3 Mag 2024

Su Per Terra, la storia del ritorno alla natura di due giovani dell’Irpinia

Su Per Terra è l’azienda agricola nata dal desiderio condiviso da Francesca, Giovanni e Paola di restituire dignità alla terra da cui provenivano, l’Irpinia, abbracciando un'agricoltura organica e rigenerativa e un modo di lavorare e di vivere rispettoso della terra e della biodiversità. La nascita di "Su per terra" è stata un viaggio alla riscoperta delle proprie radici e, allo stesso tempo, è una sfida contro metodi agricoli industriali e dannosi. Con "Su per Terra" e attraverso mercatini e presidi contadini, Francesca, Giovanni e Paola stanno a poco a poco cercando di creare una comunità che condivida i loro valori di rispetto per la terra e di consumo consapevole.

Salva nei preferiti

Avellino, Campania - Quella di Su per terra è la storia di un viaggio di ritorno: il ritorno di Francesca e Giovanni alla propria terra d’origine, tra le colline dell’Irpinia, in provincia di Avellino. E allo stesso tempo un viaggio di ritorno a uno stile di vita genuino, a un’agricoltura lontana dalle logiche delle grandi produzioni e a un rapporto con la terra basato sul rispetto e sulla reciprocità.  

IL RITORNO A CASA E LA NASCITA DI SU PER TERRA

Su Per Terra nasce nel 2017 dal desiderio di Francesca e suo fratello Giovanni – a cui presto si è unita Paola, loro carissima amica – di restituire alla propria terra quello che da lei avevano ricevuto. A diciott’anni sia Francesca che Giovanni avevano lasciato casa per studiare, l’una a Perugia, l’altro a Parigi, immaginando inizialmente strade diverse per il loro futuro. Ma la vita in città non riusciva a soddisfarli e dopo la laurea hanno deciso di invertire la rotta, di tornare a casa e provare a dare una possibilità a quella terra dalla quale si erano convinti di dover andare via.

Superterra2

«Non volevamo fare gli eroi, ma provare a offrire una speranza a queste terre che spesso vengono abbandonate a loro stesse. I pochissimi enti attivi sul territorio non sono molto attenti e non riescono a comprendere fino in fondo il valore di una vita genuina, e la fortuna di avere a disposizione le acque delle sorgenti, l’aria pulita, un’immensità di verde. Inoltre, desideravamo fare un lavoro che ci piacesse e che ci regalasse soddisfazioni», mi ha racconto Francesca.

UN’AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA

È così che hanno dato vita a Su Per Terra, un’azienda agricola situata a Casano Irpino, in provincia di Avellino. «La nostra esperienza era limitata a quella di un piccolo orticello casalingo, per cui possiamo dire di essere partiti da zero. Su per terra promuove un’agricoltura organica e rigenerativa con metodi che per chi porta avanti un’agricoltura intensiva sarebbero controproducenti, perché richiedono più lavoro e meno raccolto, ma che per noi sono la base per un uso rispettoso della terra».

L’obiettivo, è quello di prendere dalla terra solo quello che è pronta a donare

«Cerchiamo di sfruttare il terreno il meno possibile attraverso rotazioni e azioni di rigenerazione del suolo. Utilizziamo il telo pacciamante, che è fatto di pura cellulosa e che si degrada dopo la coltivazione, permettendoci di rimescolarlo nel terreno senza rischi di contaminazione. Inoltre, dove possibile, manteniamo l’erba spontanea e la vegetazione naturale, poiché fornisce cibo agli insetti – che ovviamente non scacciamo con pesticidi – che, trovando già di cosa nutrirsi, non attaccano le nostre piante».

L’ESSENZIALE È PIÙ CHE ABBASTANZA

Quello che Su per terra incoraggia con il suo lavoro non è solo un tipo di agricoltura rispettosa, ma un’etica basata sulla lotta allo sfruttamento e al consumo eccessivo. L’obiettivo è quello di prendere dalla terra solo quello che è pronta a donare e di sfruttare il minor numero di risorse possibile per ottenerlo. Come metodo di irrigazione, Su Per terra utilizza quello “goccia a goccia”, che porta l’acqua dove serve e nella quantità strettamente necessaria al fabbisogno delle piante. Questo, unito alla pacciamatura che riduce l’evaporazione del suolo, permette di non sprecare un bene tanto prezioso.

