6 Giu 2024

Educatore e addestratore cinofilo. Due profili in contrasto?

Scritto da: Daniel Tarozzi

Siamo tornati a intervistare Alessandra Monti, esperta cinofila, in occasione della promozione del nuovo corso educatori/addestratori cinofili di cui è direttore tecnico. Con Alessandra, che abbiamo ospitato diverse volte sulle nostre pagine, abbiamo affrontato le differenze e i punti di similitudine tra queste fondamentali figure e ci siamo chiesti se e come approfondirle.

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Lecco, Lombardia - «Non possiamo pensare di maturare un cambiamento senza lo sforzo di confrontarci con la nostra concezione del mondo e della vita». Con queste parole di Alessandra Monti si concludeva il nostro ultimo incontro riportato in un articolo dal titolo eloquente: “A tu per tu con il nostro cane: al via un percorso che unisce saperi scientifici e intuitivi”. In quella chiacchierata, Alessandra mi presentava il master – che sto avendo il piacere di frequentare – in cui all’approccio cinofilo professionale venivano affiancati “saperi altri”, in un percorso circolare che non ha né un inizio né una fine, ma come un cerchio ci porta ad approfondire sempre di più il nostro rapporto con i cani, con noi stessi e quindi con la vita.

D’altronde, ancor prima avevo intervistato Alessandra in occasione della pubblicazione del suo libro Cane Lupo Animale Guida. Il titolo del pezzo? “Come farsi educare da un essere speciale”. Ecco, con queste prime righe vi ho ricordato e ho sintetizzato il lavoro e il pensiero di Alessandra. Un approccio complesso, sistemico, cinofilo, spirituale, che mette al centro le qualità e gli spunti di vari mondi anziché sottolinearne le differenze.

Tutto questo è alla base della terza edizione del Corso educatore e addestratore cinofilo che partirà tra qualche mese in provincia di Lecco e che, attraverso 15 weekend e 240 ore di formazione, porterà gli iscritti e le iscritte a scoprire il mondo della cinofilia nelle sue varie aspettative. Ne ho parlato con Alessandra, approfittando dell’occasione per fare un po’ di chiarezza su cosa voglia dire essere un educatore, un addestratore o più in generale un esperto di cinofilia. 

addestratore cinofilo
Foto di Simone Alessandri
PERCHÉ UN CORSO DI QUESTO TIPO?

Alessandra si occupa di cinofilia da molti anni. 25 anni fa, quando sono arrivati in Italia i primi cani lupo cecoslovacco, lei – da sempre appassionata di lupi e cavalli – ci è entrata in contatto e nel tempo è divenuta “nota” per il lavoro con questo tipo di cani. Il corso però non ha nulla a che fare con una specifica razza, ma è un corso introduttivo ai mondi della cinofilia per persone che non hanno già esperienze di questo tipo o che hanno affrontato alcuni aspetti, ma vogliono un quadro più ampio.

«Il corso che io e Simonetta Rigamonti abbiamo organizzato e che si tiene presso il Centro Cinofilo Spirito Libero asd di Molteno nasce dalla voglia di mettere insieme quanto in questi decenni abbiamo appreso sul mondo dei nostri amici a quattro zampe. Lo spirito che ci ha mosso è stato mettere al centro la qualità. Né io né Simonetta “campiamo” grazie a questi corsi e ciò ci permette di offrire un programma davvero ampio e ricco di docenti diversi ad un prezzo contenuto rispetto a percorsi analoghi». 

«Il corso – che prevede, durante i circa 14 mesi e i 15 weekend in presenza, tre esami di abilitazione teorico-pratica e richiede almeno il 90% di presenza – affronta il duplice punto di vista, quello dell’educatore cinofilo e quello dell’addestratore, con la consapevolezza che uno non può “vivere” senza l’altro», aggiunge Alessandra.

addestratore cinofilo
Foto di Simone Alessandri
EDUCATORE E ADDESTRATORE CINOFILO, DUE MONDI INCONCILIABILI?

