Nasce la Rete IMpatto Inclusivo, per il benessere di persone con fragilità e migranti
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Imperia - “Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi”, scriveva il grande giornalista Indro Montanelli. Da allora sono passati almeno due decenni, ma la situazione è ancora la stessa. O no? C’è chi risponderebbe di sì, chi di no. Ciò che sicuramente è cambiato è la voglia in molti territori di aumentare la consapevolezza, il benessere e l’empatia verso il diverso, il non conosciuto, il temuto.
Sono tante le realtà liguri infatti – e non solo – che da anni lavorano ogni giorno per tessere una cultura basata sull’ascolto e l’accettazione e la provincia di Imperia, che si trova in prima linea a gestire un flusso di migranti importante, ne è piena. Associazioni no profit e di volontariato, strutture di accoglienza temporanee, centri di solidarietà e di ascolto. Diverse forme unite dallo stesso intento: supportare chi ne ha necessità, indipendentemente dal tipo di svantaggio vissuto.
Sono tante le attività, i progetti e i singoli coinvolti nell’intera provincia. Da qualche mese un gruppo di persone si è domandato quale sarebbe l’impatto che queste realtà sparse potrebbero avere se si unissero e collaborassero in maniera coordinata e continuativa. Nasce così la Rete IMpatto Inclusivo di Imperia, che unisce diverse organizzazioni del terzo settore, istituzioni locali e la comunità con il fine di migliorare l’integrazione e il benessere di persone con fragilità e background migratorio.
LA FOTOGRAFIA SUI FLUSSI MIGRATORI
Quella di Imperia è la prima provincia ligure per incidenza della popolazione straniera rispetto alla popolazione residente: 13,3%, in confronto a una media nazionale del 10% (dati Istat). I trend previsti sono in continua crescita: negli ultimi vent’anni la popolazione straniera residente nella regione è triplicata e a questi dati vanni aggiunti quelli legati a migranti non residenti: attualmente la provincia imperiese ne ospita infatti circa 600, distribuiti tra Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) e Strutture di Accoglienza per l’Immigrazione (S.A.I.). E anche in questo caso ci si aspetta un’impennata nei prossimi anni, che porterebbe a raddoppiare i numeri.
UNA RETE PER TUTTO IL TERRITORIO
Come unire un tessuto sociale e le sue tante iniziative, per cooperare e moltiplicarne gli effetti sul territorio? Questa la domanda a cui ha cercato di rispondere l’Associazione Il campo delle Fragole insieme a un gruppo di realtà che da anni opera sul territorio imperiese. A parlarmene è Anna Fraioli, 26 anni, progettista sociale e amministrativa e coordinatrice di progetto: «Abbiamo partecipato a un bando della Fondazione Compagnia di San Paolo, coinvolgendo e progettando una rete territoriali con chi era già attivo e presente, seppur in diversi ambiti», spiega Anna.
Ecco quindi l’idea di creare una rete con uno sguardo focalizzato sulle diverse fragilità ed esigenze delle persone che vivono sul territorio. Per riuscire a essere più incisivi la rete ha deciso di organizzarsi al proprio interno attraverso vari sottogruppi, con focus tematici: qualche esempio? «Abbiamo creato un comitato del benessere psicofisico che si focalizzerà sul supporto alla persona, un comitato rivolto all’abitare che racchiuda tutti gli enti che si occupano di autonomia abitativa e supporto all’abitare, sia per persone con fragilità che con background migratorio. Ma anche un comitato delle attività ludiche e uno volto all’accompagnamento al lavoro».
E LE ISTITUZIONI?
«Il bando a cui abbiamo partecipato sosteneva proprio progetti di inclusione sociale sul territorio imperiese: abbiamo così deciso di partecipare con proposte che fossero già presenti e attive sul territorio. Abbiamo coinvolto anche alcuni enti pubblici, proponendo loro di aderire e supportare la rete in modo attivo. Per ora però solo due enti pubblici hanno aderito: il Comune di Dolcedo e quello di Villa Faraldi. Ma siamo fiduciosi: auspichiamo che all’evento di lancio e successivamente altri enti pubblici entrino a farne parte, per aumentare ancora di più l’impatto di questa rete sul territorio».
TANTI BISOGNI, TANTI SERVIZI
Il programma realizzato sarà attivo per un anno e mezzo e prevede l’attivazione di servizi gratuiti di gruppo e individuali per persone con diversi bisogni: sostegno alle donne, corsi d’italiano, sportello per l’orientamento al lavoro, laboratori per adulti e bambini, laboratori ludici per famiglie e sportelli MigraPoint. Ma non solo: il progetto prevede infatti anche attività di inclusione nelle scuole, laboratori musicali anche per persone con disabilità, laboratori di arteterapia, un ludobus per portare giochi in luoghi dell’entroterra.
Per realizzare tutto ciò, oltre ai diversi enti e associazioni del territorio sono stati coinvolti anche società e singoli cittadini, con l’intento di creare una comunità sempre più allargata e consapevole che insieme si muove verso obiettivi comuni: un esempio pratico sono le diverse agenzie immobiliari, che saranno coinvolte per trovare soluzioni abitative accessibili a tutti, con fondi messi a disposizione dalla rete come garanzia per chi affitta le case. Le attività saranno organizzate sull’intero territorio della città di Imperia, in particolare nella sede dello spazio aggregativo Il Puerto e in spazi già attivi della provincia.
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