2 Lug 2024

Marco Fioravanti e la “chiamata all’azione” per la trasformazione ambientale

Scritto da: Kiria Zunica

Marco Fioravanti è sindaco di Ascoli Piceno e autore di un libro dedicato all'ambiente. Non solo agli aspetti legati a temi quali clima, energie, mobilità, tutela della biodiversità, ma anche – forse soprattutto – a quel pungolare le coscienze individuali e collettive per acquisire nuova consapevolezza sulle sfide ambientali, sociali ed economiche che si pongono oggi.

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Ascoli Piceno, Marche - L’ambiente è una questione urgente, che richiede responsabilità, impegno e iniziative concrete volte a tutelarlo. Ogni grande cambiamento parte da tanti piccoli gesti che possono fare la differenza e per questo il futuro dello stesso è nelle nostre mani ogni giorno. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti in occasione della recente pubblicazione del suo libro Noi siamo l’ambiente. Per una rivoluzione ecologica dei cittadini. Il Sindaco all’interno del libro affronta con uno sguardo attento e competente la tematica ambientale analizzandola nei suoi vari aspetti e proponendo un cambiamento culturale essenziale per il conseguimento della transizione ecologica in corso. 

Marco Fioravanti, come e quando è nato questo progetto e perché ha ritenuto importante scrivere un libro che affrontasse la tematica ambientale?

Da diverso tempo coltivavo il desiderio di scrivere un libro su questo tema. Perché l’ambiente è il contesto in cui viviamo, l’insieme delle nostre relazioni, l’equilibrio dell’ecosistema che lo governa. Dall’ambiente dipendono la nostra sicurezza e la nostra salute, dalle nostre azioni l’armonia e la tutela dell’ecosistema ambientale. Per affrontare tale percorso, ho voluto partire dalla mia personale esperienza di amministratore: non solo per individuare best practice, nuovi obiettivi e confronti fra scelte operate in diversi ambiti locali, ma anche per sensibilizzare tutti i cittadini alla partecipazione. Il libro quindi nasce come manifesto: una nuova visione dell’ambiente che propone un cambiamento culturale, in termini di consapevolezza e responsabilizzazione, fondamentale alla piena realizzazione della transizione ecologica in atto. 

Marco Fioravanti
Qual è la sua visione riguardo al rapporto tra esseri umani e ambiente? 

C’è chi ha compreso l’importanza di questo rapporto, c’è chi ancora non è pienamente consapevole e chi invece non è interessato al riguardo. Il compito di tutti noi è fare in modo che ciascuna persona capisca davvero che ogni gesto del singolo, anche il più piccolo, può essere determinante per realizzare un domani migliore. Nel volume viene illustrata e approfondita proprio questa nuova visione ecologico-culturale: il vero obiettivo da raggiungere è sensibilizzare quante più persone possibili a questa “rivoluzione ambientale”, che parte da ciascuno di noi e si ripercuote su ciascuno di noi.

Nel capitolo “La rivoluzione culturale necessaria” lei affronta anche il tema della responsabilità evidenziando come sia vitale ed essenziale condividerla, ma prima c’è bisogno che ciascuno di noi riconosca di avere un ruolo preciso nella tutela dell’ambiente e del benessere sociale. Secondo lei a livello individuale e collettivo quanto è insito questo concetto di responsabilità? 

Ho parzialmente risposto prima a questa domanda. Non tutti hanno ancora compreso appieno tale responsabilità, ma non per questo dobbiamo arrenderci o tirare i remi in barca. La mia assoluta convinzione è che i più grandi cambiamenti possono verificarsi solo se partono dal “basso”. E per far sì che questo accada, è fondamentale che ciascun individuo sia sensibilizzato su un certo tema e se ne senta responsabilizzato.

Marco Fioravanti

Se credo che il mio comportamento non incide sull’ambiente e sugli altri, non vi presterò attenzione. Ma se mi convinco che ogni singolo gesto è importante, ecco che riesco a fare la differenza. Il coinvolgimento attivo e fattivo della comunità, in ogni sua componente, è dunque alla base di questa nuova visione della nostra società. 

All’interno del libro parla di “Essere il cambiamento”, dunque per riuscire concretamente in questo obiettivo quali sono le principali sfide ecologiche del nostro tempo?

