Oltre la paura: Trame di legalità tra festival, antiracket e normalità – Calabria sarai Tu #1
Seguici su:
Catanzaro - «Non abbiamo mai subito atti intimidatori. Chi denuncia pizzo, estorsioni o usura diventa più forte. Ogni tanto mi chiedono: “Ma tu non hai paura a venire qua tutte le mattine?”. E la risposta è “no!”. Non ho mai avuto paura e non c’è mai stato nessun episodio. I soci dell’associazione antiracket, una volta divenuti soci, non hanno mai subito intimidazioni».
Inizia così la nostra chiacchierata con Maria Francesca Gentile, content manager e ufficio stampa della fondazione Trame ETS. Selena Meli e io ci troviamo a Lamezia Terme, presso la sede di Civico Trame e dell’Associazione Antiracket Lametina. Civico Trame organizza proprio quel Trame Festival di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana e che vivrà la sua tredicesima edizione nei prossimi giorni, dal 14 al 18 giugno.
Il nostro incontro con Maria Francesca è avvenuto a inizio maggio in occasione del nostro nuovo viaggio nella Calabria che Cambia. Con questa intervista e in particolare con il video che è contenuto in questo articolo, inauguriamo il racconto a puntate di questo viaggio che abbiamo voluto intitolare Calabria sarai Tu, un altro immaginario per la Calabria.
Le parole riportate in apertura di questo articolo riassumono il senso profondo del lavoro che le due organizzazioni, l’Associazione Antiracket Lamezia Onlus e Civico Trame portano avanti da ormai molti anni a Lamezia. Tutto ha inizio nel 2005 con la nascita dell’associazione, poi nel 2011 con la prima edizione del Trame. Festival dei libri sulle mafie e “infine” nel 2012 con la nascita della fondazione. Ripercorriamo quindi gli spunti più importanti emersi dalla nostra chiacchierata e non presenti nel video e ci soffermiamo su come Lamezia sintetizzi i due immaginari della Calabria, quello decadente e violento e quello in fermento e trasformazione.
L’ASSOCIAZIONE ANTIRACKET DI LAMEZIA E IL CORAGGIO OLTRE LA PAURA
Tutto inizia con la nascita dell’Associazione Antiracket di Lamezia nel 2005 grazie al lavoro dei 13 fondatori. In precedenza la città calabrese era stata segnata da una serie di fatti drammatici, dagli omicidi di due netturbini a colpi di kalashnikov nel 1991 per lotte tra cosche mafiose passando per l’uccisione dei coniugi Aversa-Prevenzano che dà il via alle stragi di mafia nel 1992, continuando con tanti episodi di violenza e soprusi.
Secondo Maria Francesca, una svolta nel sentire comune si è avuta dopo un incendio di tre giorni ad un capannone contenente pneumatici: «Ognuno di noi ha purtroppo memoria di bombe, soprusi. C’è stato un episodio particolare che ha fatto crescere tra nella comunità lametina la voglia di unirsi e dire basta: un grosso incendio ad un capannone con molti pneumatici che rimase fumante per giorni», racconta.
«La città si mobilitò, scendemmo in piazza anche noi che andavamo ancora a scuola. Ci fu una serrata di tutti i commercianti coordinati dall’Associazione Antiracket Lametina e da lì c’è stato un risvegliarsi delle coscienze contro questo fenomeno. In seguito è diventato più “facile” scendere in piazza ogni anno a giugno per parlare di mafia e fare i nomi di alcuni clan senza avere più paura. Ogni 24 maggio inoltre partecipiamo alla giornata della memoria in onore dei due netturbini e di tutte le vittime di ‘ndrangheta che non hanno ottenuto giustizia».
LA NATURALE CONVERGENZA SU SPAZI RECUPERATI E FESTIVAL CULTURALI
Già: il coraggio, la testimonianza. Da tutta la nostra chiacchierata emerge come il lavoro dell’associazione antiracket e quello di Civico Trame e del Festval siano profondamente legati. Da un lato si aiuta chi denuncia, dall’altro si creano le condizioni per cambiare le cose a livello sistemico. «Oggi ci sono le associazioni che non ti lasciano da soli quando denunci. È fondamentale perché subentra la paura per la tua famiglia. In tanti denunciano dopo un lungo periodo sotto minaccia e arrivano alla denuncia esasperati dalla situazione, magari dopo anni. Ma una volta denunciato, tutto cambia».
