26 Lug 2024

Come costruire un’Europa più equa e coesa

Scritto da: Salvina Elisa Cutuli

Da circa 70 anni l'Istituto Universitario di Studi Europei è un punto di riferimento per chi crede nella cooperazione europea e internazionale e nella diffusione e condivisione dei valori sociali, etici e culturali quali strumenti di pace e benessere. Attraverso l’European Impact Office, l'Istituto pianifica lo sviluppo sostenibile dei territori per promuovere la coesione.

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Nelle ultime settimane sono stati nominati i Presidenti degli organi dell’Unione Europea, Roberta Metsola e Ursula von der Leyen sono state confermate, rispettivamente, alla guida del Parlamento europeo e della Commissione europea. È questo l’inizio di un percorso che detterà la direzione delle politiche future che verranno adottate a livello europeo e la loro implementazione negli Stati Membri. Tra queste politiche un posto importante è ricoperto da quelle che mirano al raggiungimento di una crescita equilibrata volta a perseguire una sempre migliore coesione tra benessere dei cittadini e sviluppo dei territori.

Una coesione che, come viene definita nel Trattato di Lisbona, è economica, sociale e territoriale ed è anche obiettivo e strumento per produrre uno sviluppo armonioso e ridurre il divario fra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite. 

È qui che entrano in gioco la valutazione di impatto e la programmazione territoriale, che permettono di comprendere e analizzare le conseguenze delle decisioni politiche ed economiche e delle normative sulla società per pianificare azioni lungimiranti per lo sviluppo del territorio.

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Lo IUSE ha istituito l’European Impact Office per promuovere la coesione tra i territori
I VANTAGGI DI UNA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE IN CO-PROGETTAZIONE

La programmazione territoriale consente di esaminare gli effetti diretti e indiretti delle scelte politiche sui diversi attori sociali, dai cittadini alle imprese, dalle amministrazioni pubbliche alle organizzazioni del terzo settore. L’obiettivo principale è quello di fornire una spiegazione chiara e analitica delle conseguenze delle azioni intraprese, favorendo così decisioni più informate e consapevoli.

Attraverso la programmazione si ottimizzano dunque le risorse disponibili, si riducono gli sprechi e si minimizzano gli impatti negativi sulla società, facendo in modo che lo sviluppo urbano e rurale avvenga in modo equilibrato, evitando la formazione di aree degradate e promuovendo la qualità della vita dei cittadini. È così che si possono prevenire i conflitti di interesse tra diverse attività, creando un contesto favorevole per lo sviluppo economico sostenibile, l’innovazione e la resilienza della comunità.

Molteplici sono i momenti che diventano parte integrante dei processi di progettazione, dall’analisi degli stakeholder alla classificazione del potenziale partenariato, dalla mappatura dei fabbisogni di progetto e delle competenze all’individuazione degli ambiti comuni di intervento, dalla verifica degli strumenti di progettazione allo sviluppo dei processi di monitoraggio, fino al piano di gestione degli errori e delle criticità.

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Per il Trattato di Lisbona la coesione è economica, sociale e dei territori

Processi di progettazione che si trasformano in co-progettazione quando coinvolgono più soggetti nella fase di scrittura o decisione rispetto alle iniziative da intraprendere. E i vantaggi sono evidenti. Una partecipazione diretta degli attori locali assicura, infatti, che le soluzioni siano più adeguate ai bisogni reali del territorio; coinvolgere la comunità aumenta il senso di appartenenza e responsabilità verso i progetti, favorendo una maggiore sostenibilità nel lungo periodo. Il dialogo e la collaborazione continua, infatti, aiutano a prevenire e risolvere i conflitti, favorendo un clima di fiducia reciproca, e la combinazione di risorse e competenze diverse può portare a soluzioni più efficienti ed efficaci, riducendo costi e tempi di realizzazione.

L’ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI EUROPEI E L’EUROPEAN IMPACT OFFICE PER UNA PROGRAMMAZIONE DEI TERRITORI

Negli ultimi anni in Italia si è fatta strada la consapevolezza della necessità di programmare – con lungimiranza e a partire dall’analisi dei possibili scenari – le politiche e le azioni da intraprendere per lo sviluppo dei territori, con un’attenzione a un utilizzo ottimale delle risorse europee messe a disposizione attraverso i fondi di coesione e i fondi indiretti europei.

