30 Lug 2024

Creare consapevolezza attraverso il cioccolato: in Sardegna una cioccolateria in dialogo col mondo

Scritto da: Sara Brughitta

Creare consapevolezza attorno al cioccolato e guardare ai sapori come un linguaggio universale che rimandi sempre al rispetto dalla materia prima e dell'ambiente. Fondata da Helena Licata e Daniele Murtas, oggi raccontiamo una cioccolateria sarda che combina ingredienti locali – come la nocciola di Aritzo e l'arancia di Muravera – con cioccolato di alta qualità in un'ottica sostenibile. In questa intervista i due fondatori raccontano la mission dietro il progetto e i pilastri che lo tengono in piedi.

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Cagliari - La Sardegna è un’isola dai paesaggi fiabeschi, dove a volte le favole diventano realtà. Idiom Chocolates, cioccolateria sarda, incarna un po’ di questa magia, fondendo la passione per il cioccolato con l’amore per la terra e l’ecosostenibilità. Questo sogno, nato dall’immaginazione di Helena Licata e Daniele Murtas, è oggi una splendida realtà.

Il nome Idiom Chocolates riflette l’obiettivo dei due fondatori: comunicare attraverso il cioccolato. Helena Licata, di origine tedesca, ha maturato una vasta esperienza nell’hotellerie a cinque stelle, per poi scoprire il mondo del cioccolato a Londra. Daniele Murtas invece nasce come pasticcere, si è specializzato poi in pralineria e infine ha trovato la sua vera vocazione nel cioccolato.

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Helena Licata e Daniele Murtas
Come e quando nasce il progetto Idiom chocolate?

Ci siamo conosciuti ai tempi del Covid tramite amici in comune. Io cercavo una persona che si sapesse approcciare al mondo del cioccolato e Helena aveva il sogno di aprire una cioccolateria. Confrontandoci ci siamo resi conto del fatto che avevamo entrambi la volontà di portare il tema del cioccolato in Sardegna, ma soprattutto volevamo far conoscere il perfetto connubio fra i cioccolati che usiamo con prodotti sardi come la nocciola di Aritzo, l’arancia di Muravera oppure lo zafferano.

Perché avete scelto di aprire una fabbrica di cioccolato in Sardegna e in che modo il territorio e la tradizione hanno aggiunto valore all’idea iniziale?

Entrambi viviamo qui a Cagliari. Ho un’amica che ha una cioccolateria a Miami e ci siamo chiesti: perché non farlo anche qui? Io sono tedesca, ma dopo aver frequentato la Sardegna per dieci anni ho deciso di stabilirmi qui. C’è tanto da creare: è vero che molte persone emigrano, ma spesso altrettante scelgono di tornare per la mancanza della qualità della vita unica che si può avere qua sull’Isola. Per noi il concetto di qualità è molto importante sia da un punto di vista personale che imprenditoriale. Abbiamo fuso le varie esigenze.

Qui abbiamo la fortuna di vivere una vita con ritmi più lenti e questa lentezza è una qualità che sempre più persone stanno riuscendo ad apprezzare, che si può riflettere anche sulle scelte di vita che facciamo. Abbiamo deciso di mettere le nostre radici qui, senza però perdere di vista l’obiettivo di espanderci. L’idea che abbiamo [soprattutto Daniele Murtas, ndr] è avviare un laboratorio per creare una serie di corsi che io non ho trovato nell’Isola quando ho voluto formarmi in questo ambito. Corsi destinati sia ai professionisti ma anche a persone che si approcciano alla materia a livello amatoriale.

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Una box di cioccolatini fra cui il Sardinian Gold: cremino con arancia, mandorla e zafferano
La tradizione dolciaria sarda è variegata, ma non presenta una vasta produzione a base di cioccolato. Come è stato approdare in questo contesto?

