30 Ago 2024

Favuriti, la rivoluzione di Nino De Masi: “La ‘ndrangheta si sconfigge con cultura ed economia sana”

Scritto da: Tiziana Barillà

Nel reggino c’è Favuriti, un progetto culturale identitario e positivo nato da un’idea di Nino De Masi, l’imprenditore calabrese che da anni vive sotto scorta. L’obiettivo? «Costruire una nuova narrazione della Calabria» che “faccia la guerra” alla criminalità organizzata usando come “armi” cultura ed economia sana.

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Reggio Calabria - Sono passati più di dieci anni da quando la ’ndrangheta ha esploso 44 colpi di kalashnikov contro il capannone del gruppo industriale De Masi, a Gioia Tauro. L’ennesima intimidazione subita dall’imprenditore calabrese Nino De Masi – originario di Rizziconi, un piccolo centro della Piana – che da anni vive sotto scorta. Nella Piana di Gioia Tauro, De Masi porta avanti le aziende di famiglia, che hanno alle spalle 55 anni di attività e un percorso di continua innovazione e internazionalizzazione.

Lo incontro a Roccella Jonica durante uno dei tanti incontri pubblici del progetto Favuriti. La sua prima preoccupazione è non essere presentato come un eroe ma come un «cittadino che ha fatto la sua parte quando c’era da farla». Aveva tre possibilità, mi racconta Nino De Masi: assoldare qualcuno che sparasse a chi lo minacciava, sottomettersi oppure fare la guerra.

Favuriti

Ha scelto la terza, ma è una guerra in cui ognuno combatte con le proprie armi. E le sue armi sono quelle della cultura e di un’economia sana. Ecco perché lo slogan di Favuriti è “Tu a chi appartieni?”, gli faccio notare. «Sì. E io voglio dirlo a gran voce: appartengo alla bellezza, alla mia terra, alla mia gente. Non sono qui per raccontare di ’ndrangheta ma per parlare di noi».

Favuriti è un progetto culturale, identitario e positivo che nasce proprio da un’idea di De Masi, per «costruire una nuova narrazione della Calabria che metta in luce le criticità esistenti e la normalizzazione di tale condizione, proiettandosi verso la costruzione di una nuova identità come modello positivo di operosità, accoglienza e resilienza». Il nome stesso con cui il progetto si presenta si rifà alle autentiche radici calabresi legate all’accoglienza e all’umanità e punta tutto sulla bellezza della sua terra. “Favuriti”, del resto, è la prima parola che ascolti quando bussi alla porta dei calabresi perbene che ti accolgono così, con un “favuriti, trasiti” che contiene in sé tutto il senso dell’ospitalità e della condivisione proprie di questa terra.

Favuriti

Presentato il 18 giugno al Trame Festival di Lamezia Terme – di cui vi abbiamo raccontato su Calabria che cambia – il progetto è già partito questa estate con una serie di incontri all’interno di alcuni fra i più importanti festival calabresi. Una serie di occasioni per scoprire le startup locali, le imprese sociali, i progetti imprenditoriali, l’arte, la musica e il cinema contemporaneo che ogni giorno contribuiscono allo sviluppo economico della Calabria e alla costruzione del suo nuovo racconto. I panel e i talk andranno a delineare il manifesto culturale aperto di Favuriti.

Quello di Favuriti è un meridionalismo attivo, dinamico e inclusivo, un’opportunità che si alimenta di storie positive di innovazione e cambiamento e che si oppone alla normalizzazione del brutto: «Questo progetto ha un sogno: svegliare le coscienze dei calabresi», dice De Masi. «Cos’altro dobbiamo aspettarci per ribellarci al brutto? Spesso si parla di Mezzogiorno e di Calabria come di un problema, io non voglio essere un problema ma una risorsa. Abbiamo normalizzato il fatto che ci guardino come “brutti e cattivi” e invece non è così». 

È una guerra in cui ognuno combatte con le proprie armi. E le sue armi sono quelle della cultura e di un’economia sana

Tanto il lavoro già fatto, come la legge regionale che prevede forme di premialità per le imprese che resistono alla criminalità organizzata e denunciano vessazioni, minacce o estorsioni. Ma altrettante sono le idee in fermento: dalle borse di studio per i giovani alla costruzione di un Expo calabrese dove concentrare le eccellenze della regione. E su questo progetto, ci tiene a precisare, l’imprenditore calabrese ci sta mettendo la faccia e le risorse. Non esita ad ammettere: «Sto dilapidando il mio patrimonio», ma solo quello materiale – aggiunge –, perché il suo patrimonio sono la sua stessa vita e quella della sua famiglia

Non è solo però Nino De Masi: insieme a lui lavorano instancabilmente operatori e artisti di tutta la regione. Come Francesca Prestia, la cantautrice e cantastorie popolare che ha composto la ballata che è un po’ la colonna sonora del progetto “avuriti”. Mentre De Masi e io conversiamo in attesa che abbia inizio lo spettacolo i ragazzi dell’Orchestra Giovanile di Fiati ‘Giuseppe Scerra’ di Delianuova diretta da Gaetano Pisano si stanno accordando prima che il concerto abbia inizio. Armonia, fiducia, ascolto. Che bella la Calabria di Favuriti. 

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