesco Luccio, prematuramente scomparso, al quale è stata intitolata l’area del parco dei Camaldoli.

camaldoli

Sebbene la sede legale sia lontana dal verde, quella operativa è nel parco. Le finalità dell’associazione prevedono la realizzazione di attività progettuali nell’ambito dell’educazione ambientale coinvolgendo scolaresche di ogni ordine e grado: l’obiettivo principale difatti è quello di avvicinare i ragazzi all’ambiente naturale con esperienze dirette. Ma conosciamo meglio l’associazione Agrifoglio tramite il presidente Leonardo Dell’Annunziata, appassionato e amante della natura a ogni latitudine.

AMBIENTE E COMUNITÀ: AGRIFOGLIO IN DIFESA DEI CAMALDOLI

La collina dei Camaldoli e tutta l’area dei Campi Flegrei sono un vero e proprio museo a cielo aperto ed è proprio sotto il cielo stellato che l’associazione Agrifoglio opera da quasi vent’anni. «La nostra associazione nasce per realizzare attività progettuali nell’ambito dell’educazione ambientale: negli anni abbiamo messo su dei piccoli orti, ci siamo presi cura di spazi verdi, sia nelle scuole, che nei vari ambiti cittadini. Pian piano la nostra azione è uscita dall’ambito scuola e si è diffuso a tutta la cittadinanza, fino a confrontarsi e collaborare con associazioni di regione limitrofe. Abbiamo portato l’educazione ambientale non solo nelle scuole, ma anche ai ragazzi vittime dell’evasione scolastica e ai giovani dell’area penale di Nisida».

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L’associazione Agrifoglio crede fermamente nel potere curativo della natura: è scientificamente provato che alcuni tipi di COV – composti organici volatili – hanno un effetto benefico anche per il cervello e influenzano l’attività del sistema nervoso e aiutando a combattere stress, ansia e depressione. E lo sa benissimo Gaetano, il nostro amico terapista forestale dei Monti Lattari, che ad aprile scorso si è aperto con noi e con voi lettori.

La natura è la nostra più grande alleata e i volontari dell’associazione Agrifoglio e la riqualificazione del Parco dei Camaldoli sono un esempio per tutti noi: anche dove fino al giorno prima vi era spazzatura, possono crescere fiori bellissimi. Anche dove vi era cenere, c’è possibilità di vita. «Alcune delle nostre attività nel corso degli anni ci hanno spinto a credere che il cambiamento sia possibile e che Napoli e i Camaldoli abbiano bisogno di noi».

Sono i giovani a essere la nostra motivazione, la nostra carica, ad essere la nostra ricchezza

IL SENTIERO DELLA GHIANDAIA AI CAMALDOLI

«Una delle nostre conquiste più grandi è stata la realizzazione nel 2007 del sentiero della ghiandaia. Questo sentiero prende il nome dalla ghiandaia, che è un uccello della famiglia dei corvi: è un corvide che oltre ad avere un piumaggio molto colorato – in alcuni casi ha piume azzurre-turchesi – emette un verso forte e stridulo il quale richiama l’attenzione da parte di tutti gli abitanti del bosco. Viene per questo definita la “sentinella del bosco” e il suo sentiero è la sentinella del Bosco dei Camaldoli».

«Il sentiero realizzato insieme ai ragazzi è un’opera di ingegneria naturalistica: non attraversa i tracciati battuti, bensì le vecchie vie utilizzati dai manutentori del bosco per il trasporto del legname; il bosco dei Camaldoli nasce infatti per la produzione del legname ed è quindi di origine antropica: è difatti impiantato dall’uomo». La legna dei castagni dei Camaldoli veniva utilizzata per molteplici usi: si partiva dalle ceste sino a fare travi di legno per le abitazioni. Con una delibera del 1980, il Comune di Napoli ha posto fine allo sfruttamento dell’area e ha sancito la successiva realizzazione di lavori di sistemazione, di realizzazione di muretti di contenimento e di viali percorribili dalla cittadinanza. Da allora è un parco aperto al pubblico.

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«Francesco Luccio all’epoca ha partecipato ai movimenti ambientalisti per la nascita del parco pubblico. È stato fin da subito consapevole del valore naturalistico e del pregio dei Camaldoli e ha continuato a frequentare l’area sino a che non abbiamo cominciato le attività di manutenzione e cura – da alcuni punti è possibile fare alcune particolari osservazioni di tipo naturalistico. Da allora ne abbiamo fatta di strada e oltre alle consuete azioni di pulizia e salvaguardia, abbiamo deciso di collaborare per far conoscere il verde di Napoli a chi è in una condizione di “svantaggio”».

«Abbiamo con la cittadinanza degli appuntamenti fissi ormai:», prosegue Leonardo, «la festa della castagna, tra la fine di ottobre gli inizi di novembre, e la festa del solstizio d’estate, ormai denominata festa di San Giovanni, durante la quale vengono rievocate le tradizioni legate tipicamente alla notte di San Giovanni. A queste due negli ultimi anni abbiamo inserito altri tipi di attività ludiche come la festa della primavera, la festa della fioritura e la festa della lavanda. Ma il nostro rapporto con i giovani non finisce qui».

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PROGETTO SCUOLA E VOLONTARIATO

L’associazione Agrifoglio sta vivendo un cambio generazionale e sempre più sono i giovani che si vogliono dedicare alla natura e alla sua salvaguardia: da alcuni anni l’associazione è parte attiva del progetto “Scuola e volontariato”, istituita per promuovere la cultura del volontariato tra gli studenti delle scuole, coinvolgendoli in attività di volontariato e solidarietà sociale. Il progetto – attivo in diverse forme già da molti anni – ha un’implementazione e diffusione varia a seconda della regione; spesso inserito nei percorsi di educazione civica, vede la collaborazione tra scuole e associazioni di volontariato.

Agrifoglio e i suoi giovani volontari sono impegnati in diverse attività: realizzazione di orti, attività di apicoltura, creazione di un giardino delle farfalle, con la messa a dimora di piante tipiche che facilitano l’incremento di questi insetti e della biodiversità di questa specie. «Informalmente provoca una sensazione di appagamento l’essere riconosciuto per strada dai bambini, con i quali negli anni abbiamo collaborato in queste attività; i giovani sono i nostri occhi e attraverso di loro noi ancora riusciamo a meravigliarci, a sbalordirci di fronte alla bellezza della natura. Negli anni la natura ha trasformato e fatto uscire fuori delle anime pure; sono i giovani a essere la nostra motivazione, la nostra carica, la nostra ricchezza». 

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