In viaggio con Cosy for you: esplorare Napoli non è mai stato così semplice
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Campania - Troppo spesso, intraprendere un viaggio diventa un’impresa complicata per le persone con disabilità e non a causa della disabilità in sé, ma per una società che ancora fatica ad essere inclusiva e accessibile a tutti. Ascensori fuori servizio, camere d’albergo non attrezzate e trasporti inadeguati possono trasformare quella che dovrebbe essere un’esperienza di svago e divertimento in una fonte di stress e frustrazione. Per questo, attraverso la cooperativa Cosy for you, Ileana Esposito si batte per un cambiamento radicale. Fondatrice di Peepul Group, che ingloba in sé tre organizzazioni che condividono speranze e obiettivi, ha dedicato la sua vita a garantire a persone con disabilità il diritto di vivere una vita senza barriere.
Racconteremo la storia di Peepul Onlus e Peepul Onlus sport in un prossimo articolo. Qui, vogliamo concentrarci sul lavoro rivoluzionario che Ileana sta svolgendo per rendere il turismo accessibile attraverso la Cooperativa Cosy for You.
COSY FOR YOU PER UN TURISMO ACCESSIBILE A NAPOLI
L’esperienza di Cosy for You nasce in seno all’impegno che già da anni Ileana portava avanti con l’Onlus Peepul, con continui progetti volti a mappare e monitorare la viabilità delle strade e degli esercizi aperti al pubblico appartenenti alla filiera turistica, come alberghi e ristoranti. Allo stesso tempo, l’associazione si occupava di organizzare corsi di formazione per accompagnatori turistici esperti nel supporto a persone con disabilità. «Molte associazioni organizzano gite e tour con i propri soci, e anche noi lo facevamo con Peepul, ma a un certo punto mi sono resa conto che non volevo limitare questa bella esperienza all’interno dell’associazione», mi ha raccontato Ileana.
Decise così di acquisire il codice ATECO 79.1 che certifica ed autorizza lo svolgimento di agenzia di viaggio e di tour operator. «Quando nel 2017 siamo riusciti a ottenere la certificazione, abbiamo acquistato due pullmini e un’auto totalmente accessibili. Organizziamo tour che personalizziamo in base alle esigenze delle persone che li richiedono, che ovviamente cambiano in base ai desideri o al tipo di disabilità. Siamo molto bravi, ma purtroppo ancora oggi facciamo molta fatica ad arrivare al target di riferimento».
MANCANZA DI INFORMAZIONE E DI SOSTEGNO
L’organizzazione di un percorso turistico per disabili è molto meticolosa e richiede un investimento di tempo e di risorse non indifferente. Non è un’attività che può svolgere chiunque, bisogna essere preparati a rispondere a numerose esigenze che una persona disabile può avere in viaggio e, per esserlo, bisogna conoscerle. «Investiamo tantissimo nelle risorse umane che sappiano dedicarsi a un turista con disabilità e purtroppo siamo sempre in perdita. In quanto business sociale non ci sono guadagni personali, ma è la cooperativa a perdere fondi e possibilità. Per questo, speriamo di ricevere un maggiore appoggio da parte degli enti pubblici».
Ileana ha denunciato che sul portale del Ministero del Turismo Italia.it manca totalmente il filtro “turismo accessibile”. Manca dunque la possibilità, per un turista disabile di qualsiasi parte del mondo, di rintracciare direttamente strutture turistiche accessibili o intermediari. «E se non riesce a trovare una risposta sul portale nazionale, dove dovrebbe cercarla?».
Il rischio, è che senza una guida adeguata si finisca per affidarsi a persone senza competenze, andando incontro ad esperienze sgradevoli. «Io per prima sono stata una turista disabile e conosco benissimo le problematicità a cui si va incontro. Per questo lavoro affinché il turista che arriva a Napoli con Cosy for You possa lasciarsi andare a un’esperienza rilassante. Il nome Cosy deriva proprio dall’unione di due parole: “confortable” e “easy”, ovvero comodo e facile. Purtroppo, non è facile per le agenzie estere arrivare a noi. Per questo, vorrei che ci venisse data la possibilità di farci conoscere, oltre che un aiuto economico per ammortizzare le spese necessarie per un turismo accessibile», ha spiegato Ileana.
CREARE UNA RETE DI TURISMO ACCESSIBILE
In Italia, le realtà che piano piano hanno scelto di adeguarsi alle esigenze di tutti stanno aumentando sempre di più ma, sostiene Ileana, sono distribuite a macchia di leopardo e mancano interventi pubblici in grado legare queste realtà in una rete. «Vorrei creare un DAMA, un “Destination Accessible Management Organisation”, come un DMO che organizzi tutte le realtà accessibili del territorio Camopano per presentarle al pubblico, un progetto presentato all’assessore al Turismo della Campania Felice Casucci».
IL PROGETTO MUOVIAMOCINSIEME
Le difficoltà che la cooperativa Cosy for you sta affrontando non derivano dall’assenza di bisogno. Quest’anno, Ileana ha rilanciato un progetto nato nel 2004, “Muoviamocinsieme”, mirato a dare la possibilità alle persone con disabilità sul territorio di Napoli di fare una passeggiata o trascorrere una serata in pizzeria. All’epoca erano volontari ad occuparsi di accompagnare queste persone. «Durante quel progetto mi sono resa conto che c’è un enorme bisogno di questo trasporto sociale, anche per attività quotidiane come andare a fare la spesa o una visita medica, ma spesso le persone non hanno abbastanza soldi per pagare un taxi, né trovano dei mezzi di trasporto adeguati.
Grazie a un finanziamento del Ministero per le disabilità erogato dall’assessorato al Welfere del Comune di Napoli sono riuscita a rispolverare questo progetto per le municipalità 6, 8 e 9. Oggi organizziamo anche visite turistiche della città di Napoli con gruppi di disabili e anziani. Per me è doloroso constatare che c’è ancora una richiesta incredibile. Mi contattano anche da altre municipalità e non sempre riusciamo ad accontentare tutte le richieste».
UN FUTURO DI INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ
Nonostante le difficoltà, Ileana continua a lottare per ottenere riconoscimento e supporto per il suo lavoro. Supportare realtà come quella Peepul e Cosy for you significa investire in una società più equa e rompere le barriere dell’isolamento, offrendo opportunità di partecipazione a coloro che troppo spesso sono costretti a vivere ai margini ma che, ai margini, non hanno più voglia di stare.
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