Scalo Sogni: il viaggio in solitaria di Ettore Campana arriva sulle vette del Caucaso
Seguici su:
Brescia, Lombardia - In sella alla sua bicicletta o con gli sci ai piedi, Ettore Campana sembra leggero, inarrestabile. A soli trent’anni è un habitué del viaggio in solitaria, ha già visitato decine di paesi in tutto il mondo, dal Canada al Sudamerica alla Nuova Zelanda. Va in montagna sin da prima di imparare a camminare, ci aveva raccontato ricordando quando a portarlo sulle Dolomiti era suo padre. Il suo coraggio di viaggiatore curioso e instancabile sembra non avere orizzonti geografici, né limiti altimetrici.
Sul suo profilo instagram, Ettore cattura momenti diversi delle sue avventure: le viste mozzafiato, le discese vertiginose, la fatica, ma anche i momenti di meritato riposo. Partito dalla sua città, Brescia, ormai più di un mese fa, nell’ultimo viaggio in solitaria portato a termine, Ettore ha raggiunto Kutaisi, in Georgia, per tentare una nuova sfida: raggiungere in bicicletta alcune delle vette più alte del Caucaso e portare fin lassù i sogni dei bambini ricoverati nel reparto di Oncoeamatologia Pediatrica di Brescia.
Dopo l’attraversamento delle Alpi nella primavera 2023 e del Sudafrica nell’autunno dello stesso anno, Ettore Campana ha così aggiunto un terzo capitolo al suo progetto Scalo Sogni, che si è concluso – almeno per il momento – sulla vetta del Kazbek a 5054 metri di quota. Il suo, ha più volte sottolineato, non è un semplice viaggio in solitaria: «Non solo scalate, ma un viaggio alla scoperta di piccoli villaggi dimenticati dal tempo, della cultura e delle tradizioni».
Immancabile compagna di viaggio, la sua biciletta che carica di tutta l’attrezzatura di scialpinismo arrivava a pesare quasi cinquanta chili. In totale, il trentenne bresciano ha percorso 1400 chilometri, assecondando le condizioni metereologiche non sempre favorevoli. Per Ettore, la montagna non è solo una grande passione, ma «uno stile di vita», racconta. «Avvisto le cime all’orizzonte con il desiderio di salirle nei giorni a venire. Ma senza dare tanta importanza al risultato, quanto alla strada che mi porta fin lassù».
Forse il momento più complicato ed emozionante di tutto il viaggio è stata proprio la scalata del Kazbek. Partito dal villaggio di Kazbegi, a 1700 metri di quota, Ettore ha raggiunto l’Alti Hut, unico rifugio gestito della Georgia. Non c’erano altri clienti, ma il gestore l’ha aiutato a capire quale fosse la traccia da seguire sul ghiacciaio. L’ascesa è proseguita fino a Bethlemi Hut che, a 3650 metri, rappresenta il campo base per la scalata del Kazbek. Le condizioni metereologiche non lasciavano presagire nulla di buono, ma Ettore si è accampato e alle 3 del mattino, quando la nebbia era scomparsa, si è incamminato, fino in cima.
Prima che partisse per la Georgia, i bambini del reparto di Oncoeamatologia Pediatrica di Brescia hanno firmato e disegnato delle bandierine colorate che gli hanno consegnato con «l’importante missione di farle sventolare su ogni vetta salita come segno di speranza e per spronarli a non smettere di credere nei loro sogni di guarigione». Sono infatti loro i veri protagonisti di Scalo Sogni, progetto supportato da ASST Spedali Civili di Brescia, ABE – Associazione Bambino Emopatico e LILT – Lega Italiana Lotta ai Tumori.
«Alle volte, sulla nostra chat privata, ricevo dai bambini e le bambine dell’Ospedale di Brescia dei messaggi o delle fotografie», racconta. «E questo per me ha un significato immenso perché vuol dire che siamo riusciti a instaurare un legame. In qualche modo, grazie a Scalo Sogni, è un po’ come se fossimo insieme su quelle cime. Vedere i loro sorrisi e la loro forza di fronte alla malattia è qualcosa di incredibile: non sono solo io a ispirare loro, ma sono soprattutto loro a ispirare me».
I viaggi poi sono fatti soprattutto di incontri. E di questa sua ultima avventura in Georgia, Ettore ne ricorda uno in particolare: «Spesso mi sono dovuto difendere da numerosi attacchi di cani territoriali molto aggressivi. Confesso di aver avuto paura in molti casi. E allo stesso tempo ho avuto meravigliosi incontri con cani dolci e affettuosi che mi hanno seguito ovunque: da trafficate strade in salita sotto la pioggia, fino alle vette di montagne innevate. Forse l’incontro più speciale è avvenuto con la cagnolina Speranza, che ho incontrato due volte durante il viaggio condividendo con lei momenti profondi ed emozionanti; salutarla è stato molto doloroso».
Rientrato in Italia alla fine del suo viaggio in solitaria, Ettore immagina già le sue prossime avventure e magari un nuovo capitolo di Scalo Sogni. Non sa esattamente dove lo porterà la sua bicicletta nei prossimi mesi, né quale altra vetta si troverà a scalare. Prima di salutarci, gli chiedo quale sogno vorrebbe avverare o scalare. «Sogni da scalare ne ho ancora molti – mi dice – Per ora mi limito a viaggiare, anche solo con la fantasia». La prossima avventura è ancora tutta da scrivere.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento