9 Ago 2024

Non sprecare energia elettrica: ecco perché è importante e come farlo

Scritto da: Valentina D'Amora

Spreco dopo spreco, è facile avere un bilancio energetico domestico fortemente negativo, con conseguenze sul nostro portafogli e soprattutto sull'ambiente. Ecco dunque alcuni consigli per minimizzare o addirittura azzerare il consumo di energia elettrica in casa. Sempre prestando attenzione ai pericoli dell'effetto rebound...

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Perché non sprecare energia elettrica è importante? Minimizzando gli sprechi possiamo ridurre anche i costi e l’impatto ambientale. Cambiare le proprie abitudini – ma anche essere facilitati da politiche di supporto, mirate a ridurre i consumi delle famiglie in modo più agevole – sono i primi passi di una strategia più ad ampio respiro.

Come fa però un cittadino a essere consapevole del proprio impatto energetico domestico? «Parlando proprio delle utenze di casa, monitorare i consumi è importante», mi spiegano Andrea Sbarbaro e Andrea Cavalleroni di Cittadini Sostenibili. Quanti kWh di elettricità e quanti metri cubi di gas consumo in un mese? E in un anno? «Oltre ai dati presenti in bolletta, segnaliamo uno strumento digitale, il Portale Consumi di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, a cui si accede via SPID».

Non sprecare energia elettrica

«In pochi clic, il portale permette di avere un quadro dettagliato per ciascuna delle proprie utenze, ma anche di creare una reportistica dettagliata sulla propria situazione, dai consumi dell’ultimo mese, sei mesi o dodici mesi ad esempio. Iniziare ad avere contezza dei propri consumi è effettivamente il primo passo per iniziare a ridurli e per capire come efficientare la propria casa».

E in ufficio? Online ci sono diversi documenti “pronti all’uso” pensati proprio per le aziende, come le linee guida dell’Agenzia nazionale ENEA o il vademecum per l’efficienza energetica realizzato dall’Università degli Studi di Genova. Per evitare gli sprechi le azioni dei singoli sono essenziali anche in questo caso: «Alcune persone per esempio lasciano il proprio computer acceso anche di notte o peggio ancora per l’intero fine settimana. Prendiamo l’esempio di una singola giornata di lavoro di otto ore: che senso ha lasciare un macchinario acceso e inutilizzato per altre sedici ore, esattamente il doppio del tempo di lavoro?».

Tuttavia sta alle aziende strutturare gli ambienti di lavoro in modo che il risparmio energetico e l’efficienza siano la regola: «Ne hanno tutti gli strumenti e il potere, non ha senso lasciare il compito di non sprecare energia elettrica alla “buona volontà” di singoli lavoratori», sottolineano Sbarbaro e Cavalleroni.

Iniziare ad avere contezza dei propri consumi è il primo passo per iniziare a ridurli e per capire come efficientare la propria casa

Oltre a puntare sull’efficienza delle apparecchiature, «un’azienda può impostare ad esempio i sensori di prossimità che disattivano in automatico determinati consumi, come l’aria condizionata, quando non sono presenti persone in un certo ambiente». Proprio come nei bagni degli autogrill o di alcuni ristoranti e pizzerie, dove sia la luce che i flussi di acqua dei rubinetti sono impostati per attivarsi e disattivarsi a seconda che siano presenti o meno delle persone in uno specifico spazio.

LE PICCOLE AZIONI QUOTIDIANE PER NON SPRECARE ENERGIA ELETTRICA

Anche il risparmio energetico è un concetto fondamentale per ridurre i costi e il proprio impatto ambientale. Quali sono le strategie per risparmiare energia a casa e in ufficio? Influencer, siti dedicati, decaloghi: in rete c’è ormai una sovrabbondanza di fonti a cui ispirarsi. «Sicuramente le piccole azioni individuali contano», chiariscono Cavalleroni e Sbarbaro.

non sprecare energia elettrica
Spegnere tutti i pc e i dispositivi collegati a fine giornata riduce i consumi elettrici in modo davvero efficace

«Oltre all’eventuale sostituzione di tutte le lampadine con quelle LED e degli elettrodomestici di classe maggiore, a casa ci sono molti modi per non sprecare energia elettrica: d’estate, per esempio, utilizzare un ventilatore al posto dell’aria condizionata comporta un notevole risparmio energetico, così come la corretta manutenzione e lo sbrinamento del freezer ogni pochi mesi». E poi? «Per noi è importante anche guardare soprattutto alle scelte magari non quotidiane, ma che aiutano ad allontanarci dal gas e dalle fonti fossili, perché questi sono i cambiamenti che avranno il maggiore impatto nel lungo termine», evidenziano.

