9 Lug 2024

MeWe: ecco perché il cohousing conviene, da tutti i punti di vista

Scritto da: Daniel Tarozzi

Cohousing, spazi condivisi, comunità, relazioni, ma anche edilizia sociale, risparmio economico, prospettive di vita, economia circolare. Questi i temi toccati da Natalia Ardoino e Lucio Massardo nella video-intervista che ci hanno concesso e attraverso la quale affrontiamo argomenti divenuti sempre più urgenti in epoca di crisi economiche e sociali.

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Imperia - Di MeWe avevamo già parlato lo scorso anno con un articolo di Davide Artusi. Abbiamo però deciso di approfondire questa storia attraverso una video-intervista commentata che ho realizzato con Lucio Massardo e Natalia Ardoino, rispettivamente amministratore ed ideatrice di MeWe.

Natalia e Lucio vivono in provincia di Imperia , ma agiscono in tutto il nord-ovest e non solo. Li raggiungo nella loro sede di San Bartolomeo al Mare che è essa stessa un principio di cohousing. La simpatia è immediata e mentre assaggio varie leccornie, ascolto la loro storia, una storia fatta di impegno, passione, speranze, delusioni, preoccupazioni, soddisfazioni.

Una storia che parla di cohousing, di spazi condivisi, di esigenze personali e collettive, di edilizia sociale, di costi contenuti per le case, di impatto ambientale e di ricerca di senso.

Già, perché nulla è scontato, ed è affascinante come un’intervista iniziata parlando di architettura e coabitazione termini parlando di scelte di vita, di visioni del mondo, di ricerca di modelli “altri”. «Siamo abituati a investire tutti i nostri risparmi, passati e futuri, sulla casa – mi fa notare Natalia – e poi non ci restano soldi per altro. Non restano soldi per noi stessi e non restano soldi per i nostri figli, ai quali magari precludiamo la possibilità di studiare all’estero o di specializzarsi in questa o quella professione».

In Italia, in effetti, si da per scontato che una volta “diventati adulti”, si faccia un mutuo e ci si vincoli per 20 o 30 anni per comprare una casa, ma è davvero inevitabile?

Ed è davvero così sensato avere – ognuno nella propria abitazione – una lavanderia, una camera per gli ospiti, uno spazio per far giocare i bambini o una sala per fare una cena in compagnia?

E se la soluzione fosse avere abitazioni più piccole, con tutto l’essenziale, e spazi condivisi da utilizzare al bisogno?

Chi segue Italia che Cambia lo sa bene, di cohousing, ecovillaggi, ed ecovicinato abbiamo parlato davvero spesso. Raramente, però, ho incontrato un progetto che mettesse insieme in modo serio e complesso le varie dimensioni: quella sociale e relazionale, quella edile ed ambientale e quella economica.

MeWe affronta tutti questi aspetti. Come viene spiegato nel video, i costi delle abitazioni proposte sono contenuti in quanto vengono eliminati o ridotti drasticamente i costi di acquisto dell’immobile e le speculazioni finanziarie portate avanti da chi di solito intermedia questo tipo di abitazione. La dimensione sociale e relazionale viene nutrita attraverso una grandissima attenzione alla costruzione dei “gruppi”, delle persone che andranno fisicamente ad abitare nei diversi appartamenti del futuro cohousing. Natalia da questo punto di vista sottolinea l’importanza delle “somiglianze” tra le persone che andranno a costituire la comunità. La dimensione ambientale – come sottolinea Lucio – viene soddisfatta non solo grazie all’attenzione, ormai normata dalla legge, agli aspetti di efficienza e risparmio energetico, ma anche grazie a tutta una serie di meccanismi indiretti di “economia circolare” che si instaurano naturalmente da chi abita “collaborativo”.

cohousing MeWe

Natalia e Lucio mi fanno notare, infatti, che in una micro-comunità ci sarà probabilmente chi è in grado di aggiustare un elettrodomestico, chi ha bisogno dei vestiti dismessi dal bambino più grande, chi può tenere il cane o il bambino e chi può accudire l’anziano.

La comunità, quindi, diventa elemento fondamentale e naturale di chi sceglie questo tipo di modello abitativo.

Potrei dire moltissime altre cose su questo progetto, ma sinceramente credo che la cosa migliore sia che voi approfondiate attraverso il video contenuto in questo articolo.

Qualora voleste saperne di più sulla genesi di MeWe e la sua definizione formale, vi invito a leggere il nostro precedente articolo e a visitare il sito ufficiale dell’organizzazione.

Buona visione, buona lettura e buon abitare collaborativo!

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