WWOOFing all’Ecosfera: un viaggio alla scoperta della permacultura e di connessioni umane
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Caserta, Campania - Qualche tempo fa, abbiamo raccontato in questo articolo la storia di Valentina e Cesare e del loro progetto di permacultura, The Ecosphere. Nato come luogo di cura, ma anche di incontro e di scambio di buone pratiche, non sorprende che Cesare e Valentina abbiano presto scelto di accogliere viaggiatori da tutto il mondo, sia direttamente sia tramite la piattaforma WWOOF Italia, su cui sono iscritti da oltre un anno. «Durante l’ultimo anno abbiamo ospitato una ventina di persone, tra singoli e coppie», ha raccontato Valentina.
IL WWOOF: UN RIPASSINO
L’acronimo WWOOF sta per World-Wide Opportunities on Organic Farms ed è una rete internazionale nata con l’idea di riconnettere le persone al mondo rurale e di promuovere pratiche agricole biologiche. L’esperienza del WWOOF si basa sullo scambio: realtà agricole accolgono viaggiatori in cambio di ospitalità e alcune ore di lavoro nei campi. In questo modo, anche chi abita in città ha la possibilità di vivere l’esperienza di lavorare con la terra.
L’ESPERIENZA DEL WWOOF ALL’ECOSFERA
Abbiamo chiesto a Cesare e Valentina di raccontarci la loro esperienza e di condividere alcuni consigli utili sia per chi desidera iniziare a ospitare viaggiatori, sia per chi vuole cominciare a viaggiare. «Credo che bisogni prima di tutto definire bene i propri obiettivi e le proprie richieste, sia da host che da viaggiatore. A volte il WWOOFing viene confuso con il couchsurfing e questo può far trovare in situazioni diversamente attese», ha spiegato Cesare.
«Abbiamo cercato di creare un profilo WWOOF quanto più descrittivo possibile, includendo tutte le attività che svolgiamo, in modo che le persone sappiano a chi si stanno rivolgendo e per cosa. Per noi è importante che chi arriva sia veramente interessato ad apprendere tecniche di agricoltura, di permacultura, o a vivere in maniera più naturale».
«Inoltre, chi ospita deve avere bene in mente che i viaggiatori-lavoratori sono volontari, spesso ragazzi molto giovani o anche adulti che però stanno compiendo un viaggio e che potrebbero avere imprevisti o improvvisi cambi di programma. Se si sceglie di ospitare WWOOFer, bisogna saper essere elastici e ricordare che non si tratta di lavoratori su cui fare affidamento con sicurezza», ha aggiunto Valentina.
Di solito le persone che scelgono il WWOOFing hanno una sensibilità verso tematiche ambientali ed ecologiche e alcune di loro sono già esperte in tecniche di agricoltura rigenerativa, ma ci sono anche WWOOFer semplicemente curiosi, viaggiatori in cerca di un’avventura particolare o persone che stanno cambiando vita e che hanno voglia di imparare. «Abbiamo ospitato molti ragazzi giovani che volevano scoprire un modo diverso di vivere. Una volta è arrivata una ragazza con un paio di scarpe bianche e nessun’altra alternativa, però è stato bello iniziare dalle basi».
L’ARRICCHIMENTO È SEMPRE RECIPROCO
Quando capitano viaggiatori più esperti, anche agli hosts può può succedere di scoprire nuove tecniche agricole, di biocostruzione o permacultura, ma lo scambio non riguarda solo il lavoro agricolo. «Capita di ospitare persone provenienti da tutto il mondo ed è un’ottima occasione per esercitarsi con lingue straniere, per impararne di nuove, per scoprire culture e abitudini diverse.
Tra chi ospita e chi è ospitato si crea un rapporto speciale e si smette subito di essere sconosciuti, perché si trascorrono insieme molte ore. «Si convive, si condividono gli spazi, i pasti e il lavoro. Il tempo passato insieme è tanto, per cui è un continuo raccontarsi a vicenda e ci si conosce in fretta. È un’esperienza che permette in incontrare davvero belle persone e, anche quando non si crea un’amicizia duratura, ne resta sempre un bel ricordo», ha raccontato Cesare.
«Per noi ospitare WWOOFer è sempre una bella esperienza e credo lo sia altrettanto per chi vive un’avventura del genere lontano da casa. Alcune persone ci hanno detto di aver cambiato idea su molti aspetti importanti della vita e che siamo stati per loro un’ispirazione. Di questo siamo felicissimi, perché è esattamente quello che ci siamo proposti di fare con il progetto The Ecosphere. La nostra missione è stata fin da subito quella di proporre un modello di vita più rispettoso per il pianeta e sapere di essere riusciti a far passare questo messaggio anche agli altri per noi è sempre una gioia immensa».
WWOOFER E GLI EVENTI ALL’ECOSFERA
Proprio per la peculiarità di The Ecosphere, che è molto di più di una terra da coltivare, approdare lì da WWOOFer è un’esperienza unica. «È capitato che alcuni ospiti si siano trovati, per caso, all’Ecosfera durante un evento e abbiano apprezzato molto. In questo modo, i WWOOFer hanno la possibilità di entrare davvero all’interno della realtà locale, conoscere chi lavora nella zona e fare esperienza in prima persona del legame tra le persone del territorio e la loro terra», ha concluso Valentina.
Insomma, arrivare come WWOOFer da Cesare e Valentina significa andare ben oltre lo scambio di lavoro e ospitalità. È un’opportunità unica per immergersi in una realtà rurale ricca di curiosità, umanità e gentilezza. Il WWOOFing diventa un viaggio sia per chi parte, sia per chi ospita: un viaggio di crescita personale e di scoperta reciproca, un viaggio in cui il rispetto per la terra e per le persone viene messo al centro di tutto.
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