Nasce il Cammino dei Santuari del Mare, il nuovo itinerario per esplorare a piedi l’entroterra di Genova
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Genova - In Liguria la salita inizia dalla riva del mare, dove l’odore della salsedine è tiepido e pungente, e finisce solo quando, alzando lo sguardo, non si incrocia che cielo e il vento che arriva da altri luoghi, soprattutto d’inverno, può essere una lama gelata. In mezzo c’è una materialità fatta di sudore e sbalzi rocciosi e un mondo intangibile di riverberi, avvistamenti e apparizioni. Proprio in questa dimensione trova spazio l’aspetto ascetico del camminare.
Ufficialmente inaugurato il 1° marzo, il Cammino dei Santuari del Mare è il neonato itinerario ligure alla scoperta della Genova meno conosciuta alle spalle del suo mare. A dargli vita i soci di Monte Gazzo Outdoor, associazione fondata nel 2016 con l’intento di rimettere in sesto la rete sentieristica genovese. Ne ho parlato con Paolo Persich, il presidente.
Paolo, raccontaci com’è nato il Cammino dei Santuari del Mare?
L’idea di creare un nuovo cammino era già scritta nel DNA della nostra associazione. In questi anni ci siamo dedicati a diversi sentieri, il cui mantenimento secondo noi è essenziale per poter praticare le discipline outdoor e adesso ci occupiamo di circa una cinquantina di chilometri, da Sestri Ponente fino ai piani di Praglia.
Quindi tra pulizia, ripristino e manutenzione, è un lavoro piuttosto impegnativo.
Sì e viene svolto esclusivamente da volontari. Lo scopo che ci siamo prefissati sin dall’inizio è stato quello di promuovere il nostro territorio, in particolare il comprensorio del Monte Gazzo, che sorge alle spalle di Sestri Ponente e dà il nome all’associazione, e delle valli circostanti, attraverso gli sport outdoor, principalmente la camminata e il ciclismo. Tutto è nato da lì ed è quello che stiamo facendo. Gli associati nel frattempo sono aumentati e due anni fa proprio ad alcuni di loro, reduci dal cammino di Santiago, è venuta l’idea di creare un nuovo cammino proprio qui.
Dalla teoria alla pratica: come vi siete mossi?
Ci siamo messi innanzitutto alla ricerca di un percorso logico, abbiamo pensato le varie tappe e abbiamo poi creato un nome che avesse a che fare col mare. È nato così il Cammino dei Santuari del Mare.
In questo percorso di realizzazione quali soggetti avete coinvolto?
Nella progettazione del Cammino dei Santuari del Mare sono stati coinvolti tutti i Comuni che vengono toccati dal percorso, in primis il comune di Genova, attraverso l’assessore al turismo e allo sport Alessandra Bianchi. Abbiamo coinvolto in questa avventura anche i sindaci di Ceranesi, Campo Ligure, Tiglieto, Arenzano, Mele, Urbe e l’ente parco del Beigua. Una volta conclusa la fase progettuale, siamo andati a creare la segnaletica dedicata – delle frecce azzurre e dei cartelli di alluminio realizzati ad hoc – e abbiamo marcato tutti i 126 chilometri di itinerario in modo che i pellegrini non corrano il rischio di perdersi lungo il tragitto.
Raccontaci qualcosa delle varie tappe che avete ideato.
L’itinerario parte da Sestri Ponente perché ci rivolgiamo ad una tipologia di camminatori anche stranieri [Sestri è il quartiere dell’areoporto, ndr]. L’entroterra ligure e genovese infatti è ricco di chiese e santuari, per questo volevamo creare un cammino che partisse dal mare e percorresse i vari Comuni dell’area metropolitana, tornando poi di nuovo sul mare. Si parte dalla basilica di Santa Maria dell’Assunta di Sestri Ponente che ha la caratteristica di avere l’entrata rivolta verso i monti – quando è stata edificata c’era il mare e l’orientamento a Nord era proprio per evitare che in caso di mare mosso l’acqua entrasse nell’edificio –, poi ci si dirige verso Santa Maria della Costa, sulle alture di Sestri. Dopodiché si raggiunge il santuario del Gazzo e infine Nostra Signora della Guardia.
Proseguendo, nella seconda tappa si raggiunge la chiesa di Santa Maria in Vezzulla, nota come il “romitorio di Masone”, nella terza la Badia di Tiglieto, nella quarta ad Arenzano il santuario del Santo Bambino di Praga, nella quinta a Voltri il santuario delle Grazie, il Santuario dell’Acquasanta e a Prà N. S. Assunta di Palmaro. Nella sesta tappa le principali chiese del centro storico di Genova e la cattedrale di San Lorenzo. Ovviamente non si tratta di un cammino per soli fedeli, le persone scelgono di percorrerlo mossi dalle più svariate motivazioni, dal turismo attivo all’introspezione, passando per la scoperta di luoghi vicini ma nuovi.
Durante il cammino è possibile contattarvi?
Sul sito ci sono i codici QR che si trovano anche sui cartelli segnaletici del percorso: lì c’è scritto tutto, oltre ovviamente ai nostri recapiti per qualsiasi esigenza.
Sul sito si parla di credenziali: sono una sorta di passaporto del pellegrino?
Esatto. Si ritira a Sestri Ponente presso la sacrestia della Basilica dell’Assunta oppure a breve distanza presso la Società Operaia Cattolica Santi Pietro e Paolo, in via Travi 64. Si tratta del documento ufficiale del pellegrino su cui, mentre percorre il cammino, può farsi apporre un timbro che testimonia di essere passato dalle varie tappe. Nel nostro caso, quindi, da Sestri Ponente, il luogo di partenza, il Santuario della Guardia, Campoligure, Tiglieto, Arenzano, Acquasanta, Pegli e infine la Cattedrale di San Lorenzo, dove si ritira il Testimonium Ianua, la pergamena che attesta la fine del percorso, un modo per ricordare concretamente l’esperienza appena vissuta. Per ora abbiamo distribuito circa 600 credenziali e ce ne sono tornate indietro una cinquantina.
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