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Ogliastra, Sud Sardegna - A volte un cambiamento è difficile da digerire, ma può dare vita a qualcosa di più grande. La pazienza e la progettualità possono essere il segreto per farcela, in campo e fuori. Lo si può fare anche nel rispetto del proprio passato, di chi c’era già e di chi nutriva dei dubbi che a poco a poco però stanno scemando. A oltre due anni dalla nascita del progetto, il Costa Orientale Sarda Sarrabus-Ogliastra si sostiene sulle proprie gambe, ma soprattutto unisce territori e storie differenti.
CAMBIO DI ROTTA
Il termine dell’esperienza a Muravera nel 2022 sembrava poter mettere fine all’esperienza del calcio di Serie D nel Sarrabus. Troppe le incertezze sulle infrastrutture, con la necessità allora di cambiare strada e trovare una nuova casa e un nuovo nome, senza che però questo ponesse completamente da parte quanto già costruito. Il nome inizialmente ha fatto sorridere qualcuno, forse troppo lungo per rispondere anche alle logiche del marketing, presto abbattute però dal pragmatismo e da un acronimo facile da ricordare come “COS”. Dal giugno 2022 è così iniziata ufficialmente una nuova storia e Tertenia ha deciso di accogliere la squadra rimasta gialloblù, i suoi colori.
Un primo anno con solo la squadra senior – guidata allora come oggi dal tecnico Francesco Loi, ancora nel quarto campionato nazionale, finita con una salvezza tanto difficile quanto bella – ha lasciato spazio a un secondo in cui il disegno si è fatto ancora più chiaro su tutti i fronti. Per farlo, la base è stata partire dalla costruzione del proprio settore giovanile, attirare i ragazzi e le loro famiglie per mettere le basi di un domani.
«Abbiamo voluto fortemente fare tutte le categorie, dai Piccoli Amici fino alla Juniores. C’era tanta richiesta e ci sembrava doveroso verso la comunità accontentare tutti e così abbiamo costruito un intero settore giovanile», dice Davide Moi, ex calciatore con tanta esperienza in Serie C che ha chiuso la carriera al Costa Orientale Sarda, di cui è diventato responsabile del settore giovanile.
CALCIO E COMUNITÀ
«Il territorio ha risposto in maniera importante – continua Moi –, ma quello che mi preme sottolineare è stato l’avvicinamento delle famiglie al campo sportivo, sia la domenica con la prima squadra che durante l’anno attorno ai nostri ragazzi. Tanti genitori si sono resi disponibili a darci una mano per aiutarci a crescere e questo ci ha permesso di instaurare dei rapporti che vanno oltre il calcio».
Rapporti che si sono tradotti nella creazione di una comunità allargata. Una trasformazione resa evidente anche dalla prima squadra, con l’esordio in Serie D di diversi ragazzi diventati alfieri dei propri paesi della zona, dalla stessa Tertenia a Perdasdefogu, passando per Triei e Isili, solo per citarne alcuni. E che ha avuto nella decisione di svolgere tutta l’attività giovanile a Loceri, paese ogliastrino in cui l’attività della squadra locale si era interrotta, un’ulteriore prova.
NELLA PARTECIPAZIONE UN FUTURO POSSIBILE
Sono decisioni prese malgrado le difficoltà, a partire dagli spostamenti. «Fare calcio nel Sarrabus e in Ogliastra non è semplice – spiega Moi –, il territorio è vasto e articolato. A volte bisogna fare anche 40 o 50 chilometriper raggiungerci, le strade in queste zone allungano i tempi, un discorso totalmente diverso per chi fa la stessa attività a Cagliari o in altri grandi centri. I ragazzi qui però ci sono, ma hanno bisogno delle guide giuste e di un terreno fertile su cui crescere».
Motivo per cui gli stimoli non mancano e il progetto si allargherà ancora: «Crediamo fortemente nella programmazione: prima bisogna strutturarsi dal basso per poi portare novità. Per noi la novità quest’anno sarà il calcio femminile», precisa Moi, che aggiunge: «Dai numeri dei raduni possiamo dire che c’è stato moltissimo interesse, al 99% allestiremo una squadra Under 15 e una maggiore che inizierà con l’Eccellenza. Se tutto dovesse andare per il meglio ci piacerebbe fare anche un’Under 12 tutta composta da giovanissime calciatrici della zona. Il calcio femminile è il futuro e noi – conclude il responsabile del settore giovanile – vogliamo farne parte».
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