È la missione che porta avanti da anni l’European Impact Office, un osservatorio dell’Istituto Universitario di Studi Europei nato a Torino nel 1952. Fondato in un periodo storico che a livello mondiale si presenta nella fase più acuta della guerra fredda, mentre in Europa vede un fermento di idee, ipotesi e discussioni in merito all’europeismo. A distanza di 70 anni lo IUSE rappresenta un punto di riferimento per chi crede nella cooperazione europea e internazionale e nella diffusione e condivisione dei valori sociali, etici e culturali quali strumenti di pace e benessere.

Al netto di alcuni limiti e di scelte contraddittorie, l’Unione europea è qualcosa di irrinunciabile anche per il raggiungimento di una maggiore compattezza fra cittadini e territori

Tra le attività primarie di interesse dell’Istituto c’è anche lo sviluppo dei territori con uno sguardo proteso alla programmazione territoriale e ai fondi europei. L’European Impact Office si occupa infatti di approfondimenti, studi e modellazione di scenari in tema di impatti di politiche e azioni dell’Unione Europea, di enti, operatori economico-sociali e politici, stakeholder e società. Attraverso una valutazione d’impatto, il monitoraggio di politiche e progetti e l’analisi delle conseguenze delle normative e delle attività economiche, l’European Impact Office pianifica lo sviluppo sostenibile dei territori e supervisiona l’implementazione delle iniziative per garantire efficacia e coerenza con gli obiettivi prefissati.

In un processo di pianificazione territoriale e sviluppo comunitario, la valutazione d’impatto diventa indispensabile per progettare il futuro a partire dal presente e dal passato, per adottare qualsiasi decisione e normativa tenendo conto delle possibili conseguenze. Dalle imprese ai cittadini, alla pubblica amministrazione, fino all’associazionismo, un ecosistema dove tutti interagiscano in un continuo confronto e aggiornamento.

Poter valutare i processi e i cambiamenti che si innescano è fondamentale per comprendere vantaggi e svantaggi delle scelte fatte. Maggiori saranno le informazioni a disposizione e minori saranno i margini di errore. Tra le attività principali dell’European Impact Office, infatti, vi è anche la costruzione di modelli di monitoraggio in grado di descrivere le realtà singole all’interno di un contesto complesso. Individuare gli strumenti adatti, i processi di misurazione, i modelli di analisi del dato e la fruibilità delle informazioni raccolte sono le attività necessarie per chiunque voglia immaginare, ma soprattutto programmare, il futuro dei territori.

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Le attività dell’European Impact Office si basano proprio su una programmazione territoriale utile a uno sviluppo equilibrato e sostenibile dal punto di vista socioeconomico. Un modello ormai codificato da più di vent’anni, utilizzato in tutto il mondo, sia che si tratti di piccoli centri urbani che di grandi città o aree interne. Un lavoro per i territori e con i territori che riporta al centro l’importanza del concetto di comunità. Un metodo che include la progettazione di infrastrutture, la distribuzione delle attività economiche, la protezione dell’ambiente e la promozione della coesione sociale.

Attraverso la programmazione territoriale, quindi, ogni territorio può trasformare le proprie radici culturali in una risorsa per il futuro con intelligenza e visione. Ne sono una dimostrazione alcuni progetti realizzati dall’European Impact Office, che vedono la valorizzazione di risorse naturali e culturali del territorio, come la filiera boschiva nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola o il recupero di edifici storici da convertire attraverso attività contemporanee, come per esempio, una scuola di gaming.

Progetti che hanno reso l’European Impact Office un punto di riferimento fondamentale per la valutazione e la pianificazione delle politiche e dei progetti, contribuendo a uno sviluppo territoriale più sostenibile e inclusivo grazie alla capacità di innovare e guardare al futuro che da sempre caratterizza lo IUSE. L’Istituto, infatti, da oltre settant’anni rappresenta un modello di successo nella preparazione dei funzionari delle istituzioni europee e nella progettazione di innovativi percorsi di formazione sui principali temi legati all’Europa.

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