Banca Etica è la prima banca italiana a stipulare un accordo con la BEI per sostenere donne, rifugiati e sviluppo nel Mezzogiorno
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Lo scorso venerdì, 28 giugno, è stato siglato un accordo tra Banca Etica e BEI (Banca Europea per gli Investimenti) con una provvista di circa 60 milioni di euro che contribuirà a stimolare investimenti nell’economia reale per oltre 165 milioni di euro, generando un impatto positivo e duraturo nella società. L’accordo è suddiviso in tre segmenti divisi equamente a supporto di tre rispettivi ambiti specifici. Una parte sarà destinata a sostenere piccole e medie imprese guidate da donne, ridurre il divario di genere e offrire loro una maggiore opportunità di accesso a finanziamenti per lo sviluppo delle attività.
Una seconda tranche sarà destinata a progetti e servizi rivolti ai rifugiati, per permettere loro una condizione di vita migliore e favorirne l’emancipazione economica attraverso investimenti in abitazioni, istruzioni e formazione professionale. La terza parte sarà destinata a progetti promossi da piccole e medie imprese che operano per la coesione dello sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno, contribuendo a rafforzare il tessuto economico e sociale, creare opportunità di lavoro e ridurre le disparità regionali.
Non è un caso che BEI – l’istituzione finanziaria di lungo termine dell’Unione Europea, di proprietà dei suoi Stati Membri, che finanzia progetti in quattro settori prioritari: infrastrutture, innovazione, clima e ambiente, piccole e medie imprese – abbia scelto Banca Etica per questo genere di accordo. Da sempre, infatti, l’istituto bancario italiano è impegnato a finanziare l’economia sociale, sostenendo le imprese e le persone maggiormente a rischio di esclusione finanziaria. Banca Etica è l’unica banca italiana ad avere l’expertise necessaria per partecipare a un’iniziativa di questo genere.
«È importante per noi essere la prima banca italiana a stipulare un accordo con la BEI per fare ancora di più in questo campo. È un riconoscimento del know-how specifico che abbiamo sviluppato in 25 anni di lavoro per l’erogazione di servizi finanziari a favore di iniziative dal forte impatto sociale che più difficilmente trovano credito nel sistema finanziario mainstream», commenta Anna Fasano, presidente di Banca Etica.
Da 25 anni, infatti, la Banca opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di filiali e consulenti e grazie ai servizi di home e mobile banking, raccoglie il risparmio di organizzazioni e cittadini responsabili e lo utilizza interamente per finanziare progetti finalizzati al benessere collettivo. Oggi conta 48 mila soci e 92 milioni di capitale sociale; una raccolta di risparmio di oltre 2,5 miliardi di euro e finanziamenti per oltre 1,2 miliardi di euro a favore di iniziative di organizzazioni, famiglie e imprese nei settori della cooperazione e innovazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e qualità della vita, tutela dell’ambiente, turismo responsabile, agricoltura biologica, diritto alla casa, legalità.
IMPRENDITORIA FEMMINILE, I NUMERI DI BANCA ETICA
L’impegno di Banca Etica nella promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile è presente sin dall’inizio della sua attività. Nel 2022 ha lanciato il primo Prestito Obbligazionario, dal valore di 15 milioni di euro, dedicato alla crescita dell’imprenditoria femminile. Nel 2023, come riportato nel Report di Impatto 2024, ha finanziato 292 imprese femminili in Italia e in Spagna, che rappresentano il 25,5% delle organizzazioni e imprese finanziate nell’anno dalla banca, per un totale di 38 milioni di euro.
Queste imprese sono pari al 22,2% del totale e il 27% delle imprese femminili sono nelle regioni del Mezzogiorno, in linea con una politica di coesione. 82 delle 292 imprese femminili finanziate hanno usato il finanziamento per creare nuovi posti di lavoro. L’imprenditoria femminile rappresenta un fattore molto importante di inclusione economica e finanziaria di genere, così come di crescita complessiva del nostro Paese.
