10 Giu 2024

Antonio Giaquinto, il giovane agricoltore che recupera i terreni abbandonati

Antonio Luce, per amore della sua terra, ha deciso di sfruttare l'attività agricola di famiglia per cominciare un'azione di recupero e di valorizzazione del territorio irpino. Ereditando la passione del nonno, che acquistava e rivendeva castagne e nocciole, Antonio ha preso le redini dell'azienda agricola Giaquinto nel 2017. Così ha ampliato le superfici coltivate dando una nuova vita a terreni abbandonati da anni e iniziando nuove colture in regime di agricoltura biologica e con prodotti certificati IGP.

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Avellino, Campania - Nato sulle montagne dell’Irpinia e cresciuto tra alberi di castagne e nocciole, Antonio Luce ha sempre provato un intenso amore per la sua terra. È stato proprio questo amore a spingerlo a fare della cura, della valorizzazione e della rinascita del territorio il suo lavoro. Antonio ci ha raccontato la propria storia, i suoi sogni, i suoi obiettivi e tutto l’impegno che ha dedicato a far prosperare l’attività di famiglia, l’azienda agricola Giaquinto, presa in gestione nel 2017.

LA STORIA DI ANTONIO E DELL’AZIENDA AGRICOLA GIAQUINTO

La storia dell’azienda agricola Giaquinto è antica e inizia con il nonno di Antonio, che per lavoro acquistava e rivendeva i frutti su pianta, soprattutto castagne e nocciole. «Mio nonno aveva una sua piccolissima produzione agricola e non ha mai realizzato una vera e propria azienda, ma il suo lavoro ha sicuramente influenzato le mie scelte e gettato i semi per quello che faccio ora. Alla sua morte, mia madre ha deciso di cambiare lavoro e di inserirsi nel settore agricolo, iniziando a curare una vigna e ad allevare qualche ape per hobby», mi ha raccontato Antonio.

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Ispirato dalla passione di famiglia, Antonio ha scelto di studiare agraria e completati gli studi ha preso in mano le redini dell’azienda, oggi gestita interamente in regime di agricoltura biologica. «Ho iniziato un processo di riorganizzazione, aumentando le superfici coltivate e diversificando le colture. Ho scelto però di espandermi in terreni che erano abbandonati da anni, per dare loro una nuova vita e iniziare un percorso di rivalutazione del territorio».

Quando si trattava di terreni abbandonati da qualche decina d’anni, mi ha raccontato Antonio, il lavoro è stato abbastanza semplice, nonostante alcuni alberi si fossero seccati e avesse iniziato a crescere vegetazione selvaggia. Più difficile invece è stato recuperare quei terreni vicini alle strade e abbandonati da più tempo che si erano trasformati in vere e proprie discariche. «Abbiamo dovuto smaltire calcinacci, amianto, asfalto, gomme e persino un’auto bruciata in mezzo ai rovi», mi ha confessato.

L’AGRICOLTORE COME CUSTODE DEI LUOGHI NATURALI

L’azienda agricola Giaquinto si trova ad Aterrana, uno borgo storico nel Comune di Montoro, in provincia di Avellino, alle porte del Parco Regionale Dei Monti Picentini. Dunque un territorio montuoso, così come ricchi di dislivelli e pendenze sono i terreni presi in gestione da Antonio, cosa che ha reso necessari anche molti lavori di recupero e risistemazioni idrauliche. «Con chiunque mi trovi a parlare del mio lavoro, cerco sempre di trasmettere l’importanza che riveste il ruolo dell’agricoltore in aree del genere. Gli agricoltori sono i custodi di terreni che altrimenti non sarebbero altro che discariche e che rischiano di essere percorsi dal fuoco o di essere soggetti a frane, diventando pericolosi per chi vive nelle vicinanze».

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Quella di Antonio è una scelta che potrebbe apparire poco prudente per chi ha in mente il solo profitto. «Avrei potuto investire su terreni più fertili e pianeggianti, sicuramente più comodi e produttivi. Però non è un lavoro che ho fatto solo per me stesso. In queste zone sono cresciuto, vivo oggi dove sono nato e i terreni che sto recuperando sono gli stessi in cui passeggiavo e giocavo da bambino. Ho tantissimi ricordi legati a quei luoghi». Ed è così che il recupero e la valorizzazione del territorio diventa, per Antonio, una missione.

UN’AZIENDA APERTA ALLE PERSONE E AL LORO BENESSERE

Dopo il recupero dei terreni, Antonio si è impegnato nella diversificazione della produzione e oggi coltiva castagni, noccioli e ulivi e si prende cura di diverse arnie, producendo sei diverse tipologie di miele. Ma oltre a coltivare e trasformare i prodotti, l’azienda ha anche un altro scopo: «Stiamo organizzando attività esperienziali, che mirano da una parte a mostrare alle persone come si svolge il lavoro agricolo e tutto quello che facciamo giorno dopo giorno in azienda».

In queste zone sono cresciuto, vivo oggi dove sono nato e i terreni che sto recuperando sono gli stessi in cui passeggiavo e giocavo da bambino

«Ad esempio – prosegue Antonio Giaquinto – l’anno scorso, durante il mese di ottobre, abbiamo ospitato diverse famiglie durante la raccolta delle castagne. Per l’agricoltore quello della raccolta è uno dei momenti più belli e importanti dell’anno, ed è stato emozionante condividerlo con chi entrava a far parte di questo mondo per la prima volta».

Un altro obiettivo che Antonio si prefigge è quello di offrire anche a chi vive in città la possibilità di godere dei benefici di una giornata in natura, all’aria aperta e a contatto con la terra. «Ho sempre vissuto in mezzo al verde, ci sono cresciuto e ancora oggi faccio un lavoro che, nonostante le grandi problematiche che comporta, mi consente di stare a contatto con la natura tutti i giorni. In un certo senso avevo dato per scontati i benefici per il corpo e la mente, finché alcuni amici non mi hanno fatto notare che, quando venivano a trovarmi, si sentivano meglio».

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È da questa spinta che Antonio ha deciso di organizzare presso l’azienda agricola Giaquinto delle attività che consentano anche a chi vive in città di stare a contatto con la natura, senza doversi impegnare in attività direttamente legate all’agricoltura. Così è nata una serie di iniziative, in collaborazione con Giorgia Volpe, mirate a promuovere il benessere della persona. Tra queste, massaggi olistici, forest bath e, in programma, lezioni di yoga al tramonto.

L’azienda agricola portata avanti dal giovane Antonio Giaquinto rappresenta un esempio virtuoso di come impegno, passione e dedizione possano davvero cambiare il destino delle terre del sud Italia. Creando un ponte tra la natura e le persone e diffondendo consapevolezza sull’importanza di tutelare queste zone, Antonio alimenta la speranza di un futuro migliore per questi territori.

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