Un coliving rurale come risposta al turismo di massa e allo spopolamento
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Sassari - Absentia, la Sardegna la vuole popolare di magia. Ma non di quella fatta di incantesimi e desideri che diventano realtà al primo schiocco di dita. La bacchetta magica del nuovo progetto dell’organizzazione no-profit nel nord ovest della Sardegna, è la condivisione. La creazione ovvero di un coliving rurale che guardi alla partecipazione come soluzione allo spopolamento, e alla presenza condivisa come risposta a un’assenza sempre più strutturale.
Forma di abitazione condivisa che combina spazi privati con aree comuni per promuovere socializzazione e collaborazione, quella del coliving rurale è un’esperienza di comunità che si vive in spazi rurali appunto, lontani quindi dai centri più urbanizzati. L’idea di Absentia nasce su ispirazione dal coliving rurale di Sende, in Galizia: “l’esperienza in Spagna è stata unica, è un posto magico e l’intenzione ora è quella di portare un po’ di quella magia anche a Stintino”.
GIOVANI SARDI PIONIERI DEL COLIVING RURALE
In un’epoca in cui lo spopolamento minaccia sempre più i piccoli centri sardi, un gruppo di ragazzi e ragazze dell’Isola tornano dalla Galizia con una valigia piena di idee innovative per rivitalizzare le aree rurali dell’isola. Dal 2 al 8 luglio hanno infatti partecipato a un workshop internazionale insieme a giovani dalla Serbia e dalla Spagna, a Senderiz, un piccolo villaggio spagnolo diventato modello di rinascita rurale grazie al coliving.
Il progetto, denominato GROWTH (Generating Rural Opportunities through Work, Training, and Housing), co-finanziato dall’Unione Europea, fa parte del programma Erasmus+ e vede la partecipazione dell’associazione stintinese Absentia – Exploring the Absence, insieme al partner spagnolo Sende e serbo Centar za kulturu i obrazovanje Sonta. L’obiettivo? Trasformare spazi abbandonati e rurali in spazi creativi e di coliving, attirando professionisti e remote workers da tutto il mondo nei paesi a rischio spopolamento.
L’ESPERIENZA DEI PARTECIPANTI
“È stata un’esperienza illuminante,” racconta Giada Moschella, 23 anni di Stintino. “Abbiamo visto con i nostri occhi come anche un paese di soli 20 abitanti possa rinascere grazie al coliving. Ora sogno di replicare questo modello nel mio paese.” Durante il workshop, i partecipanti hanno imparato a progettare spazi di coliving, gestire comunità, e promuovere questi progetti a livello internazionale. Giacomo Cossu, 29 anni di Aggius, aggiunge: “Ciò che mi ha colpito di più è stato vedere come questi spazi possano diventare veri e propri catalizzatori di cambiamento. Non si tratta solo di offrire un letto e una scrivania, ma di creare ecosistemi che favoriscono l’innovazione e l’imprenditorialità.”
Il potenziale per la Sardegna è enorme. Con i suoi paesi e una connettività in continuo miglioramento, l’Isola per Absentia potrebbe diventare un paradiso per i lavoratori remoti di tutto il mondo. “Immaginate Stintino, Baradili o la frazione di San Lorenzo, trasformati in hub creativi internazionali, senza perdere la loro identità,” suggerisce Fabrizio Contini, presidente di Absentia. E infatti, il progetto GROWTH non si limita alla fantasia.
COLIVING CONTRO LO SPOPOLAMENTO
Nei prossimi mesi, le persone che hanno partecipato al progetto avranno modo di lavorare per avviare progetti pilota in diverse aree della Sardegna. “Vogliamo dimostrare che è possibile creare opportunità di lavoro e di vita sostenibili anche nei nostri piccoli paesi,” afferma Contini. L’iniziativa arriva in un momento cruciale. Secondo recenti dati Istat, sono sempre più numerosi i comuni sardi che continuano a perdere popolazione, soprattutto giovani. Per l’organizzazione, progetti simili a Sende e altri coliving rurali potrebbero offrire una “soluzione innovativa, combinando tradizione e modernità”.
“Absentia nasce due anni fa da un’esigenza personale”, racconta Fabrizio Contini. “Sono di Stintino, una piccola comunità popolata da circa 20mila visitatori nei mesi estivi, da mille abitanti nel resto dell’anno. In quei tre mesi ci sono tante cose da fare, dopo di che c’è quasi il deserto. Con l’associazione vogliamo cercare di cambiare questa mentalità, dimostrando come a Stintino si possa fare imprenditoria, associazionismo e portare avanti progetti non legati al turismo di massa, connettendosi col resto del mondo”.
Grouth nasce perché un paio di anni fa grazie a un progetto Erasmus ho avuto la possibilità di conoscere Sende, primo spazio di coworking rurale nato 10 anni fa in un villaggio di 20 abitanti. Mi sono innamorato di questo progetto: loro ospitano nomadi digitali per vivere un’esperienza di un mese circondati dalla natura e a contatto con la comunità locale, col signore anziano che hai la possibilità di aiutare a sistemare l’orto e allo stesso tempo con altre persone, professionisti che vivono la con te in un posto magico”. La domanda in Fabrizio Contini è sorta spontaneamente: “ma se una cosa così bella funziona in un paesino sperduto delle campagne galiziane perché non può funzionare a Stintino?“
LUOGHI DA VIVERE INSIEME
A novembre partirà la costruzione di un progetto pilota, un piccolo coliving diffuso nel centro storico di Stintino che coinvolgerà gli operatori locali dei bed and breakfast normalmente non utilizzarti d’inverno, gli spazi pubblici del comune, del museo e dell’ufficio turistico in un’esperienza comunitaria. “Se anche solo cento persone ogni mese dovessero venire a Stintino durante l’inverno, la spinta sociale, culturale e anche creativa che ne avrebbe il paese sarebbe potenzialmente rivoluzionaria. Al momento qua passiamo 3 mesi della nostra vita a lavorare tantissimo e poi subiamo quasi una depressione, a livello sociale ed economico”.
“Il messaggio che vogliamo lanciare è che si può anche fare turismo, ma sostenibile e soprattutto, si possono portare avanti progetti sostenibili che durano 365 giorni l’anno. L’intenzione è quella di riuscire a portare un po’ della magia che ho vissuto io in questi ultimi anni di esperienze internazionali anche di coliving, riuscendo a creare qualcosa di magico anche nella mia comunità, che sia innovativo dal punto di vista sociale sociale e che sia una risposta (anche replicabile) allo spopolamento”.
Mentre i giovani sardi tornano dall’esperienza di Sende, portano con sé non solo competenze tecniche, ma una nuova visione per il futuro della nostra regione. Un futuro in cui l’abbandono lascia il posto alla rinascita, e in cui i borghi sardi potrebbero diventare luoghi di innovazione e creatività, attraendo talenti da tutto il mondo. Il progetto Growth continuerà fino a novembre 2024, con la pubblicazione di una guida pratica open source sulla creazione dei coliving rurali e ulteriori attività di formazione. In un’Isola dove la tradizione incontra l’innovazione, il coliving rurale potrebbe essere la chiave per scrivere un nuovo capitolo nella storia delle nostre comunità più remote. E questi giovani sono pronti a essere i protagonisti di una rivoluzione silenziosa.
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