Ce ne sono moltissime. La qualità della vita, la mobilità sostenibile, il verde pubblico, i rifiuti, il ruolo della famiglia, la transizione digitale e quella ecologica, la smart city, le politiche comunitarie, la sovranità alimentare, l’efficientamento energetico e tanto altro. Le sfide sono numerose, alcune anche molto ambiziose, ma attraverso una nuova politica di coinvolgimento diretto dei cittadini, l’obiettivo può essere raggiunto. Nel libro propongo un paragone tra i sindaci e le api, illustrando un nuovo modello di governance basato sulla condivisione degli obiettivi, dei benefici e dei doveri. Proprio tale condivisione, una sorta di Democrazia Partecipativa 4.0, può essere la chiave di volta per un futuro migliore.

L’ambiente è il contesto in cui viviamo, l’insieme delle nostre relazioni, l’equilibrio dell’ecosistema che lo governa

Molto interessante è anche il capitolo “Per un nuovo urbanesimo. La città casa comune”, in cui propone un nuovo disegno di città basata su princìpi ispiratori quali verde, mobilità integrata, riqualificazione degli edifici e resa energetica. Perché la rinaturalizzazione urbana è così urgente e quali misure possono essere adottate per rendere ciò possibile?

Riportare la natura nei centri urbani vuol dire ridurre il debito ecologico, assorbire e rimuovere gli inquinanti atmosferici nelle aree metropolitane, favorire la transizione ecologica, rilanciare l’economia e l’occupazione in linea con la green economy e lo sviluppo sostenibile, tutelare la biodiversità e la funzionalità dei servizi ecosistemici. Le città rappresentano i luoghi in cui è necessario lavorare con una cura particolare per creare le condizioni essenziali al benessere collettivo. Un benessere che, soprattutto dopo la pandemia Covid-19, le persone hanno davvero iniziato a voler raggiungere: il tempo non si ferma, la vita scorre e noi rischiamo di vederla scappar via dalle nostre mani.

Ecco perché oggi in tanti stanno riscoprendo spazi all’aperto, il verde, il buon vivere e il rapporto con gli altri. Questo messaggio si riflette anche nelle modalità di attuazione della transizione ecologica. Guai a farla rimanere una  prerogativa esclusiva dei ceti più ricchi: l’obiettivo, il vero traguardo da raggiungere, deve essere quello di diminuire, e non allargare, la forbice sociale. Per farlo è necessario utilizzare e mettere in campo tutti quegli strumenti e tutte quelle misure che permettano a chiunque, a prescindere dal reddito o dallo stile di vita, di compiere questo importante passo. Se si vogliono davvero garantire a tutti le stesse possibilità, nessuno può e deve restare indietro. 

Marco Fioravanti
Lei termina il suo libro con una lettera a un bambino immaginario, un ipotetico cittadino futuro. Quali sensazioni ed emozioni ha provato mentre la scriveva?

Tante emozioni, anche tra loro contrastanti. Speranza e paura, ma soprattutto amore per il nostro pianeta e fiducia nel domani. Ho viaggiato con la mente, ho immaginato di dover lasciare qualcosa di concreto, seppur solo con una lettera, a chi verrà in futuro. Ai ragazzi, ai bambini. A chi ancora oggi non c’è, ma domani sarà protagonista. Da Sindaco ho capito che l’obiettivo di un amministratore è restituire alla comunità una città migliore di quella che viene presa in prestito. Non tutti i risultati possono essere visti subito, c’è anche da lavorare per un qualcosa che farà stare bene e meglio chi arriverà più tardi. E questo è lo spirito che deve guidarci anche quando parliamo di ambiente. 

Il messaggio contenuto nel suo libro può ispirare una grande platea di persone, influenzando le loro scelte quotidiane e promuovendo, in tal modo, un’evoluzione positiva. Cosa direbbe ai suoi lettori per incoraggiarli a rispettare e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo? 

Che ciascuno di noi può e deve essere protagonista del domani collettivo. Informazione, studio, impegno e creatività sono le marce in più per arrivare a un reale cambiamento, che superi sia lo scetticismo di chi si rifiuta di vedere cosa sta accadendo alla Terra sia il catastrofismo di chi le attribuisce un destino già segnato. Ecco perché il libro è una call to action.

Una “chiamata all’azione”, un manifesto di trasformazione ambientale che mette al centro la crescita del capitale umano e, conseguentemente, il miglioramento della vita di ciascuno. E allora rimbocchiamoci le maniche e scuotiamo le coscienze: è il momento di agire nel presente, per riprenderci il nostro futuro. Insieme, tutti insieme, si può essere protagonisti di questo grande cambiamento.

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