Se da un lato, infatti, le crisi del nostro tempo, guerra in Ucraina, crisi energetica ed effetti della pandemia, hanno determinato una riduzione delle imprese femminili (circa 6.000 in meno sul 2021), dall’altro, sono invece cresciute quelle più innovative, trainate dai settori a maggior contenuto di conoscenza. Le attività gestite da donne crescono anche nei comparti dell’istruzione (+359), della sanità (+285), delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+288). La visione femminile dell’economia e del business sarebbe un toccasana per la società e il pianeta, più plurale e meno speculativa.
BANCA ETICA E L’ACCOGLIENZA DELLE PERSONE MIGRANTI
Sempre nel 2023, Banca Etica ha finanziato per oltre 24 milioni di euro 69 organizzazioni che hanno utilizzato il credito ricevuto per finanziare direttamente un’attività di accoglienza di persone migranti. Ulteriori 15,6 milioni di euro circa sono stati accordati verso organizzazioni che si occupano in generale di quest’area d’impatto. Complessivamente Banca Etica ha erogato finanza aggiuntiva verso l’accoglienza per 40 milioni di euro. Nell’insieme, le organizzazioni finanziate da Banca Etica nel 2023, hanno accolto più di 4mila persone migranti, pari al 5% delle persone richiedenti asilo in Italia nel 2022 (fonte: UNHCR), e hanno permesso a quasi 7.800 migranti di beneficiare di attività di integrazione sociale.
Il tema dell’accoglienza dei migranti è da tempo al centro dell’attenzione di Banca Etica anche perché il fenomeno migratorio rappresenta una delle sfide più significative della nostra epoca. Di recente, si è anche concluso in anticipo il collocamento del Prestito Obbligazionario subordinato di tre milioni di euro dedicato al finanziamento delle organizzazioni impegnate nell’accoglienza diffusa dei migranti. Un segnale concreto di supporto all’inclusione e all’integrazione delle persone fragili da parte di chi sceglie la finanza etica.
«Le persone e le istituzioni clienti di Banca Etica che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario subordinato dedicato alle persone migranti dimostrano ancora una volta che c’è una domanda per investimenti realmente capaci di generare impatti positivi. Non è solo una questione di tutela dei diritti umani: come ricordato di recente anche dalla Banca d’Italia, l’economia italiana ha sempre più bisogno di accogliere e integrare nuovi cittadini di origine straniera» ha sottolineato Nazzareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica.
L’IMPEGNO DI BANCA ETICA PER LA COESIONE INSIEME ALLA BEI
Per promuovere uno sviluppo armonioso, l’Unione europea punta a rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale per ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni, con attenzione speciale alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, regioni con bassissima densità demografica e regioni insulari, transfrontaliere e di montagna. Impegno condiviso anche Banca Etica.
«Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per sostenere tre pilastri cruciali per il futuro dell’Italia e dell’Europa: la parità di genere, migliori condizioni di vita e inclusione sociale per i rifugiati, e lo sviluppo economico del Mezzogiorno – ha commentato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI –. Tramite il nostro supporto finanziario e i servizi di advisory, la BEI si impegna a sostenere l’economia reale, favorire uno sviluppo inclusivo e una società più equa e sostenibile».
Nell’ambito del programma Social Inclusive Finance Technical Assistance (SIFTA), la BEI fornirà anche servizi di assistenza tecnica gratuiti, finanziati da InvestEU Advisory Hub, che contribuiranno ad aiutare Banca Etica nell’allocazione delle risorse a favore delle piccole medie imprese guidate da donne, dei servizi per i rifugiati e delle imprese operanti nelle regioni di coesione. I programma SIFTA, dal 2022 a oggi, hanno sostenuto circa 60 operatori di microfinanza e istituti di credito che investono in imprese a forte impatto sociale in oltre 20 paesi dell’Unione Europea, supportando la preparazione di investimenti, analisi del portafoglio e la creazione di una pipeline di operazioni.
Una finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche e questo approccio può davvero fare la differenza. Lo dimostrano i numeri, lo dimostra Banca Etica.
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