Entrare nella pasticceria con il cioccolato è stata una sfida perché in Sardegna non c’è una cultura cioccolatiera, anche per via delle temperature; ma possiamo dire che abbiamo riscontrato una grande curiosità a livello gastronomico da parte del pubblico. Siamo profondamente convinti che il cioccolato si sposi perfettamente con prodotti locali come le mandorle, le arance e lo zafferano. In questo modo qui abbiamo la possibilità di creare un prodotto variegato, destinato a una clientela internazionale ma contraddistinto dai sapori della nostra terra. E soprattutto finanziando i piccoli e medi produttori locali, minimizzando i trasporti di materie prime e avendo dunque uno sguardo sempre attento all’ecosostenibilità.

Il trasporto è effettivamente un tema importante, anche perché siamo un’Isola e in base ne siamo a tratti “dipendenti”. Ci sono dei produttori locali di cioccolato nell’Isola o meglio è possibile coltivare cacao in Sardegna?

In Sardegna fortunatamente – e sottolineiamo fortunatamente – non è possibile. Il cacao cresce nelle zone caratterizzate da temperature equatoriali, qui non c’è il clima favorevole ed è bene che sia così.

Utilizziamo il cioccolato che i ritmi naturali scelgono di darci in una determinata stagione.

Avete un approccio sostenibile all’importazione?

Come già accennato per noi il concetto di qualità si applica a ogni ambito, ragion per cui il nostro prodotto è frutto di una serie di misure etiche ed ecosostenibili che consentono di avere un prodotto di un certo tipo. Il cioccolato che usiamo lo prendiamo da piccole aziende che hanno una modesta produzione, sono cioccolati che provengono dal Criollo [varietà di cacao molto pregiata, ndr]. Non andiamo a trattare frutti di piante create in laboratorio per soddisfare le esigenze della grande distribuzione.

Le aziende agricole con cui collaboriamo seguono determinati standard anche dal punto di vista della tutela dei contadini: ci teniamo che la nostra etica si allarghi a tutta la produzione. Il bello di lavorare con queste aziende è poi che non abbiamo un quantitativo assicurato di cacao, ma andiamo a seguire la naturalità del prodotto. Utilizziamo il cioccolato che i ritmi naturali scelgono di darci in una determinata stagione.

Ovviamente il tutto avrà un costo adeguato.

Il nostro prodotto è aperto a tutti, ma con la premessa che la base è una certa sensibilità per il tema. Il nostro obiettivo è educare, e noi in primis rispettiamo determinati standard scegliendo con cura ed etica le nostre materie prime. Successivamente trattiamo il cacao con una passione e con un amore tale che inevitabilmente i costi sono un po’ più elevati rispetto a quelli della grande distribuzione. Il valore deve essere percepito da chilo mangia, è un lusso più spirituale che economico e per noi è importante educare a un’alimentazione di qualità, che segua un processo di produzione etica. 

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Cioccolato al latte Perù San Martin

Noi vendiamo un prodotto artigianale dedicato a clienti che hanno il desiderio di intraprendere un’esperienza: nelle nostre degustazioni ci dedichiamo a ogni cliente, perché vogliamo far conoscere la materia prima, raccontiamo la storia del nostro prodotto. Facciamo vedere e vivere il frutto del cacao. Consapevoli che online è possibile avere tutto, ma siamo del parere che l’esperienza empirica e il contatto diretto con il cliente abbiano un valore inestimabile. 

Quello che vogliamo dire è però che nostro cioccolato è per tutti. Il nostro obiettivo non è  vendere: vendere è una conseguenza del nostro operato; vogliamo creare una comunità. Un sogno, un idea, un’etica che viene trasformata in prodotto. Per questo per noi raccontarne la storia è fondamentale. Idiom chocolate prende il nome proprio dalla parola idioma, perché attraverso i nostri prodotti noi raccontiamo una passione, e il cioccolato in questo caso è il nostro mezzo di comunicazione.

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