Sarotto Group: ripensare l’abitare per ridurre inquinamento, sprechi e consumo di suolo
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Cuneo - Su Italia che Cambia trovate numerosi articoli sul tema dell’abitare, un’analisi che va oltre le case green e i bonus, oggi al centro del dibattito politico. Come scrivevamo già nel 2015 nella nostra Visione 2040, “l’attuale crisi economica sta portando alla ridefinizione dei modelli su cui la nostra società si è strutturata fino ad ora, in un mondo in cui molte delle nostre certezze sono crollate. Una tale situazione di profondo cambiamento favorisce l’opportunità per una riflessione approfondita e crea lo spazio per una radicale e sostanziale modifica delle forme dell’abitare intese come capacità interpretativa dell’individuo nell’instaurare un dialogo con l’ambiente circostante”.
Il tema centrale dell’abitare è il paesaggio e ha implicazioni non solo ambientali, ma anche sociali, economiche e salutari. Interrogarsi sull’abitare “ecologico” – come scrive qui Daniel Tarozzi – significa interrogarsi sulle fonti di inquinamento, sugli sprechi, sui consumi, sui materiali utilizzati, sul consumo di suolo.
Una riflessione continua che ci riporta a riparlarvi, a distanza di qualche anno, di Sarotto Group un’azienda che ha preso sul serio la minimizzazione degli impatti ambientali delle proprie attività. Da oltre un decennio infatti realizza soluzioni abitative prefabbricate a basso impatto ambientale e collabora con prestigiose aziende e con l’area di Tecnologia dell’Architettura del DAD del Politecnico di Torino allo sviluppo di sistemi impiantistici e materiali da costruzione ecocompatibili. Sarotto Group è riuscita a rivoluzionare negli anni il proprio ruolo di impresa di costruzioni, andando incontro alle esigenze sempre più impellenti di sostenibilità ambientale e dimostrando uno spirito innovativo di respiro internazionale.
«L’indiscriminato uso delle risorse del pianeta, associato all’aumento della popolazione mondiale, ha generato e sta continuando a generare conseguenze devastanti ormai a tutti note: inquinamento dell’aria e dell’acqua, produzione di rifiuti non metabolizzabili, effetto serra e relativo aumento delle temperature», commenta Mauro Sarotto, amministratore delegato di Sarotto Group.
Sessant’anni di esperienza nell’edilizia, dapprima come impresa di costruzioni che nel tempo si è poi specializzata nei settori della prefabbricazione, del commercio edile e della bioedilizia. Un inizio avvenuto quasi per caso a seguito del terremoto in Irpinia del 1980. Tra i tanti volontari, anche un gruppo di artigiani di Norzole, paese dove ha sede l’azienda, si è recato in Campania per costruire una scuola e permettere ai bambini di continuare a studiare. Sarotto Guglielmo, allora assessore all’urbanistica, fu incaricato di ricercare una struttura leggera facile da trasportare e da installare.
«Mio padre aveva un’impresa edile tradizionale classica, da questa esperienza è nata la prima casa prefabbricata Sarotto e da lì l’idea di intraprendere una nuova strada. Da allora molte cose sono cambiate, il prodotto si è perfezionato nel tempo, ma il prefabbricato resta il marchio di fabbrica dell’azienda. Come ci insegna una famosa leggenda africana per cui “ognuno deve fare la propria parte”, ogni nostra azione può condizionare le scelte degli altri e della politica. Dobbiamo lavorare tutti per una maggiore sostenibilità e noi di Sarotto Group proviamo a farlo tutti i giorni», continua Mauro.
L’azienda utilizza materiali ecocompatibili ed ecosostenibili, riutilizza gli scarti di produzione, adotta una filiera corta nell’acquisizione e nella diffusione delle materie prime, fa uso di fonti rinnovabili e porta avanti una politica attenta alla riduzione dei rifiuti e al recupero delle acque, incentivando la sostituzione edilizia e studiando ogni giorno soluzioni e migliorie per il futuro delle nostre case e del nostro pianeta.
Tra le tecniche brevettate dall’azienda c’è Biocasa, un edificio ecosostenibile e dal design contemporaneo in grado di produrre autonomamente la propria energia, e Ricecycling Wall, l’ultima innovazione di Sarotto Group. Partendo da uno studio condotto in collaborazione con il Politecnico di Torino e cooperando con quattro aziende tecnologicamente avanzate (Rice House, Vicat, Vimark e Isoltech) l’azienda ha dato vita, in quattro anni di ricerca e sperimentazione, a un’innovativa muratura prefabbricata, una parete fatta di natura costituita da materiali minerali con contenuto riciclato e a basso impatto ambientale, che offre notevoli vantaggi economici e sociali. L’ingrediente principale è la lolla di riso. Ve ne parleremo meglio in un prossimo articolo, restate sintonizzati!
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