8 Lug 2024

La Masseria Ferraioli: lottare contro le mafie generando verde e bellezza

Siamo ad Afragola, nella periferia di Napoli, in un luogo in cui la bellezza della natura si intreccia alla forza di una comunità con un forte desiderio di giustizia. Qui, su un terreno confiscato alla criminalità, si trovano gli orti e i frutteti della Masseria Ferraioli, un luogo che racconta una storia di riscatto e rinascita.

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Campania - La Masseria Ferraioli, con i suoi 12 ettari di terreno fertilissimo, 7500 alberi da frutta delle più disparate varietà a comporre un “museo vivente della biodiversità”, con 308 orti urbani, un giardino didattico e 55 arnie è il più grande bene confiscato alla criminalità organizzata della città di Napoli. Si trova ad Afragola e la sua sola esistenza è la prova di una cittadinanza che non si rassegna, che non china il capo inerme davanti ad abusi e soprusi, unita e determinata a impegnarsi nella costruzione di un futuro migliore.  

MASSERIA FERRAIOLI: DEDICATA AD UNA VITTIMA INNOCENTE DELLA CRIMINALITÀ

Non è un caso che la Masseria sia stata intitolata ad Antonio Esposito Ferraioli, giovanissima vittima innocente della mafia. Tonino era un sindacalista impegnato nella lotta a favore dei diritti dei lavoratori e faceva il cuoco alla mensa della FATME di Pagani, dove aveva scoperto un mercato di macellazione parallelo e non regolare. Non ebbe modo di denunciare: a soli 27 anni e poche settimane prima del suo matrimonio, fu ucciso da due colpi alla schiena davanti agli occhi di Angela, la sua fidanzata.

A rendere onore a Tonino non solo la scelta del nome, ma anche la volontà di creare un mercato del cibo basato sul rispetto dell’ambiente e sulla dignità del lavoro. La Masseria Ferraioli è gestita da una rete di associazioni e cooperative dal 2017, ma dalla confisca del bene alla sua restituzione alla collettività sono passati oltre vent’anni. «Prima del nostro arrivo, il terreno era stato utilizzato illegittimamente da ignoti. Quando è stata affidato a noi, in quanto vincitori di un bando pubblicato dal Comune di Afragola, l’enorme pescheto presente è stato dato alle fiamme», mi ha raccontato Giovanni Russo, direttore della Masseria.

«All’inizio abbiamo avuto moltissimi problemi, ma oggi lo spazio prospera nelle mani di una comunità unita che se ne prende costantemente cura».

Masseria ferraioli
GLI ORTI URBANI

Il vero cuore della Masseria Ferraioli, infatti, sono gli orti urbani: 308 lotti di terra di 50 metri quadri ciascuno, assegnati a famiglie, scuole e associazioni. «Gli orti urbani ci hanno permesso di concretizzare l’ideale di restituzione del maltolto della criminalità alla collettività. Le persone utilizzano materialmente questo spazio, trasformandolo attraverso la coltivazione e la raccolta dei frutti del loro lavoro. Ma ancora di più, è un luogo dove è stato possibile costruire una grande comunità che cresce insieme intorno al tema del contrasto alle mafie».

La comunità degli orti si riunisce periodicamente per discutere di vari argomenti: gestione dell’acqua, iniziative, nuove tecniche di coltivazione e quant’altro. «Volevamo creare un cambiamento anche nella gestione dei rapporti sociali, per fare in modo che le persone imparassero a non coltivare solo il proprio orticello – metaforicamente e non – ma ad essere comunità». Ogni assemblea è un’opportunità per condividere esperienze, risolvere problemi e pianificare progetti futuri. Questo dialogo costante ha permesso di dar vita a forti legami tra le persone che frequentano la Masseria Ferraioli, che è diventata un punto di incontro, di condivisione e di solidarietà.

Masseria ferraioli1
UN GIARDINO DIDATTICO PER LE NUOVE GENERAZIONI

La Masseria Ferraioli ospita anche un giardino didattico di 1400 metri quadri, con percorsi tra piante aromatiche, un laghetto e animali da cortile, dedicato alle attività didattiche per scuole e gruppi. In questo modo, bambini e ragazzi possono apprendere in modo pratico e divertente i cicli dell’acqua e della natura, l’importanza della biodiversità e il rispetto per l’ambiente.

È proprio in virtù di questo rispetto che la Masseria Ferraioli chiede a tutte le persone che si occupano degli orti di evitare l’uso di prodotti chimici aggressivi, di ridurre al minino l’uso della plastica, di preferire tecniche di coltivazione non dannose per il suolo e di ridurre al minimo i rifiuti e gli sprechi di acqua. «Non è sempre facile, ma lavoriamo costantemente per un futuro più verde», ha commentato ancora Giovanni Russo.

La Masseria Ferraioli vuole essere il punto di inizio di una trasformazione sociale. «La cosa più importante che facciamo all’interno è cercare di cambiare la declinazione delle nostre vite all’esterno. Ci siamo abituati ad essere spesso egoisti, atomizzati, abituati a vivere con scarsa socialità, scarsa condivisione e scarso rispetto dell’ambiente. Invece qui, a partire da questa enorme comunità che si è creata e con la diffusione di piccole pratiche quotidiane, cerchiamo di modificare lo stile di vita delle persone, rendendole più consapevoli e attente».

I DISEGNI FUTURI PER LA MASSERIA FERRAIOLI

Tanti sono i progetti per il futuro della Masseria Ferraioli e della sua comunità. «Stiamo realizzando un “percorso vita”, un anello di 700 metri per la corsa campestre con alcune stazioni per l’attività fisica. Dove c’è la masseria vera e propria, invece, che è in ristrutturazione, verrà creata una casa di accoglienza per donne e minori in difficoltà; verrà realizzato anche un piccolo bar che utilizzerà prodotti locali e del commercio equo, mentre due aule saranno destinate alla formazione e allo sviluppo e uno spazio alla vendita dei nostri prodotti».

Masseria ferraioli2
UN MODELLO DI RINASCITA

In un’area come quella nord di Napoli, riappropriarsi dei beni confiscati è fondamentale. «Le strade che vogliamo percorrere verso la legalità sono due e parallele. Da una parte, recuperare gli spazi sottratti dalle mafie e restituirli alla collettività, in qualunque modo lo si voglia intendere. Noi abbiamo scelto di farlo attraverso gli orti, creando un enorme polmone verde all’interno di un’area di solo cemento e mostrando alle persone che gli spazi del malaffare sono nostri e possiamo, anzi, dobbiamo riappropriarcene.

L’altra strada è quella di sfidare la criminalità con il lavoro onesto e stabile: creando reddito regolare è possibile spezzare le catene di clientelismo e sottomissione. Vogliamo che le persone diventino protagoniste della loro vita, non vittime delle dinamiche criminali», ha spiegato ancora Giovanni Russo.

In quest’ottica, la Masseria Ferraioli smette di essere “solo” un terreno recuperato e diventa un simbolo di speranza, un luogo dove si lavora per un presente in cui il bene comune prevale sull’illegalità e dove ogni individuo può contribuire a costruire una società migliore. L’obiettivo della Masseria Ferraioli è dimostrare che la giustizia sociale e l’impegno comunitario possono trasformare anche i luoghi più difficili in esempi di rinascita e prosperità.

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