«Nel concreto, quando la cucina a gas o la caldaia saranno da sostituire è importante essere pronti a passare a soluzioni che usino l’elettricità, come i fornelli a induzione per cucinare e la pompa di calore, che ha un funzionamento simile a quello dei condizionatori, per il raffreddamento e riscaldamento. Per chi vuole investire sull’efficientamento energetico di casa, l’Agenzia ENEA ha realizzato una guida sui bonus fiscali».

Altro capitolo è l’uso delle macchine con motore a combustione, «che fanno parte dei tanti “consumi fossili” delle famiglie italiane: lo Stato dovrebbe per prima cosa incentivare le persone a utilizzare il più possibile i servizi di trasporto pubblico, garantendo un servizio efficiente e capillare, e infine agevolare i cittadini a passare ai veicoli elettrici che possono essere alimentati dall’energia rinnovabile per ridurre drasticamente l’inquinamento dell’aria».

I PUNTI ESSENZIALI DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DEL RISPARMIO ENERGETICO A CONFRONTO

Ecco alcuni aspetti chiave:

Tecnologia

  • Illuminazione: le lampadine a LED consumano meno energia rispetto a quelle a incandescenza e durano più a lungo, ecco perché è bene sostituirle;
  • Elettrodomestici: gli apparecchi con alte classificazioni energetiche (es. classe A+++) – usati a pieno carico! – consumano meno energia per lo stesso livello di prestazione, quindi abbassano i consumi;
  • Veicoli: l’efficienza di auto e moto elettriche e ibride è maggiore rispetto ai tradizionali veicoli a combustione interna.

Edilizia

  • Isolamento: un buon isolamento termico degli edifici riduce la necessità di riscaldamento e raffreddamento;
  • Serramenti: le finestre a doppio o triplo vetro e gli infissi a taglio termico riducono le perdite di calore;
  • Impianti di riscaldamento e raffreddamento: caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza.

Comportamenti sostenibili per risparmiare energia

  • Ridurre l’uso di acqua calda: utilizzare acqua fredda o a basse temperature per i lavaggi in lavatrice;
  • Educare e sensibilizzare familiari, amici e colleghi sull’importanza del risparmio energetico;
  • Utilizzare sensori di movimento e timer per spegnere automaticamente le luci quando non sono necessarie è una valida strategia di risparmio energetico;
  • Spegnere i dispositivi quando non sono in uso, dal momento che consumano energia anche in modalità stand-by, e utilizzare “prese intelligenti” aiuta a controllare e ridurre i consumi;
non sprecare energia elettrica

Agevolazioni

  • Incentivi: cercare le agevolazioni fiscali e i sussidi per l’adozione di tecnologie ad alta efficienza;
  • Certificazioni energetiche: imparare a orientarsi tra le classificazioni e le certificazioni per edifici ed elettrodomestici che ne attestano l’efficienza energetica.
L’EFFETTO REBOUND, IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA DELL’EFFICIENZA ENERGETICA

Se rendere le nostre case più calde o più fresche – a seconda della stagione – e gli oggetti che usiamo più efficienti ha dei sicuri effetti positivi su svariati piani, di difficile previsione invece è il contraccolpo, il cosiddetto “effetto rebound”. Poniamo l’esempio di un’auto a più basso consumo: l’esperienza dimostra che un minore impatto economico per l’acquisto del carburante porta a un maggiore utilizzo dell’auto stessa.

Migliorare l’efficienza dei nostri appartamenti e acquistare elettrodomestici di classe alta è sempre un dato positivo, non bisogna farsi scoraggiare. «Sostituire i combustibili fossili con l’elettricità consente immediatamente un risparmio energetico di circa il 55% e trovo che questo vantaggio compensi l’effetto del paradosso di Jevons», rimarca Cavalleroni.

Il punto è che se a risparmiare energia siamo sempre di più, “la maggiore efficienza si tradurrà comunque nell’aumento della domanda di energia, bilanciando o superando i risparmi ottenuti in origine”, spiega il collega Andrea Degl’Innocenti nel suo articolo dedicato proprio al fenomeno del rebounding.

Come comportarsi allora? Scegliere comunque la via della sostenibilità: «Quello che dobbiamo fare è convertire il prima possibile i sistemi fossili in sistemi elettrici alimentati ad energia rinnovabile», conclude Cavalleroni, pur tenendo presente l’eventualità di questo elastico, ma cercando di attenuarne gli effetti con tutti gli strumenti di cui disponiamo.

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