Il volontariato che fa scoprire il mondo: la storia di Emily, giovane wwoofer
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Campania - In articoli passati abbiamo già esplorato il mondo del WWOOFing e condiviso le esperienze di coloro che hanno scelto di viaggiare in modo alternativo immergendosi, attraverso il volontariato, nelle culture locali e contribuendo con il proprio lavoro volontario. Oggi vi raccontiamo la storia di Emily, una giovane donna che ha abbracciato questo stile di vita con entusiasmo.
Emily, nata in Germania in una famiglia mista, non è mai riuscita a sentirsi a casa nel paesino dove è cresciuta. Fin da piccolissima ha sempre desiderato girare il mondo, spinta dalla curiosità di scoprire culture diverse, incontrare nuove persone e nuovi mondi, ma anche alla ricerca di un posto da chiamare casa. Così, giovanissima, ha preparato i bagagli ed è partita per il suo primo viaggio, ma ad attenderla non c’erano hotel o B&B.
Emily ha scelto di viaggiare attraverso il volontariato, utilizzando piattaforme come WWOOF e Workaway per esplorare il mondo in modi che il turismo tradizionale non potrebbe mai offrire. La sua avventura ha avuto inizio tre anni fa e non si è ancora fermata. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia e di condividere con noi tutto quello che ha imparato durante i suoi viaggi.
IMPARARE VIAGGIANDO CON IL VOLONTARIATO
«Credo che il volontariato sia il modo migliore per conoscere nel profondo altre culture, entrando a far parte della vita quotidiana delle persone che abitano i posti che visitiamo. Inoltre dà la possibilità di imparare tantissimo e di sviluppare nuove abilità. Io ho imparato tanto sulle piante, sull’agricoltura e sugli animali», mi ha raccontato Emily, che ha sempre nutrito un enorme amore nei confronti della natura e che adesso ha scelto di trasferirsi a Napoli per studiare naturopatia, la medicina naturale. Eppure dai progetti a cui ha partecipato ha imparato moltissimo anche in altri ambiti, come la permacultura.
La prima esperienza di WWOOFing di Emily è stata in un rifugio dove aiutava a curare animali malati. Questa esperienza l’ha segnata profondamente, ma è stato il progetto di permacultura in Italia che ha acceso in lei una passione per l’agricoltura sostenibile. Vivendo in un camper e lavorando tra ulivi e alberi di fico, Emily ha trovato un modo di vivere che le ha permesso di sentirsi in armonia con la natura.
Viaggiando per la Campania, Emily è arrivata anche all’Ecosfera, da Cesare e Valentina, con i quali ha stretto una bellissima amicizia. Prima di iniziare il suo viaggio, Emily non sapeva assolutamente nulla di agricoltura. «Ho appreso quasi tutto quando ho iniziato a fare volontariato. Mi piace imparare in modo più pratico che teorico e quando devo decidere la meta per il prossimo viaggio, cerco sempre di indirizzarmi verso un tipo di lavoro che mi dia la possibilità di approfondire ciò che mi interessa. Adesso per esempio sto cercando posti dove fare pratica con la naturopatia».
Attualmente Emily vive a Napoli, ma sente una forte attrazione per la vita di campagna e coglie ogni occasione per passare un po’ di tempo in zone rurali, lavorando in giro per la Campania a progetti di permacultura e agricoltura. «Amo Napoli, che è una città bellissima, però mi sento a casa solo nel verde», mi ha confessato.
ESPERIENZE INDIMENTICABILI
Tra le tante esperienze vissute, un progetto di riforestazione nel nord della Colombia a cui ha partecipato occupa un posto speciale nel suo cuore. «Era un luogo magico, completamente immerso nella natura selvaggia. Non c’era neanche una strada per arrivare alla casetta che noi volontari dividevamo all’interno della foresta». Vivere in condizioni basilari, a volte anche difficili, costruire casette con terra cruda e raccogliere l’acqua piovana sono state esperienze che l’hanno profondamente colpita e ispirata.
Emily preferisce viaggiare da sola per immergersi completamente nei luoghi che di volta in volta sceglie di visitare. «Quando si viaggia da soli ci si mette alla prova. Si è costretti a parlare la lingua del posto se si ha bisogno di informazioni o anche se si ha solo voglia di fare una chiacchierata. Poi così è più facile entrare a far parte della comunità locale. Quando si viaggia con qualcuno si è più spinti a stare insieme, a fare gruppo tra chi già si conosce e si tende a essere un po’ distratti. Invece quando siamo da soli e possiamo contare solo su noi stessi, finiamo per scoprire lati di noi che non conoscevamo».
È anche per questo che Emily preferisce soggiorni lunghi. «Finora sono riuscita a stare in un posto al massimo per tre settimane perché, soprattutto quando si va fuori Europa, è difficile ottenere visti per più tempo. Mi piacerebbe però fare un viaggio di un paio di mesi. Però è anche vero che ormai ci metto poco ad adattarmi a un nuovo posto e subito mi sento a casa».
Durante i suoi viaggi, Emily ha avuto modo di visitare luoghi magici in cui si vive in armonia e in pace con la natura. «Il mio modo di vedere il mondo è cambiato, solo viaggiando ho capito quanto bisogno ha la natura di essere protetta e salvaguardata. Un’altra cosa che mi ha ispirato tanto è stata visitare luoghi in cui le persone erano poverissime, avevano davvero poco con cui vivere, ma nonostante questo dimostravano molta forza nel lottare contro le ingiustizie».
In Brasile, in un paesino piccolo dove non c’era quasi niente, ha visto donne formare gruppi di supporto per combattere il patriarcato appoggiandosi le une alle altre. «Organizzavano incontri per parlare di politica, mercatini di artigianato per raccogliere fondi per aiutarsi e per aiutare la causa. Questo mi ha ispirato tantissimo e mi ha dato davvero la speranza di un cambiamento nel mondo verso il rispetto e la solidarietà»
IMPARARE A LASCIARE A CASA I PREGIUDIZI
Importante è imparare a viaggiare leggeri, portando con sé pochi bagagli e pochissimi pregiudizi. «Credo sia importante iniziare a viaggiare senza immaginare troppo cosa ci si aspetta fuori, perché non sempre i luoghi che desideriamo visitare sono uguali all’idea che ce ne siamo fatti. Bisogna lasciare a casa le aspettative e iniziare il viaggio pronti ad accogliere le esperienze che sono in serbo per noi».
L’esperienza di Emily dimostra che il volontariato non è solo un modo per vedere il mondo, ma anche un’opportunità per crescere personalmente. Emily continua a viaggiare, imparare e condividere le sue esperienze con le altre persone, dimostrando che il mondo è pieno di opportunità per chi ha il coraggio di cercarle.
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