L’associazione antiracket di Lamezia ha reso possibile anche la presenza di altre associazioni del territorio calabrese, come quello di Cosenza, e ospita uno dei tre sportelli calabresi antiracket. Nella stessa sede – che è quella di Civico Trame – troviamo però anche una biblioteca, studenti che ogni giorno vengono a formarsi e approfondire, incontri di associazioni di vario genere, attività culturali di tutti i tipi.
Come spesso accade in questi casi, la scelta della sede non è stata causale. Era nata come un centro anziani per poi essere presto abbandonata. Con il lavoro dei soci dell’associazione e di tanti volontari è stata ristrutturata e sistemata e dal 2017 contribuisce a rivitalizzare un quartiere considerato periferico e che ha conosciuto una nuova vita.
CIVICO TRAME (A SCUOLA) TUTTO L’ANNO!
Maria Francesca lavora per la Fondazione e ne è felice: «È una grossa fortuna per me lavorare per una fondazione culturale in Calabria e in particolare ella mia città. Lo vivo come un dovere morale e civile che ho io come molti altri giovani lametini. Viviamo un senso di riscatto e rivalsa per i soprusi che ancora oggi fanno le mafie e siamo mossi da una voglia di riscatto del nostro territorio».
«Il festival – continua – è il nostro progetto più grande ma nel tempo abbiamo sviluppato molte altre attività. Tra queste, Trame a scuola che porta i temi e i valori del festival nelle classi del lametino di ogni ordine e grado e anche fuori dalla nostra provincia! Ogni anno portiamo dei testi selezionati e iniziamo i ragazzi a un percorso di lettura ed educazione alla legalità al termine del quale possono incontrare gli scrittori e i giornalisti. Ai più grandi offriamo anche l’opportunità di confrontarsi dal vivo con testimonianze dei soci dell’associazione che hanno denunciato».
LAMEZIA TRA DUE IMMAGINARI
«In questo periodo – confida Maria Francesca – Lamezia vive un grandissimo fermento culturale. Ci sono tante associazioni e luoghi in cui diffondere cultura. Quello che cerchiamo di fare è dare un’alternativa. In questo momento in città non c’è un cinema ma ci sono una libreria, molte associazioni teatrali e un sistema bibliotecario molto attivo. Ci sono inoltre molte realtà di giovani che hanno voglia di fare e impegnarsi. Al festival partecipano ogni anno centinaia di volontari e ogni persona che siede in piazza a parlare di mafie cambia un pezzetto di mondo. Contrariamente a quanto si possa pensare Lamezia è molto attiva e si fanno tante cose belle».
E noi siamo felici di raccontarle. Perché, come dice il titolo di questa serie di articoli, la Calabria – come l’Italia e il mondo, eri tu, sei tu e sarai Tu!. Il festival ospita scrittori, giornalisti, studiosi che si occupano di mafia. «Ogni anno accogliamo centinaia di volontari locali e anche che vengono da fuori. Molte persone si prendono le ferie apposta o tornano dall’erasmus a Lamezia appositamente. Abbiamo ospitato anche molti volti noti. Partecipano al festival anche artisti impegnati e non ci siamo fermati nemmeno con la pandemia – lo facemmo on line», racconta Maria Francesca.
Oggi la direzione artistica è di Giovanni Tizian – giornalista di Domani, calabrese di Bovalino e figlio di una vittima innocente di ‘ndrangheta –, che oggi guida il festival. La sua impronta di giornalismo investigativo si sente! Il circuito che ruota intorno al festival collabora con Fondazione Trecani cultura, Legambiente, Confcommercio, il sindacato di giornalisti cinematografici italiani per il riconoscimento del nastro della legalità e del premio Roberto Morioni per il giornalismo investigativo.
Inoltre Trame ha contribuito alla nascita della rete delle culture, che unisce gli enti del terzo settore di fronte alla nuova normativa. «E nel 2023 abbiamo contribuito alla nascita della rete dei festival antimafia italiani, insieme a Restart, Legalitria, Raccontiamoci le mafie e Noi contro le mafie. Infine, Trame fa parte della rete dei festival del sud, che unisce le principali manifestazioni letterarie del sud Italia», conclude Maria Francesca.
Leggi anche l’intervista al direttore artistico di Trame Festival.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento