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Se nel turismo contassero i trend e non i numeri assoluti, potremmo dire che il turismo attivo, escursionistico e dinamico è senza dubbio il modo di viaggiare più ricercato e più in crescita nel mercato turistico italiano. I numeri assoluti tuttavia ci dicono altro, ovvero che la villeggiatura, il soggiorno mare stanziale, la classica “vacanza da riposo” è ancora largamente preponderante. Ma ciò non toglie nulla alla direzione ormai ineluttabile presa da molte persone: vivere la vacanza come un’esperienza di arricchimento della propria vita, come un modo per aprirsi al resto del mondo all’insegna della scoperta “dell’altro da sé”. Vediamo dunque tutti gli aspetti di una vacanza di trekking in Italia.
UNA VACANZA ESCURSIONISTICA FA BENE ANCHE ALL’AMBIENTE
Sembrerebbe un’affermazione pretenziosa, ma in realtà rispecchia le caratteristiche di questa modalità di viaggio. In una vacanza trekking ci si sposta prevalentemente a piedi, riducendo l’impatto dei mezzi di trasporto a motore. Inoltre per loro stessa natura i gruppi che svolgono attività escursionistica sono ridotti – normalmente dalle sei alle venti persone – impattando in maniera notevolmente minore sulle destinazioni e contribuendo a mitigare il problema, mai così dibattuto come in questo momento, dell’overtourism.
La stessa dimensione del gruppo, ridotta, consente di scegliere strutture più piccole, guest house, hotel a gestione familiare, evitando così le catene internazionali, che non lasciano gli introiti alle comunità locali, e contribuendo positivamente alle piccole economie locali. E ancora, la presenza di una guida, necessaria per i viaggi trekking, rende la mediazione culturale più facile, contribuendo a una positiva relazione con gli abitanti del posto. Infine – ultimo ma non per importanza – gran parte degli operatori che si occupano di trekking e turismo naturalistico, se non tutti, sono anche coinvolti nello sviluppo del turismo responsabile.
Progettano i loro viaggi cercando di ottemperare il più possibile ai principi di sostenibilità espressi da AITR, l’Associazione Italiana di Turismo Responsabile, alla quale appartiene gran parte dei tour operator che si occupano di viaggi trekking. Insomma, in parole semplici, preferire un viaggio di ecoturismo non solo arricchisce chi lo sceglie ma fa anche bene al nostro Pianeta!
DOVE POSSO FARE TREKKING IN ITALIA SENZA ALLONTANARMI TROPPO?
Chiaramente le proposte per chi ama camminare sono molteplici e paventarne un ventaglio sarebbe davvero difficile, ma qualche idea interessante per le prossime vacanze si può comunque proporre. Per fare trekking in Italia, i classici sono le immancabili Dolomiti e i tanti parchi italiani, dal Parco Nazionale Gran Paradiso al Parco del Pollino, per percorrere lo stivale da nord a sud, senza dimenticare i parchi delle isole, Sicilia e Sardegna, e quelli del Centro Italia, in primis il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove regna il maestoso orso marsicano, senza dimenticare le gettonatissime, ma sempre stupefacenti, Cinque Terre, da percorrere a piedi e in treno a zero CO2.
Andando a cercare qualcosa di più particolare, una delle grandi novità sono i tour che uniscono trekking e mare, che possono essere riassunti in poche e semplici parole: camminare il giusto, concedersi una bagno al mare, poi riprendere il cammino, verso altre spiagge o verso altre attrazioni, e il giorno successivo farlo di nuovo verso posti sempre diversi. Alcune località italiane si prestano perfettamente a tale tipologia di viaggio: le Isole Tremiti, le Isole Egadi e le Eolie, Pantelleria, Ustica, la Calabria con l’Aspromonte, l’Argentario, il Cilento, la Riviera di Levante e la Costa Salentina, solo per citarne alcune fra quelle che meglio si prestano all’affascinante connubio fra spiagge ed escursionismo.
Non mancano inoltre idee per trekking in Italia itineranti, ovvero quei tracciati dove ci si sposta ogni giorno verso la tappa successiva, camminando zaino in spalla tutti i giorni per diversi chilometri – nei cammini organizzati spesso il bagaglio più pesante viene trasportato alla struttura successiva.
LA BELLEZZA DI SCOPRIRE IL TERRITORIO CAMMINANDO
Probabilmente è il modo più affascinante per conoscere un territorio e, nonostante possa apparire faticoso, la bellezza e soprattutto l’autenticità di quello che si vede e si incontra sono tali che ogni singolo passo vale l’impresa e le emozioni che donano questi cammini, anche come incontri e relazioni personali, lasciano spesso tracce indelebili. Alcuni cammini sono storici, si pensi alla Via degli Dei, da Bologna a Firenze, o alla Via Francigena, l’antica via che portava da Canterbury all’imbarco per Gerusalemme e la Terrasanta, passando per Roma e attraversando buona parte dell’Italia.
Ma vi sono anche tanti altri trekking in Italia, meno conosciuti ma altrettanto affascinanti. L’attraversamento della Basilicata, che ha ricevuto linfa vitale dal film Basilicata Coast to Coast, densa di incontri fra piccoli paesini e le imponenti Dolomiti Lucane, o il sempre più quotato trekking da Firenze a Siena, in estrema sintesi la Via del Rinascimento da Piazza della Signoria a Piazza del Campo. A regnare su tutti i cammini italiani infine il Sentiero Italia, 8000 chilometri di percorsi fra 20 Regioni italiane, 16 siti Unesco e innumerevoli Parchi…impossibile farlo tutto, o improbabile, ma basta scegliere la tratta che più si adatta alle proprie esigenze, i giorni a disposizione e prevedere dove dormire e il gioco è fatto.
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