Caterina Murino: “Transizione energetica sì, ma con i sardi e per i sardi”
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«Dobbiamo sicuramente cambiare, abbiamo distrutto la terra col nostro impatto per cui qualcosa dobbiamo farla per forza: la transizione energetica serve, ma va portata avanti con criterio. L’eolico potrebbe condurci a un miglioramento, se progettato però con rispetto della popolazione, dei paesaggi, della terra e di chi la attraversa e non mi pare sia quello che sta avvenendo».
Lontana dagli occhi, ma sempre vicina al cuore. Caterina Murino, attrice di fama internazionale, madrina della Mostra del cinema di Venezia 2023, nonostante abiti da vent’anni in Francia, di vivere la Sardegna non ha mai smesso. «So cosa sta accadendo, mi mandano e leggo notizie legate all’assalto eolico, e sinceramente non capisco come sia possibile tutto ciò». La sua è una posizione non contro, ma a favore; di una transizione energetica che non sia distruzione di ecosistemi e di un passaggio all’eolico sì, «ma intelligente».
«NON POSSONO COLONIZZARE E DISTRUGGERE L’ISOLA»
In tempi di comunità trasformate in presidi in difesa dei territori, azioni di resistenza passiva, sospensive e manifestazioni contro la speculazione energetica, la presa di parola è una mano tesa che cancella l’indifferenza e trasforma le proteste circoscritte in alleanze, lotte da portare avanti insieme. «Ho visto le immagini degli agricoltori che hanno fermato gli scavi di una trivella a Selargius, ma quello che mi sono chiesta è perché stia accadendo tutto ciò. Perché uno deve sedersi su una trivella per impedire la distruzione dei territori? Perché sono i singoli cittadini a dover bloccare i lavori? Sul cosiddetto assalto eolico è stata emanata una sospensiva, ma perché non c’è un effettivo fermo sui progetti?».
Gli interrogativi sul presente non mancano, uniti anche a dubbi su quale sarà l’esito di una realtà che sembra minacciare gli ambienti naturali e la quotidianità di persone e comunità che vivono in sinergia col territorio circostante. «L’eolico ad esempio potrebbe portarci a un miglioramento ma i progetti devono essere portati avanti con criterio con una eventuale realizzazione dei parchi studiata a tavolino: la Regione deve conoscere centimetro per centimetro i territori affinché il passaggio alle fonti rinnovabili non deturpi i paesaggi e non distrugga i campi oggi utili all’agricoltura e al mantenimento di tutto l’ecosistema».
I dubbi riguardano anche il timore che una ipotetica trasformazione dei luoghi naturali in parchi eolici o fotovoltaici possa generare nuove servitù. «Se la transizione energetica verrà portata avanti a regola d’arte, con rispetto della popolazione e della nostra terra, allora nessuno farà la guerra. Ma tu – società energetica o chiunque autorizzi all’assalto – non puoi venire da colonizzatore e distruggere la nostra Isola. Sono felice di leggere che moltissimi amministratori sono contrari alla svendita dei territori, che non si stia pensando solo in ottica individualista all’arricchimento momentaneo del singolo ma al futuro delle comunità, ma servono politiche più determinanti soprattutto dal governo regionale».
ALBERI TAGLIATI PER FAR PASSARE LE PALE EOLICHE, LA DENUNCIA DEL GRIG
«Ho letto anche che il passaggio delle pale potrebbe comportare il taglio di alcuni alberi, sarebbe assurdo». In merito, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha infatti inoltrato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti per evitare che siano tagliati alberi e vegetazione mediterranea per i trasporti eccezionali dei componenti per la realizzazione della centrale eolica Musei. Il tutto avverrebbe da parte della società energetica piemontese Esna s.r.l., nel territorio agricolo fra Musei e Domusnovas (SU).
Il taglio degli alberi dovrebbe riguardare gli svincoli della S.S. 130 verso la Pineta Musei e verso Vallermosa, nonché lo svincolo fra le strade provinciali 88 e 89. Lungo quest’ultima dovrebbe esser condotta anche una drastica potatura delle querce presenti, segnala il GrIG. La centrale eolica Musei prevederebbesette torri eoliche alte più di 100 metri, cavidotti, stazione di trasformazione viabilità di servizio. I lavori per la realizzazione della centrale sono già in corso, ma per l’associazione ecologista tecnicamente non dovrebbe esser difficile esperire metodologie alternative al taglio di alberi e vegetazione.
Per il GrIG, che ha lanciato la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!, “è semplicemente assurdo che debbano essere sacrificati ulteriori alberi e vegetazione mediterranea oltre al territorio oggetto dell’installazione della centrale eolica – riporta una nota – soltanto perché non si verificano modalità alternative. La speculazione energetica sta già facendo parecchi danni all’ambiente e ai contesti economico-sociali in Sardegna e in Italia“.
AZIONI A TUTELA DELL’ECOSISTEMA
«Sono azioni che minacciano l’ecosistema», prosegue Caterina Murino. «Noi purtroppo troppo spesso pensiamo di essere gli unici al mondo: la Sardegna è una terra straordinaria dove esiste una natura e degli animali specifici, che fanno parte della nostra storia e cultura. Penso che dovremmo proteggerli, essere vicini all’ambiente. Non si può pensare di poter agire deturpando anche quei terreni che magari alla vista risultano brulli, ignorando che siano casa per tanti animali. Mi auguro politiche diverse, di coabitazione con gli animali».
La mancata cura verso le conseguenze che eventuali azioni a danno dei territori potrebbero avere sulle specie animali che li abitano, è per Caterina Murino ulteriore elemento di critica verso l’assalto energetico. «Purtroppo vediamo gli animali come prodotti e non come parte del nostro ecosistema. Io sono cambiata, ho capito nel tempo che c’era un mondo che vedevo, che era al mio fianco ma che non avevo mai compreso: quanto ci interessiamo a cosa vivono, cosa provano gli animali? Mi auguro che pian pianino in Sardegna possa crescere una concezione diversa, per una vita pianificata con non contro gli animali».
PER UNA TRANSIZIONE ENERGETICA COMUNITARIA
Al momento, sono più di 800 le richieste di allaccio in Sardegna a impianti di produzione di energia rinnovabile alla rete elettrica nazionale. La giunta regionale sarda ha approvato un disegno di legge per arginare l’assalto energetico ma nel frattempo, le cronache continuano a raccontare una corsa al sole e al vento senza freni: la Cina ha acquistato 1000 ettari di Sardegna per costruire un mega parco fotovoltaico e il Tar ha detto sì a ben 24 ettari di 24500 pannelli fotovoltaici vicino alla reggia di Barumini.
In conclusione, contro la speculazione energetica Caterina Murino si unisce a chi chiede uno stop all’assalto con un appello: «Questi 18 mesi sono importanti per rispondere all’invasione, la Regione deve presentare una vera mappa dei luoghi che tenga conto delle necessità del territorio. Non voglio dire no all’eolico e ancor meno alla transizione energetica: dico sì, ma con criterio. La terra non è nostra proprietà, non possiamo piantare pale eoliche ovunque. La transizione energetica ci deve essere, ma con i sardi e per i sardi».
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