Pachacanta, il festival di musica medicina per riconnettersi con natura e spiritualità
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Livorno, Toscana - Irene, Giusy, Susanna, Marta, Erica. Sono loro la forza generatrice che alimenta Pachacanta, il festival di musica medicina giunto alla sua quarta edizione che attraverso parole e note, con la campagna toscana come palcoscenico, si propone di essere punto e momento d’incontro per percorsi di crescita e consapevolezza personale e collettiva.
Un crogiolo di tradizioni, culture e diramazioni spirituali diverse, provenienti da ogni parte del mondo, che proprio qui trovano una sintesi peculiare. E lo fanno in maniera trasversale nel corso dei quattro giorni di festival – dal 4 al 7 luglio –, che saranno animati da momenti comunitari, concerti, laboratori, cerimonie, spazi accoglienti per le anime e per i corpi che a Pachacanta si incontreranno. Ho fatto una chiacchierata con le cinque organizzatrici per saperne di più.
Partiamo dal nome e dal simbolo di Pachacanta, che richiamano concetti come la Terra, la forza generatrice, il femminino sacro, la vibrazione. Come li avete scelti e perché?
Abbiamo scelto un nome che potesse rievocare quello che per noi significa il Festival di Musica Medicina, legato alle qualità della Madre Terra: il potere e la sacralità del femminile. Celebrare le qualità come la fertilità, la creatività, l’intuizione, la guarigione, la musica e la cura. Ispirate anche dal fatto che nella scorsa edizione e in questa siamo cinque donne che portano avanti questo sogno.
La musica ha un potere evocativo fortissimo in ogni suo aspetto, ma la musica medicina forse ancora più di altre forme di espressione musicale; potete descriverci le sue caratteristiche?
La musica medicina è un genere musicale utilizzato per promuovere la guarigione e il benessere. È caratterizzata da suoni naturali, strumenti tradizionali, canti e mantra, frequenze terapeutiche, ritmi lenti e testi che aprono la coscienza. È impiegata in contesti come terapia del suono, meditazione, yoga e cerimonie spirituali. È un tipo di musica che amplia la connessione con il nostro cuore, il nostro Sé superiore, la cura di noi stessi, facendoci sentire in comunione con il tutto.
Volete raccontarci gli aspetti salienti del programma, delle persone che interverranno come ospiti e delle attività previste?
Pachacanta è improntato principalmente sulla musica medicina e il suo aspetto curativo. Saranno presenti vari artisti nazionali e internazionali che portano il loro bagaglio musicale che comprende studi ed esperienze spirituali che li hanno portati a comporre brani musicali inerenti alla cura dello spirito e del corpo. Il tutto è contornato da workshop esperienziali per fare connettere le persone alla propria spiritualità, al proprio potere personale, al canto, alla danza, alla guarigione, all’ arte e alla creatività.
Saranno presenti anche operatori olistici che offriranno i loro trattamenti basati sempre sulla guarigione su più livelli, anima, corpo, mente e spirito. Ci accompagneranno anche alcuni esponenti di tradizioni native di varie parti del mondo, portando cerimonie spirituali per connetterci con gli elementi della natura, la Pacha Mama, il Grande Spirito. L’ultimo giorno ci sarà un cerchio dedicato a loro e alla condivisione di vari cammini spirituali e lignaggi ancestrali, dove le persone che parteciperà non potranno interagire con loro e portare le loro domande e curiosità.
Il primo giorno per connetterci con l’energia del posto e aprire uno spazio di cura, faremo una rituale di apertura di ringraziamento, portando canti attorno al fuoco accompagnati dalla medicina del Cacao. Ci sarà anche uno spazio creativo dedicato ai bambini, un ottimo ristorante vegetariano e un chai shop dove gustare ottimi dolci e bevande analcoliche a base di cacao e ingredienti naturali e nutrienti per il corpo e l’anima.
Come sono andate le passate edizioni?
Ci sono state tre edizioni passate di Pachacanta, tutte con lo stesso filone ma con dettagli un po’ diversi. Tutte le edizioni sono state seguite da molte persone che volevano passare dei giorni in un ambiente rilassante, armonioso, stimolante, nutriente, dove la musica era un ponte di connessione con le varie proposte e attività presenti. Abbiamo sempre scelto luoghi molto accoglienti e nella natura dove ci si potesse sentire a casa, in famiglia.
Oltre al festival svolgete attività anche durante l’anno?
Oltre al festival ognuna di noi organizzatrici propone degli incontri e dei ritiri dove vengono riproposte gli stessi temi ma sviluppati in maniera diversa, più intima e più specifica per il tipo di lavoro che si svolge. Questo anno vorremmo portare il Festival alle Canarie, a Tenerife, nel periodo di Natale e fine dell’anno per tessere in nuovi territori e culture.
Pensate che sia possibile mettere in atto uno stile di vita che sappia lasciare spazio anche all’ascolto profondo, alla riconnessione con gli elementi naturali e spirituali anche nel contesto contemporaneo, urbano, artificiale e spesso frenetico? Se sì, come?
Sì, è possibile partendo dalla ricerca personale, dalla cura e alla connessione col proprio Sé interiore, dal lavoro personale con sé stessi per poi esplorare uno stile di vita più autentico e naturale. Riunirsi in clan, in comunità dove vivere a contatto con la natura, che ci fa da maestra, in un approccio semplice alla vita, rispettoso di tutto ciò che ci circonda e delle nostre relazioni. Ritornare alle origini, prendendosi cura delle famiglie e dei bambini, con il supporto di tutto il villaggio. Supportare e fare crescere le nuove generazioni con una consapevolezza diversa, per creare insieme un mondo migliore.
Che consiglio rivolgereste alle persone che vorrebbero partecipare al festival o hanno già deciso di farlo?
Il consiglio è quello di prendersi quattro giorni per sperimentare tutto questo: il sentirsi in famiglia, in unione con il tutto, con la terra, il cielo, gli elementi, facendosi trasportare e cullare dalla musica, in un viaggio fuori dal tempo nel flusso della vita.
Per info e iscrizioni clicca qui.
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