6 Ago 2024

Don Bosco, vincono i comitati: il parco è salvo. E adesso le lotte civiche sono più forti

Scritto da: Elena Rasia

C'è stata una svolta inaspettata nella vicenda del parco Don Bosco di Bologna, difeso da un comitato e centinaia di persone della zona da un progetto con un forte impatto ambientale. L'amministrazione ha fatto dietrofront, come ci spiega Giacomo Castana di Prospettive Vegetali, che ha seguito questa battaglia e ne sta seguendo altre simili in giro per l'Italia.

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Bologna, Emilia-Romagna - La voce dei cittadini diventa centrale nella gestione del verde urbano così torniamo a parlarvi del Parco Don Bosco di Bologna, di come gli spazi verdi non siano più una questione riservata esclusivamente agli amministratori pubblici e degli sviluppi dei giorni scorsi. I cittadini bolognesi del Comitato Besta, che si erano mobilitati in difesa degli alberi minacciati dalla costruzione di una nuova scuola, sono riusciti a ottenere una storica vittoria.

Venerdì 27 luglio, proprio a cavallo delle due giornate organizzate dai cittadini per discutere della situazione e pianificare il futuro del parco, è arrivato il colpo di scena. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha annunciato che l’amministrazione rinuncerà al progetto di costruzione della scuola e, conseguentemente, ha abbandonato l’idea di utilizzare la forza per sgomberare i manifestanti. «Non vogliamo un nuovo G8 di Genova», ha dichiarato, riconoscendo implicitamente la determinazione e la resistenza pacifica dei cittadini.

don bosco

La reazione del Comitato Besta è stata di incredulità. La notizia, accolta come un fulmine a ciel sereno, ha trasformato l’incontro previsto con Elsa Merlino e altri attivisti e attiviste in un’occasione di celebrazione. «Tutto è sembrato in discesa», ha commentato Merlino, sottolineando come questa vittoria abbia acceso l’entusiasmo non solo per la difesa del parco, ma anche per altre battaglie simili in tutta Italia.

Tuttavia, il destino della scuola non è ancora completamente chiaro. Sebbene il progetto della nuova scuola sia stato abbandonato, rimane la questione della vecchia struttura. Il sindaco ha espresso l’intenzione di trasferire gli studenti delle medie in un edificio meno adatto, sollevando ulteriori preoccupazioni tra i membri del comitato. «Se gli alberi sono salvi, le incongruenze di aver provato a imporre questo progetto senza valutare gli aspetti positivi dello stato di fatto attuale stanno solo cominciando ad emergere», ha affermato un portavoce del Comitato Besta.

La recente novità ha ispirato una nuova ondata di attivismo verde in tutta Italia. In questi giorni, il fondatore di Prospettive Vegetali, Giacomo Castana, è stato accolto a Torino dai comitati in difesa del viale alberato di Corso Belgio, dove il Comune ha fatto ricorso contro la decisione del tribunale di abbattere oltre un chilometro di aceri.

don bosco

L’obiettivo è dimostrare che la forza delle connessioni umane, più che il numero di follower sui social media, può influenzare la realtà e cambiare le decisioni politiche. «Non sono i follower, ma la somma delle persone che si connettono guardandosi negli occhi, a far cambiare idea a chi si approfitta della fertilità della Natura», ci ha spiegato il fondatore di Prospettive Vegetali.

L’estate vede questo movimento in continuo fermento. Ad agosto, Giacomo Castana sarà in viaggio con il suo furgone, pronto a incontrare chiunque voglia promuovere la cultura etnobotanica, coinvolgendo anche i più piccoli in iniziative educative e artistiche, come la musica delle piante. L’invito è a seguire e contattare il progetto sui canali social, in particolare quello di Instagram, per continuare a rinsaldare la connessione tra chi vuole politiche responsabili e sensibili verso il regno vegetale.

Sebbene il progetto della nuova scuola sia stato abbandonato, rimane la questione della vecchia struttura

Come ha dichiarato il sindaco Lepore a proposito degli sviluppi del Parco don Bosco, «abbiamo ascoltato la voce dei cittadini e riteniamo fondamentale trovare soluzioni che rispettino il verde urbano e le esigenze educative. Il dialogo è la chiave per costruire una città più sostenibile e inclusiva». Il movimento per la difesa del verde non si ferma: da Bologna a Torino, fino alla Liguria, la rete di cittadini e attivisti continua a crescere, dimostrando che uniti si può fare la differenza.

«Per il futuro del Don Bosco e di tutti i parchi e le aree verdi urbane delle città italiane, ci auguriamo che la consapevolezza dei cittadini cresca ancora. Ci impegniamo a metterli in relazione con esperti affinché questo si realizzi. Lo scopo è permettere a chi vive questi luoghi e dice di amarli di adottarli ed animarli tutto l’anno, definitivamente e non solo quando c’è da difenderli», ci aveva detto Giacomo Castana parlando della lotta dei comitati. Adesso è il momento di dare seguito a queste parole.

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“Ora chiediamo che in autunno vengano ripiantumate le specie arboree nella zona del parco che il 3 aprile ha sofferto i primi abbattimenti. Resta, poi, il problema delle denunce e azioni legali subite da persone che stavano proteggendo quegli alberi. Dato che il sindaco ha riconosciuto di aver commesso degli errori, crediamo che ora dovrebbe spendersi perché queste denunce vengano ritirate”, spiega il Comitato Besta in un comunicato ufficiale.

“Nei prossimi giorni toglieremo le strutture di difesa che erano state necessarie in questi sei mesi in cui la minaccia del taglio degli alberi era imminente. Lo faremo con i tempi necessari. In ogni caso il parco Don Bosco rimane uno spazio aperto frequentato da tantissime persone, tra cui molti residenti del quartiere, che sono stati attivi e in prima linea in questa lotta. Il nostro presidio continuerà con la presenza costante e gli incontri settimanali nei quali decideremo come proseguire nella tutela di questo spazio verde della nostra città e della scuola”.

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