Da educatore cinofilo, quale sono, ho un po’ di prevenzione verso il mondo degli “addestratori” cinofili. O meglio, non ho nulla verso chi – mettendo al centro l’esigenza del cane – costruisce percorsi tesi a realizzare le sue motivazioni di razza e magari contemporaneamente stringe la relazione giocando e costruendo attività anche agonistiche, ma mi spaventa il concetto di “addestrare” tutto teso a performance, premi, obiettivi. Ho trovato quindi molto interessante il punto di vista di Alessandra, che introduce il mondo dell’addestramento in un contesto di autentico rispetto del rapporto tra umano e cane e più in generale mette al centro i bisogni autentici del cane stesso.

Riporto qui quanto descritto nel programma del corso:

Con la parola educazione intendiamo:

  • “Prendere una postura che rende possibile l’ascolto quindi riconoscere la mia vibrazione e quella del mio cane. Imparare a prendermi cura di me, del mio cane e del contesto in cui viviamo”.
  • La promozione delle caratteristiche specifiche, delle capacità individuali del cane fino alla loro piena manifestazione
  • L’azione del compagno umano verso il cane nel duplice senso della cura materiale e dell’intervento volto a «far crescere» e «provvedere all’altro»
  • Predisporre attività che mirano allo sviluppo e alla crescita del binomio

Portiamo l’attenzione sull’approccio zooantropologico, cercando di migliorare l’interazione che c’è tra il cane e il suo ambito sociale e famigliare

Con la parola addestrare intendiamo:

  • “Rendere destro, capace, abile un cane nell’eseguire un determinato compito per il quale mostra una naturale attitudine. Quindi l’addestratore è colui che insegna, prepara e forma il binomio per una certa mansione o un certo ruolo. L’addestramento non è solo a fine sportivo. L’obiettivo principale è quello di creare uno “spazio” dove il cane possa esprimere le sue attitudini, valorizzare certe sue caratteristiche e appagare i suoi reali bisogni”

«Abbiamo unito questi due termini – educatore/addestratore – non perché siano sovrapponibili, ma perché secondo noi non si può essere educatore senza essere addestratore cinofilo e viceversa. Le reciproche competenze sono fondamentali e complementari», mi spiega Alessandra. 

«L’educatore svolge un lavoro di ascolto su sé stessi e sul cane nel contesto in cui si vive. Per questo, all’interno dei nostri moduli, ci sono delle ore di psicologia, degli incontri di comunicazione col proprietario, tenuti da una counselor e si porta l’attenzione sull’approccio zooantropologico, cercando di migliorare l’interazione che c’è tra il cane e il suo ambito sociale e famigliare costruendo una relazione col cane che possa portare delle evoluzioni o degli effetti positivi anche sull’essere umano».

addestratore cinofilo
Foto di Simone Alessandri

«E poi c’è una parte incentrata sull’addestramento, che non è un parolaccia! Anche io mi addestro quando svolgo una determinata pratica in palestra, facendo qualcosa che mi porta a star meglio. Nell’addestramento proponiamo sia l’approccio cognitivo che quello comportamentale. L’obiettivo è permettere al cane di esprimere le proprie attitudini. Il nostro approccio è simile a quello della medicina integrata, che appunto integra diversi punti di vista, metodi e pratiche». 

ALCUNE INFORMAZIONI PRATICHE

Il corso inizia a fine settembre 2024 e termina a novembre 2025. Superati i tre esami e raggiunta la frequenza – in presenza – del 90% delle lezioni, si consegue la qualifica di educatore ed addestratore ACLI, ente riconosciuto dal CONI. Il corso si svolge a Molteno, provincia di Lecco, in Lombardia. 

Per avere maggiori informazioni e iscriversi, clicca qui.

Per saperne di più scopri anche la nostra guida al benessere animale.

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