Superterra2 1

Il raccolto viene infine trasformato all’interno di un piccolo laboratorio artigianale e senza l’uso di additivi, agenti chimici, coloranti o conservanti, in conserve, confetture, marmellate o essiccati. «Anche quando trasformiamo i prodotti, cerchiamo di utilizzare solo lo stretto indispensabile. Per esempio nelle confetture cerchiamo di utilizzare lo zucchero solo nelle quantità necessarie alla conservazione». Le stesse ragioni hanno portato Su per Terra a scegliere confezioni semplici e facilmente riciclabili o riutilizzabili: «A livello commerciale potremmo sembrare poco attraenti, perché non abbiamo buste o cartoni con il logo. Non è incuria, ma il risultato di una scelta consapevole».

SU PER TERRA ARRIVA A NAPOLI CON PRESIDI CONTADINI

Sicuramente l’etica di Francesca, Giovanni e Paola non semplifica loro il lavoro, ma per seguire quello in cui credono non sono disposti a compromessi. Hanno scelto di andare “su” per terra, sottolineando la bellezza del lavoro nei campi e la straordinarietà della terra, mentre il richiamo alla filastrocca evidenzia la volontà di farlo “tutti” insieme. «Sappiamo che da soli non potremmo andare da nessuna parte e per questo abbiamo cercato di stringere alleanze con altri contadini della zona che condividono la nostra etica e che lavorano nel rispetto dell’ecosistema e della biodiversità. Insieme, le nostre voci si fanno più sentire».

Superterra1 1

Organizzano spesso insieme mercatini o presidi contadini. Da poco tempo ogni giovedì arrivano a Napoli ospiti dall’associazione Mani Tese, a pochi passi dalla metro di Piazza Cavour. «Con un appuntamento settimanale, speriamo di creare una piccola comunità di persone che apprezzi e condivida la nostra etica di lavoro».

L’auspicio è che anche enti pubblici e istituzioni si accorgano dell’importanza dell’impegno assunto da Su Per Terra. «Avremmo bisogno di più manodopera, ma per il momento non ci è possibile assumere personale. Questo è un punto critico: non riceviamo sufficiente supporto dalle politiche locali e nazionali; tuttavia siamo convinti che per la salvaguardia del territorio e il rispetto dell’ambiente, questa sia la strada giusta. Speriamo che la nostra piccola comunità cresca e che sempre più persone decidano di abbracciare uno stile di vita e di consumo che sia etico e rispettoso dell’ambiente», ha concluso Francesca.  

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Il cambio vita di Alessandro Mancosu con Agrobass: “Scegliere cosa produrre e mangiare è un valore inestimabile”
Il cambio vita di Alessandro Mancosu con Agrobass: “Scegliere cosa produrre e mangiare è un valore inestimabile”

Oro rosso di Sicilia, la cooperativa che ha reintrodotto lo zafferano ennese
Oro rosso di Sicilia, la cooperativa che ha reintrodotto lo zafferano ennese

Terra di Resilienza e la “crescita endogena del Mezzogiorno dei paesi”
Terra di Resilienza e la “crescita endogena del Mezzogiorno dei paesi”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Attentato a Trump: cosa sappiamo e cosa cambia adesso – #966

|

I numeri del disastro ambientale nel Sulcis tra PFAS, cadmio e mancate bonifiche

|

Festival delle Cose Belle 2024: “asimmetrie” per ridefinire i paradigmi di perfezione

|

Metodo TRE®, come imparare a rilasciare lo stress postraumatico fisico e psicologico

|

GUFI: “Le foreste non hanno bisogno di essere gestite dall’essere umano”

|

Nasce un nuovo impianto fotovoltaico collettivo: servirà 75 famiglie

|

La pesca nello Stretto di Messina, tradizionale e sostenibile, diventa presidio Slow Food

|

Discarica di Lentini, tra chiusure e riaperture emerge la gestione dei rifiuti fallimentare in Sicilia

string(9) "nazionale"