Alex Zanotelli e il G7 a guida italiana: “Bisogna avere il coraggio di protestare”
Seguici su:
Brindisi, Puglia - «I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo, soprattutto quello occidentale. Ma oggi è come Genova 2001 e questo vertice deve essere contestato, perché quelli che siedono attorno a quel tavolo sono gli stessi che stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi». Non usa mezza parole Alex Zanotelli per commentare il meeting che si è tenuto dal 13 al 15 giugno a Fasano, in Puglia, e che ha visto incontrare i leader dei G7, che fino al 31 dicembre di quest’anno saranno guidati dalla presidenza italiana.
Una piccola novità rispetto all’attività di questo forum, che si incontra regolarmente da ormai quasi cinquant’anni, è la nascita di una specie di alter ego chiamato C7 – ovvero Civil 7 –, un organismo che dovrebbe rappresentare la società civile e dialogare con il G7. «Avevano detto che volevano portare i documenti al G7 e andare direttamente da Giorgia Meloni – commenta in proposito Alex Zanotelli – ma io dalla Meloni non ci vado. Non serve a nulla e dobbiamo mettere sul terreno la contestazione».
Una tragica situazione sussiste in Europa, ma anche in Medioriente. Con questi forti venti di guerra, con queste volontà e con questi contrasti. Come possiamo, in quanto società civile, attivarci e cosa possiamo fare per porre un freno e per cercare di invertire la rotta?
L’ho detto anche altre volte: la penso come la pensa padre Berrigan, che forse voi non conoscete. Berrigan era un gesuita, non so se sia ancora vivo. Un gesuita americano che ha animato la resistenza nei giovani contro la guerra in Vietnam. Si è fatto la bellezza di quattro mesi di galera e lui diceva: “Inutile parlare di pace, se non altro perché parlare di pace costa tanto quanto fare la guerra”. Bisogna avere il coraggio di protestare, di praticare la disobbedienza civile, di finire in galera, come ha fatto per esempio Ultima Generazione.
I cittadini ascoltano i media e vengono distratti da queste politiche di promesse, da questa trasformazione della guerra quasi in un atto dovuto. Addirittura Scholtz e Macron stanno iniziando a dire che da qui al 2029 dobbiamo addestrare i giovani a combattere.
Se vuoi la mia analisi della situazione eccola, ma è brutale: andando avanti così, armandoci come ci stiamo armando, siamo obbligati a entrare in conflitto armato e a fare la guerra mondiale. E non parlo solo dell’Europa. La situazione è di una gravità estrema, ma veramente non penso che si sia mai arrivati a un punto come questo. È emblematico osservare Crosetto che si accorda con la Leonardo: siamo prigionieri dei complessi militari e industriali. Sono loro che comandano. Leonardo è la nostra multinazionale e nel mercato delle armi è la più grossa. È al terzo posto mondiale per valore in borsa della produzione. Al terzo posto mondiale!
È chiaro che anche l’Italia è prigioniera di questo complesso militare e industriale e quindi adesso il pericolo è che procedendo così, con queste politiche, venga reinserito il servizio militare obbligatorio per i giovani. Allora bisognerà veramente pensare all’obiezione di coscienza militare, che però non sarà più sufficiente. Ritorniamo sempre all’idea dell’obiezione fiscale: tu, governo, spendi in armi, per esempio, il 3% del Pil? Io mi rifiuto di contribuire con le mie tasse a questa percentuale. Quando l’hanno fatto Beati i costruttori di pace è avvenuto il finimondo con Spadolini, allora il ministro della difesa.
Penso che oggi veramente in politica – tranne qualche “meraviglia” qua e là – ci sia un servilismo al potere totale.
Avremmo bisogno veramente di politici di spessore capaci anche di andare contro determinate posizioni. Il problema è che i politici si sentono totalmente legati a quello che decide il partito e quindi devono obbedire prima di tutto alle sue disposizioni. Per me la carta da giocare e da spendere con tutte le nostre forze è quella del totale coinvolgimento dei giovani.
Abbiamo visto la direzione che hanno preso anche in occasione delle ultime votazioni: sono andati a sostenere dei diritti, contro le ingiustizie. Ad esempio Mimmo Lucano: il grosso del suo elettorato è composto da giovani sotto i trent’anni. Quindi non è vero che i giovani sono sganciati dalla politica, semplicemente vengono tenuti lontani; vengono storditi da tutta una serie di sistemi che li distraggono. Penso ad esempio ai social.
Però Alex stiamo facendo un esperimento che sta funzionando benissimo su TikTok: una pagina di spot su questioni e personaggi di rilevanza storica e sociale che ha quasi 2 milioni di visualizzazioni.
Per i vostri social vorrei riportare degli stralci del brano della Lettera alla tribù bianca, per voi e per tutti i giovani.
Carissimi giovani chi vi parla non è un giovane, ma è un vecchio. Ho 85 anni e la mia generazione sarà la generazione più maledetta della storia, perché nessuna generazione come la mia ha talmente violentato il pianeta terra. A voi ragazze e ragazzi, giovani e giovanissimi noi vi consegniamo un mondo malato, anzi gravemente malato. Toccherà a voi, se volete salvarvi insieme al pianeta, cambiare radicalmente tutto, perché siamo arrivati a un punto della storia umana in cui ci stiamo giocando letteralmente tutto.
Siamo dentro un sistema economico e finanziario che permette al 10% della popolazione mondiale di consumare da sola il 90% di beni su questo pianeta. E chi produce tutti questi disastri? abbiamo 800 milioni di persone che stanno soffrendo la fame. Per fare questo ci stiamo armando. Per proteggere l’Occidente e il nostro stile di vita e ottenere quello che non abbiamo e spendiamo soldi all’infinito.
Le armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema. Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. È facilissimo ormai decadere in una guerra che sarà mondiale e sarà nucleare e quindi ci attende l’inverno nucleare e dall’altra parte quello che ci attende è il disastro ecologico. Il problema oggi che toccherà la vostra generazione, che decide se l’uomo e la donna, ossia se homo sapiens è diventato demens. Ho fatto questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su questo pianeta.
Un potere enorme hanno i giovani di non piegarsi a questo sistema, ma impegnarsi a cambiare. Non lasciarsi paralizzare dalla paura, ma reagire con coraggio. Non stare in silenzio, ma alzarsi e uscire di casa e unirsi in piazza per chiedere al Potere di cambiare. Un sogno. Un bel sogno. Il sogno di un mondo più giusto. Il sogno di tutta una vita. Il sogno di rendere felice l’umanità e bella e affascinante per il bene comune; per un mondo più fraterno e Vi confesso che nella mia vita, donata ai poveri e agli emarginati, ho sperimentato la gioia di vivere.
È proprio quanto afferma quel povero Gesù di Nazareth in quelle sue parole evangeliche straordinarie… Abbiate il coraggio giovani di indignarvi e ripensare e reinventare tutto per far sbocciare un mondo un po’ più umano ora tocca a voi giovani umanizzare l’uomo.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento