Viaggio nella falegnameria che trasforma gli scarti del legno in pezzi unici di artigianato
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Creare opere d’arte da materiali di scarto non è di certo una novità; sempre più di frequente il tema dell’ecosostenibilità e del riciclo creativo entrano anche nell’ambito artistico. Tuttavia, la Valegnameria in questo panorama si distingue. Valentina Musiu è la sua fondatrice. Falegname di 44 anni, il suo progetto consiste nel trasformare scarti di legno in meravigliose opere a rilievo: ciò che normalmente verrebbe buttato tra le sue mani prende nuova vita, si fa più liscio, colorato e definito e assemblato ad altri “scarti” diviene pezzo di artigianato.
Le sue creazioni spaziano dai pannelli decorativi a rilievo, ai quadri, alle statuine nuziali e alle decorazioni per l’infanzia, tutti accomunati dall’uso sapiente del legno. Ogni pezzo non è solo un oggetto decorativo, ma un’opera che racconta una storia di sostenibilità e rinascita, secondo la filosofia che non guarda al rifiuto come oggetto privo di valore, ma come materia da declinare secondo il linguaggio dell’arte.
CAMBIO VITA: DA RESTAURATRICE A FALEGNAME
Potrebbe sembrare l’unione tra il suo nome e la sua professione – la Valegnameria di Valentina Musiu – ma dietro l’insegna c’è un’origine più personale: «Sono dislessica – racconta – e ho sempre avuto delle difficoltà a scrivere il mio nome perché confondevo le due lettere, così ho deciso di chiamare in questo modo il mio progetto». La Valegnameria esiste dal 2017 e si divide fra Muravera e Roma: segue l’onda della sua titolare che abita tra le due sponde del Mar Tirreno, ma nasce in Sardegna.
Valentina Musiu una volta terminati gli studi ha lavorato a Bologna come restauratrice edile. Dopo il terremoto del 2012 è stata trasferita in una falegnameria e in seguito a questa esperienza si è specializzata in restauro del legno ottenendo poi la qualifica regionale come falegname. All’età di 36 anni decide però di lasciare la città emiliana, voltando le spalle a quella che poteva apparire una situazione stabile per tornare in Sardegna, a Muravera, e mettersi in proprio. «Ero stanca di sottostare alle dipendenze degli altri», dice. E poi aveva un progetto in mente: realizzare prodotti artigianali in legno.
Convinta di non saper disegnare, inizialmente copiava dei disegni. La creatività viaggia però spesso di pari passo con l’ingegno e in questo caso la via d’uscita è stata, essendo anche tecnica dei laboratori didattici, applicare su se stessa le strategie di semplificazione usate nell’insegnare il disegno ai bambini. «Dal 17 febbraio del 2017 ho smesso di copiare i disegni e ho realizzato io i miei, creando tutta la linea sarda», racconta.
Ancora una volta, le sue esperienze pregresse confluiscono nel progetto: «Per dieci anni ha lavorato in un museo di costumi sardi a Muravera», spiega Musiu; questo le ha consentito di acquisire una profonda conoscenza degli abiti tipici sardi. Tra le mura della Valegnameria diventano figure geometriche semplici, dove il colore e i rilievi contribuiscono a definire la rappresentazione.
LE OPERE DELLA VALEGNAMERIA
Valentina Musiu racconta la sua Valegnameria come «un insieme di tutto quello che mi piace». Le opere, realizzate da scarti di falegnameria, sono composte da figure formate da tratti semplici e decisi, che si sovrappongono creando dei rilievi; i colori sono vividi e netti, senza sfumature e ghirigori. La prima collezione a essere realizzata con suoi disegni è quella sarda, che ha trovato un apprezzamento maggiore nella popolazione non isolana «perché vengono reinterpretate con linee essenziali, dando risalto al colore del costume tipico in questione, e offrendo un alternativa alla classica statuetta in sughero».
I soggetti delle sue creazioni sono tra i più svariati e abbracciano varie tematiche come quella civile: ad esempio la composizione in onore di Regeni; proprio in merito Valentina Musiu dichiara che «questa realizzazione mi rende molto fiera, perché è stata regalata alla madre del giornalista». Le sue mani per assemblano anche i volti di personaggi simbolo del nostro secolo: fra le sue opere si possono annoverare i volti più prestigiosi del cantautorato italiano come ad esempio Francesco Guccini, Fabrizio De André, ma anche della cultura pop come Mina.
Non mancano le icone femministe, da Frida Kahlo a Michela Murgia. In merito, la sensibilità e vicinanza artistica alla lotta femminista arriva anche in quanto Valentina Musiu ha potuto toccare con mano i pregiudizi relativi alla professione di falegname: «Come quando vado a comprare il legno e viene immediatamente guardato il mio compagno, dando per scontato che una donna non possa essere falegname».
COLLABORAZIONI CERCASI
Il materiale per realizzare le opere proviene da scarti di falegnamerie che altrimenti, finirebbero bruciati. Valentina Musiu si reca dal falegname e acquista a prezzo quasi irrisorio i residui dell’attività, da cui nascono le sue opere. In Sardegna però la ricerca di falegnami con cui collaborare è ardua: le aziende con cui collaborava hanno cessato l’attività, e nella zona di Muravera sono pochi ad esercitare ancora questa professione. «Ma mi è capitato anche di interfacciarmi con falegnami che non si sono mostrati disponibili per questo tipo di riutilizzo degli scarti».
A Roma invece ha trovato un falegname di fiducia che è diventato il suo principale fornitore. Ma il ciclo di vita del legno non finisce qui: gli scarti dell’attività vengono poi donati a un’associazione culturale sarda, dove vengono utilizzati durante laboratori per bambini. Questi laboratori offrono ai più piccoli l’opportunità di sviluppare manualità, creatività e immaginazione, attraverso il gioco col legno.
In questo modo, un materiale facilmente reperibile e a basso impatto ambientale come il legno diventa parte integrante della vita dell’uomo sin dalla tenera età. Attraverso questi utilizzi, dai laboratori per l’infanzia ai pezzi di artigianato, grandi e piccoli vengono sensibilizzati sulle tematiche ambientali e arricchiti nelle loro esperienze ludiche, scoprendo il valore del riuso e dell’artigianato e coltivando a qualunque età una maggiore consapevolezza ecologica.
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