13 Giu 2024

“Festival delle città bambine”: a Scampia un’occasione di condivisione e crescita

Il prossimo fine settimana Scampia diventerà "capitale dell'infanzia", ospitando il Festival delle città bambine. Laboratori, incontri e dibattiti, parate e workshop su tantissimi argomenti saranno tenuti da ospiti provenienti da tutta Italia e coinvolgeranno l'intera cittadinanza in un evento pensato per celebrare l'inclusione e il benessere dei più piccoli.

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Campania - Avrà inizio a partire da sabato 15 giugno, il Festival delle città bambine, evento conclusivo del progetto nazionale Ip Ip Urrà – Infanzia prima, che fino a lunedì prossimo trasformerà Scampia nella “capitale dell’infanzia”. Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

«Il titolo scelto, “le città bambine”, sottolinea la volontà di proporre una riflessione collettiva sul concetto di città a misura di bambino e di bambina. Il festival mira a creare delle occasioni che consentano di sviluppare azioni significative per il benessere e per la trasformazione degli spazi in termine di bellezza e di cura», ha dichiarato Barbara Pierro, dell’associazione Chi rom e chi… no, a capofila del progetto. «È un festival rivolto alla città, che mette al centro i temi dell’educazione e della pedagogia, ma che mira a coinvolgere non solo bambini e famiglie, ma tutta la cittadinanza».

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IL FESTIVAL DELLE CITTÀ BAMBINE: LA CONCLUSIONE DI UN PERCORSO DI INCLUSIONE

Il progetto Ip Ip Urrà – Infanzia Prima ha avuto inizio nel 2020 e in questi quattro anni di attività ha coinvolto bambini e bambine, italiani e stranieri, genitori e adulti di riferimento in più di 400 iniziative, tra percorsi educativi, eventi, laboratori e feste di quartiere, tutte finalizzate a promuovere l’inclusione e il benessere dei più piccoli. L’iniziativa ha interessato tantissimi partner, enti e scuole su dieci regioni italiane.

Ip Ip Urrà si è posto l’obiettivo di celebrare la famiglia e la comunità come pilastri fondamentali per il benessere dei bambini, specialmente quelli più piccoli e vulnerabili, per fare in modo che ognuno di loro potesse contare su adulti consapevoli, pronti a guidarli attraverso percorsi di crescita e formazione e promuovendo la partecipazione e la solidarietà reciproca tra le famiglie.

L’informalità, il gioco e i talenti individuali sono stati al centro di tutte le strategie del progetto, che si è impegnato anche per valorizzare la cultura del dono.

Il progetto, oltrepassando le barriere tradizionali, mirava a raggiungere bambini e adulti che, vivendo nei rioni e nelle periferie delle città, sono spesso esclusi dai servizi educativi. Con strumenti semplici e innovativi, come il gioco nei luoghi informali e la cultura dello stare insieme, Ip Ip Urrà ha voluto creare spazi dove i bambini potessero coltivare le loro aspirazioni e desideri. Questi spazi hanno permesso ai piccoli di scoprire e valorizzare i loro talenti nascosti e di sperimentare l’importanza del fare insieme e per gli altri. L’informalità, il gioco e i talenti individuali sono stati al centro di tutte le strategie del progetto, che si è impegnato anche per valorizzare la cultura del dono.

L’EVENTO FINALE A SCAMPIA

L’epilogo di tutto questo non poteva che essere una festa aperta a tutta la città, un vero e proprio festival, dalla durata di tre giorni, durante il quale Scampia accoglierà famiglie provenienti da tutta Italia e da diverse parti del mondo. Genitori e bambini, operatori e cittadini di tutte le età, avranno l’opportunità di partecipare a laboratori, parate, incontri e workshop, esplorando numerosi argomenti e impegnandosi in attività artistiche, motorie, musicali ed esperienziali.

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Illustrazione di Clelia LeBoeuf 

Gli ospiti attesi per il festival delle città bambine sono circa 150, tra scrittori, educatori, pedagogisti, muralisti e tanti altri. Per accogliere loro e per ospitare le attività del festival, sono state coinvolte numerose realtà cittadine: due alberghi, una residenza religiosa e il Centro Chikù cibo e cultura che fungerà da campo base.

Le realtà territoriali si fonderanno con quelle nazionali, come nel caso del gemellaggio tra l’orchestra Musica Liberi Tutti di Scampia e la genovese TrillArgento. Il Festival delle città bambine rappresenta un’opportunità unica per creare connessioni tra le esperienze educative e sociali del territorio e quelle di altre zone d’Italia, favorendo lo scambio di conoscenze, idee e buone pratiche tra diverse realtà regionali.

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IL CONVEGNO ALLA FEDERICO II DI SCAMPIA

Il 17 giugno l’Università Federico II di Scampia ospiterà il convegno conclusivo delle tre giornate di festival. Interverranno Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, l’assessora all’istruzione e alle Famiglie Maura Striano, e rappresentanti delle istituzioni, dell’università e del terzo settore. Durante il convegno, verranno presentati il Manifesto per l’infanzia e il diario Parole Appuntate – il quaderno di Ip Ip Urrà.

I PARTNER DEL PROGETTO

L’iniziativa, guidata dall’Associazione Chi rom… e chi no di Napoli, ha visto la collaborazione di diverse realtà su tutto il territorio nazionale, tra cui la Cooperativa Sociale Il Cantiere (Bergamo), Coop L’Abbaino (Firenze), Coop. Soc. Mignanego (Genova), Ass. Comunità Progetto Sud (Lamezia Terme), Ass. Fermenti lattici (Lecce), EcoS-Med coop. soc. (Messina), Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali (Pioltello – Milano), Coop. Soc. Educazione Progetto (Moncalieri – Torino), Fondazione Zancan e l’Università Federico II centro Sinapsi.

Non mancherà l’associazione romana 21 luglio, di cui abbiamo parlato qui. Il Festival delle città bambine sarà un’occasione per celebrare i successi raggiunti e per continuare a promuovere una cultura dell’infanzia basata su inclusione, partecipazione e crescita condivisa.

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